Il ministro Gualtieri ha rilasciato al sole 24 ore una intervista in perfetto stile sovietico, un fiume di parole per dire poco o nulla. Tra tanto fumo si sono capite tre sole cose concrete, verranno abbassate le tasse al lavoro dipendente e invece ci saranno tagli alle detrazioni fiscali, poi ci sarà un aumento dell'Iva cammuffato con la meravigliosa parola di rimodulazione, cioè tradotto aumento delle tasse a imprese, partite Iva, commercianti e aumento delle spese sanitarie, scolastiche e domestiche delle famiglie, ma anche merci più care.
Tutta l'architettura della "rimodulazione" dell'Iva è dettata da una logica da Stato etico e totalitario che punisce certi consumi, considerati immorali e premia altri prodotti considerandoli etici, sani. Una logica da razionamento sovietico, ma in cui traspare un ulteriore salto di qualità delle idee neototalitarie.
Lo stile Robin Hood con cui è nato questo governo poco amato dalla maggioranza degli italiani, si tradurrà in concreto nel solito attacco ai ceti medi e un contentino ai lavoratori salariati. D'altronde, essendo i grandi patrimoni già all'estero, ci si rivale sulle classi medie, magari aumentando anche la tassazione sulle cosiddette rendite finanziarie, che concretamente significa anche qui colpire di fatto i piccoli investitori e i risparmiatori, cioè sempre le classi medie, e non certo le grandi rendite.
Il tutto coincide con uno storico obbiettivo intermedio della sinistra massimalista: La proletarizzazione dei ceti medi, in modo da mandarli a ingrossare le file dell'esercito del proletariato il quale nei loro sogni contorti dovrebbe poi dare l'assalto ad un non meglio precisato "ordine costituito" (magari la stessa democrazia e il diritto di voto per tutti) sotto la loro sapiente guida.
Il sendero luminoso ovviamente necessita di una rieducazione culturale del popolo, che appare rozzo, razzista, ignorante (dove per ignorante s'intende non pensarla come gli intellettuali di sinistra), cattivo.
Quindi si procederà spediti verso il radioso futuro "green", fatto di decrescita, austerità, bassi consumi, ovviamente poi ci sarà qualcuno più uguale degli altri, d'altronde anche Fidel Castro e Che Guevara si assegnarono per se le migliori ville coloniali di Cuba, dopo rigoroso esproprio proletario.
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