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martedì 14 aprile 2020

I processi kafkiani dei gerarchetti di sinistra ai tempi del corona virus

Il corona Virus 19 girava dall'autunno scorso. Il governo cinese è responsabile di aver nascosto il virus al mondo e l'organizzazione mondiale della sanità è sua complice. Il regime comunista orientale ha blindato Wuhan all'interno della Cina, ma ha permesso che voli da Wuhan continuassero verso il resto del mondo. Ora che in Cina il problema lo hanno risolto la patata bollente l'hanno tirata al resto del mondo, che rischia una recessione economica senza precedenti, mentre loro si rialzano.

Il governo italiano e i suoi lacchè che scrivono sui giornali hanno minimizzato per settimane il virus, accusando di razzismo chiunque lanciava l'allarme. L'occidente è ormai popolato da una mandria di sfigati che non osano muovere la minima critica verso tutto ciò che non è occidentale e amano martellarsi i coglioni per presunte colpe del colonialismo, nonostante la storiografia abbia fatto passi da gigante sull'argomento rispetto alle desuete tesi di Lenin e Mao sul tema.

Quando i governatori lombardi e veneti e i virologi seri chiedevano in gennaio quarantene e zone rosse venivano bollati come fascioleghisti. Il sindaco Sala bulleggiava con slogan come Milano non si ferma in t-shirt e scarpe da tennis mentre il governatore della Lombardia Fontana veniva massacrato per aver fatto una conferenza streaming con la mascherina.

Di maio intanto in conferenza stampa ironizzava sul fatto che la zona rossa di Codogno fosse solo lo 0.001% del territorio nazionale, parafrasando Conte quando ironizzava sulle elezioni in una piccola regione come l'Umbria.

Quando poi molti meridionali residenti al nord hanno iniziato a tornare al sud, allora il premier Conte ha completamente cambiato linea temendo una diffusione del contagio anche al di fuori del nord. A questo punto si è passato da un estremo all'altro, con misure draconiane e dittatoriali che hanno seriamente compromesso l'economia per i prossimi due anni, senza mantenere quel necessario equilibrio tra salute ed economia.

Intanto partiva un processo all'assessore al Welfare lombardo Gallera, reo pare di non aver fatto abbastanza, ma la nuda cronaca dice che invece era quello che chiedeva misure stringenti per primo e a suo tempo, ma il ministro della sanità Speranza in un discorso al parlamento sempre a suo tempo intimò le regioni del nord ad attenersi al governo centrale senza fughe egoiste. Poi due mesi dopo si è girata la frittata e qualche emulo di Che Guevara in salsa pseudopadana ha accusato Gallera di non aver usato tutti i suoi poteri federalisti. Un vero e proprio processo kafkiano, di una sinistra che assomiglia sempre più ai romanzi di Orwell e all'inquisizione cattosovietica, in cui prende tutte le parti in causa a secondo del concentrico attacco che si vuole muovere al nemico e non conta la verità, ma il momento opportuno alla propria parte politica di dirne una o l'altra, a seconda della convenienza del momento.

Oggi la situazione nel lodigiano è normalizzata, migliora a Bergamo e Cremona, rimane in difficoltà invece Milano, eppure il sindaco Sala e l'ineffabile assessove Majovino, invece di dare risposte ai loro cittadini sulle loro responsabilità, come dei piccoli gerarchetti sovietici chiedono il commissariamento dell'assessore Gallera.

Chi ha letto Kafka, Orwell, Koestler si ritroverà sicuramente in questa storia.

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