Un nuovo miracolo economico italiano
non può basarsi solo su un freddo economicismo e un cinismo
professorale e derisorio nei confronti dei bisogni, delle opinioni e
delle domande della gente. Serve una nuova mistica civica di fronte
al nuovo secolo che comincia in questi anni. Nei prossimi 70-80 anni
è previsto l'ingresso di 15-20 milioni di immigrati.
Ben venga una società multirazziale,
ma nel rispetto delle regole democratiche, e non avrebbe senso una
società basata su un finto multiculturalismo, che in realtà non è
multiculturalismo, ma solo la definizione di un “bene” (idee di
sinistra mainstream e Islam) e di un “male” (tutti gli altri).
Avremmo altrimenti un mondo
multicolorato fuori e sulla pelle ma geneticamente grigio dentro e nei contenuti in cui tutti la
pensano uguale e sono uguali, ma al contempo anche vuoto o basato
culturalmente su un fritto misto superficiale, se non si mantengono
solide radici. Fermo restando il valore della diversità e del
pluralismo, però al contempo un paese non può vivere negando le
proprie radici storiche e religiose. Grave errore fu quello
dell'Europa di non sancire le radici giudaico-cristiane nella
costituzione europea e bisogna riaffermare le radici cristiane nella
costituzione italiana, fermo restando la libertà personale di
credere o non credere in qualunque dio. La diversità deve essere un
valore ma non può esserlo al servizio di fini politici e nemmeno
dell'uguaglianza, ma solamente della libertà (individuale anche) e
della liberaldemocrazia. Uguaglianza e diversità sono incompatibili,
a parte ovviamente l'uguaglianza di fronte alla legge di tutte le
donne e gli uomini.
E' importante capire un'altra cosa, a
volte nel linguaggio del popolo quando si parla di bianchi, neri
(anche nello slang “negri”), gialli o europei, cinesi, africani
non si sta parlando necessariamente di razze, ma bensì di popoli, di
storie, di stati politici, di culture e certe culture e stati
politici sono intolleranti e dittatoriali e se i loro cittadini
venendo qui non rispettassero le nostre regole, ma pretendessero di
vivere come nelle loro dittature distruggerebbero la libertà e la
democrazia. Non è difficile da capire.
Bisogna seguire il modello di Israele,
una società multietnica, ma che non rinuncia alla proprià identità
di Stato ebraico e liberaldemocratico e al proprio pluralismo
politico, oltre a difendersi se attaccata.
Arrivati a questo punto nel 2020 è
davvero ora anche di porsi l'obbiettivo nel tempo e pur senza
forzature di superare le ferite della guerra civile italiana del
'43-'45, avendo come esempio quello dello storico Renzo De Felice
intrapreso 20 anni fa. Bisogna alimentare il dibattito storiografico
e non renderlo asfittico, ma libero, fermo restante la condanna di
TUTTE le dittature, comprese tutte le dittature comuniste.
Quando si parla di razzismo bisogna
anche distinguerlo dalla goliardia popolare e capire anche che certi
tabù satirici sono superati, giusto o sbagliato che sia. Anch'io
vengo da una cultura che pensa che su certi argomenti come
l'Olocausto non si scherza, ma purtroppo oggi viviamo in una società
in cui si scherza su tutto, questa è la realtà e non bisogna andare
a caccia di fantasmi e streghe. Tra i giovani ci si saluta per gioco
con il saluto romano anche tra persone di sinistra, si usano termini
politicamente scorretti, è ormai un fatto diffuso. Farne uno
psicodramma è grottesco.
Tornando all'ingresso degli immigrati,
sarebbe provocatorio verso la popolazione italiana darlo per scontato
senza una grande politica per le famiglie italiane e per quelle
coppie italiane che vogliono fare figli. Serve un grande piano per la
famiglia, il lavoro e la sanità, prendendo ad esempio quella
lombarda ed estendendola alle regioni del Sud.
L'Italia è un paese che è stato
invaso per secoli, i confini nazionali non sono un muro, ma un segno
di ordine e civiltà. Le patrie non sono orpelli anacronistici, ma
una cosa essenziale per l'equilibrio del mondo, come i continenti e
le realtà locali, le città e le regioni, altrimenti si finisce nel
caos nichilistico o preda di nuovi imperi.
Sul piano produttivo ben vengano gli
investimenti stranieri per rilanciare la grande industria, ma non
possiamo applicare il modello cinese nelle fabbriche, le conquiste
sociali del movimento operaio vanno salvaguardate e sono un
patrimonio sociale. Inoltre non vanno schiacciate le piccole-medie
imprese e le imprese individuali, i negozi, gli artigiani, le partite
Iva, che potrebbero difendersi dal modello Amazon e dal comercio
online divenendo loro stessi dei piccoli Amazon di quartiere,
pensando a consegne a domicilio di zona. Ogni quartiere o paese
potrebbe creare un sito internet dove ogni attività può
pubblicizzarsi e avere una propria sezione.
Un nuovo tema che si affaccia in questi
anni è quello della privacy, le nuove tecnologie rendono i cittadini
sempre più insicuri, i social sono una grande schedatura di massa
oltre a essere una nuova droga per i giovani, anche peggiore di
alcool e droghe tradizionali. Serve un grande investimento anche su
questo, contro l'abuso dei social e per la privacy.
Nel 2020 siamo anche forse alle soglie
di una nuova rivoluzione sessuale, le forme di sessualità sono ormai
molteplici ed è schematico e superficiale limitarsi ad un
atteggiamento friendly solo verso la categoria dei gay per apparire
fintamente libertini. L'omossessualità è giustamente ormai
ampiamente accettata nella società, quello che non piace alla gente
è l'esibizionismo o il sessismo alla rovescia. Ognuno in casa
propria deve poter fare quello che vuole tra adulti consenzienti
senza essere spiato, ma a sua volta senza esibizionismi.
Per gli italiani la famiglia e il
lavoro vengono prima di tutto, il rispetto delle famiglie e il
rispetto di qualsiasi lavoro è essenziale per la reciproca
convivenza. Qualsiasi lavoro è rispettabile, dall'avvocato
all'operaio, dal netturbino al giornalista, dal politico
all'artigiano, l'imprenditore, l'insegnante, l'investitore,
l'artista, i medici, gli infermieri, i poliziotti, le prostitute, i
negozianti, i contadini e i commercianti e così via tutti gli altri e le nuove
professioni.
L'Italia intera potrà tornare a
crescere come dopo la seconda guerra mondiale, uscendo dalla logica
degli opposti estremismi come mettendo fine alle campagne
moralistiche e bigotte da una parte e alla rabbia senza costrutto
dall'altra.