La neolingua orwelliana politically correct del neocomunismo demarxistizzato, o quantomeno pauperizzato e depurato di tutti gli aspetti "borghesi", "sviluppisti" e "storicisti" di esso, si compone di alcune parole chiave che sono chiaramente un derivato della cultura liberale, ma che in mano ai fautori del nuovo egualitarismo sono strumentalizzate, ma non solo, deturpate, stravolte e completamente modificate nel loro contenuto e indirizzo. Vediamone alcune:
Multiculturalismo: A parole vorrebbe dire una società dove convivono diverse culture differenti nel nome della pace e della tolleranza reciproca, in realtà si tratta di una monocultura dove sono contemplate solo l'ideologia unica della nuova sinistra ecologista, un'unica religione che è quella islamica e un'unica filosofia che è un miscuglio di buddismo, confucianesimo e paccottiglia orientaleggiante. Tutto il resto è considerato retrogrado, reazionario, di destra, e da rieducare o cancellare.
Diversità: La diversità è un valore liberale chiaramente incompatibile con l'eguaglianza, il quale invece è il valore assoluto per la nuova sinistra globalista, quindi chiaramente anche in questo caso non si tratta di diversità, ma esaltazione di tutto ciò che non è bianco, maschio, eterosessuale, occidentale, esaltazione di tutto ciò che è secondo il clichè "minoranza", ma che in realtà si tratta della nuova maggioranza.
Inclusività: Altra parola chiave, che a parole vuol dire accettare tutti o accogliere tutti, tutto molto bello in chiave liberale, ma che in chiave neoegualitarista sostanzialmente vuol dire chiudere tutti nello stesso recinto e omologare tutti come delle pecore fatte con lo stampino.
Sostenibilità: Mantra ecologista che sostiene che 200 anni di sviluppo industriale ed economico avrebbero apocalitticamente portato la terra sull'orlo del collasso senza nessun beneficio per l'umanità, compresa quella che protesta contro questo modello di sviluppo, che di questi benefici ne gode ogni giorno. In realtà operazione di marketing per vendere azioni in borsa di quelle aziende apparentemente ecologiche, per drenare finanziamenti verso quelle aziende apparentemente ecologiche e distruggere le piccole e medie imprese che non hanno i mezzi per riconvertirsi nel dogma della sostenibilità, il tutto ovviamente senza dire una parola sull'inquinamento che la Cina produce con il suo sviluppo senza regole basato sullo sfruttamento degli operai.
Antirazzismo: Il razzismo storicamente è odio verso gli ebrei, i negri, gli armeni, quindi antirazzismo dovrebbe dire combattere tutto questo, ma in questo caso si tratta semplicemente di etichettare come razzista chiunque non si adegui all'idea che le nazioni vadano abolite in nome della globalizzazione, di chi pone problematiche su temi come l'immigrazione, il rapporto tra religioni, la diversità stessa tra i popoli e i sistemi politici dittatoriali da una parte e liberali dall'altra. L'"antirazzismo" di oggi è anche un razzismo all'incontrario, contro gli ebrei, i bianchi, gli americani.
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