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venerdì 8 maggio 2020

La Sala degli aperitivi vietati

Ultime da Milano. Il sindaco Sala minaccia di richiudere tutto, è rimasto scandalizzato dalle immagini degli aperitivi e della movida sugli navigli. Ehi ehi ehi ma come? Non era lui in febbraio a lanciare l'hashtag "milano non si ferma" in jeans e scarpe da tennis, e il segretario del suo partito sempre in quel mese non si presentava (senza mai più farsi vedere in seguito) nel capoluogo lombardo con birra in mano e faccione sorridente e guancioni larghi? E allora meno faccia di tolla, il problema non è politico, di destra o di sinistra che in questa sede non ci interessa nulla, ma di stile e antropologico: Milano, infatti, negli ultimi 30 anni ha avuto un sindaco leghista, Formentini, un sindaco di Forza Italia, Letizia Moratti, e un sindaco di Rifondazione Comunista, Pisapia, senza nessun problema, ma tutti e tre hanno avuto lo stesso stile educato e signorile travalicando le barriere e le stupide appartenenze politiche e ideologiche rispettando la cittadinanza tutta, di qualsiasi colore politico e ceto sociale. E' la prima volta, pensando nel passato anche ai Tognoli, che Milano si ritrova a dover sopportare un sindaco podestà, prepotente e smargiasso, che già a febbraio bacchettava i suoi concittadini che si permettevano di "accappararsi" (parole sue) viveri al supermercato, salvo poi blindare la città come nemmeno nel regime cinese. Oltre che incoerente, non mi interessa di che partito sia, ma questa è la realtà, è anche maleducato. E pure un po' stronzo.

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