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lunedì 28 novembre 2022

Mondiali in Qatar, cosa è permesso e cosa no

I mondiali in Qatar non piacciono a nessuno, lavoratori pagati 20 dollari al giorno in un paese ricchissimo, omossessualità vietata, donne allo stadio solo se accompagnate da uomini, una nazionale ridicola, composta da oriundi che esce dopo due partite. Poi ci sarebbe la questione dell'antisemitismo di Stato che interessa a pochi. 

Messaggi promovimento Lgbt non sono permessi, ma inginocchiarsi per il Black Lives Matters ed esporre bandiere palestinesi è permesso. Come dire, gli unici due paesi che possiamo criticare sempre e comunque in tutto il mondo sono gli Usa e Israele, sugli altri dobbiamo censurarci sennò questi si offendono e ci togliono gas, petrolio e ci mettono le bombe nelle discoteche. 

Ma questa è la dimostrazione della superiorità del mondo libero. Poi c'è sempre Al Jaazera e Russia Today per indottrinare le menti deboli. Nessuna nazionale solidarizza coi coraggiosi giocatori iraniani pronti a morire per protestare contro il regime islamico.

La Fifa risponde alle proteste con dei controslogan politici come "pace", "salviamo il pianeta", "il calcio unisce", sarebbe stato meno banale "viva la pastasciutta". Ma ora sappiamo che nei regimi il pacifismo di maniera, l'ecologismo apocalittico, l'antirazzismo a senso unico e il cosmopolitismo terzomondista sono ben accetti, mentre i diritti dei lavoratori, dei gay, delle donne, degli ebrei e i valori occidentali no. Ma anche tra chi contesta il mondiale in Qatar e i giocatori che si inginocchiano le parole "libertà", "Democrazia", semplicemente non esistono, non compaiono. Ma queste due parole le scandiscono i popoli in Iran, in Cina, in Venezuela, forse domani a Gaza e in Russia. 

Personalmente però non credo nel boicottaggio come forma di lotta, meglio andare lì e denunciare tutto, dovrebbero farlo i giornalisti lì presenti e in parte i tifosi. Certo, se mandi Lele Adani al massimo ti puoi aspettare una sceneggiata talebana a favore di Messi. 

lunedì 21 novembre 2022

L'euroipocrisia equidistante

Attenzione ai furbi, nei prossimi mesi si creerà una situazione che dovremo monitorare. La sinistra europea dopo aver per anni sostenuto il regime iraniano, ora cerca di smarcarsi di fronte alla dirompente rivolta del popolo iraniano e cerca di intestarsi la rivolta per di più equiparando questa rivolta al movimento estremista e violento del Black Lives Matters che è attivo negli Usa. Una equiparazione ovviamente senza fondamento, ma che serve ai terzaposizionisti e gli equidistanti di mettere sullo stesso piano l'America e i regimi mediorientali, russi e asiatici, per presentare l'Europa come una sorta di paradiso dei diritti umani, fingendo di non aver avuto mai rapporti con Iran, Russia, Cina, avendo invece lasciato il lavoro sporco da fare agli Usa, dipinti invece come quelli che avrebbero inventato problemi in Ucraina. Questo è l'eurocom. Servirebbe un'altra Oriana Fallaci per sbugiardare questi ipocriti.

mercoledì 16 novembre 2022

Fascisti piangina, scrittori piangina, Eurosocialcomunisti ipocriti

Il leader di Forza Nuova Castellino, formazione neofascista, voleva presentare il suo nuovo movimento nelle aule del parlamento, ma non gli è stato permesso. Allora ha pianto dicendo "questa non è democrazia". Sono lontani i tempi in cui Mussolini definiva il parlamento un bivacco, ora i fascisti piagnucolano come bambini di sei anni se non li fai entrare in parlamento, adorano un colonello del Kgb come Putin, ma ridateci il manganello, le bombe a mano e la galera e risparmiateci questi fasciobamboccioni.

Lo scrittore Saviano ritiene libertà di espressione definire "bastardi" Meloni e Salvini e siccome si è preso una querela definisce la nostra realtà democratura, che sarà una libertà neologista da scrittore. Ridateci Pasolini che diceva anche lui sproloqui sulla dittatura democristiana ma almeno frequentava i ragazzi di strada e non i salotti di Fabio Fazio.

Gli eurosocialcomunisti ci dicono che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è in realtà una faccenda tra russi e americani, i quali in realtà ancora una volta ci parano il culetto armando la difesa ucraina che è la difesa dell'Europa tutta, che a quest'ora i russi stavano a Vienna, e allo stesso tempo tenendo a bada le eccessive fughe in avanti degli ucraini. L'Europa in tutto questo non è che è tra due fuochi, semplicemente non conta nulla perchè non vale nulla. Ridateci De Gasperi, Einaudi e Saragat, che sapevano da che parte da stare per il bene dell'Italia.

La Francia ci definisce disumani coi migranti, loro, gli schiavisti nei secoli tra New Orleans e l'Africa, ovviamente a Ventimiglia c'è un muro. Bloccare i trafficanti di esseri umani come Carola Rackete è la vera umanità contro l'ipocrisia degli sfaccendati.



sabato 5 novembre 2022

Pacifisti contro partigiani, cavalli di troia contro patrioti

Due manifestazioni completamente opposte si sono svolte oggi 5 novembre 2022: a Roma i pacifinti che da 100 anni stanno dalla parte degli aggressori e dei prepotenti, per la resa e il disarmo degli aggrediti, prima con la Germania e poi con la Russia, con il collante del patto Molotov-Ribentropp, dall'altra invece a Milano i resistenti, i partigiani, quelli che combattono per la libertà, anche con le armi. Pacifismo e Resistenza infatti sono due cose completamente opposte che solo una sinistra schizofrenica e melliflua ha cercato di tenere insieme per 70 anni, parteggiando però sempre per la guerrafondaia Russia e/o la guerrafondaia Germania e contro l'America e l'Inghilterra.

Ora è il momento dello snodo, ora i nodi vengono al pettine in maniera trasversale, a sinistra i nazicomunisti grillini da una parte e i liberali dall'altra, e anche a destra i veri patrioti che stanno col patto atlantico nell'interesse nazionale come la Meloni e i servi di Putin -  come ieri di Hitler - nemici della Patria alla Berlusconi e Salvini dall'altra.

In mezzo al guado il povero stoccafisso Letta, fa quasi tenerezza, vien voglia di prenderlo per mano e portarlo con i resistenti e i patrioti, ma ne avrà mai il coraggio?

sabato 15 ottobre 2022

Analisi del voto del 25 settembre 2022

Le elezioni italiane del 25 settembre hanno più o meno confermato le previsioni dei sondaggi. Questo perchè il solito 15% di indecisi che nelle passate edizioni "sfalsava" i pronostici alla fine ha scelto di rimanere indeciso e non è andato a votare. Ma chi rimane a casa ha sempre torto, anche se non è un crimine ed è legittimo non recarsi alle urne. 

La vittoria della Meloni è netta, ma non va oltre le aspettative. Il Pd prende la stessa percentuale della volta scorsa, ma con un numero di votanti effettivi nettamente inferiore. Chi accusa Renzi di aver affossato il partito, anche se in precedenza lo aveva portato al 40% e al massimo prestigio internazionale, dovrebbe farsi qualche domanda, che ovviamente non si farà. Al terzo posto troviamo il voto di scambio dei cinque stelle, circa quattro milioni di voti che corrispondono alla platea del reddito di cittadinanza più i familiari. Quarto posto circa a parimerito per Forza Italia, Lega e Terzo Polo, con più o meno due milioni e mezzo di voti, intorno all'8%. Il resto sono briciole, ma con quelle riesce ad entrare in parlamento la sinistra rossoverde di Fratoianni e Bonelli col 3,5%. Sotto il 3% invece +Europa che ricopre di insulti Calenda, l'hanno presa bene. Tra i partitini interessante il derby in pareggio tra rifondazione comunista più De Magistris da una parte e il partito sovranista-comunista di Rizzo con poco più dell'1% cento a testa.

A livello di coalizioni il centrodestra è al 45%, ma sta già litigando, la sinistra si ferma al 26%, I cinque stelle sono al 15%, Renzi-Calenda all'8%.

L'elettorato al momento si scompone in cinque parti: Una parte che voterà a sinistra sempre e comunque, una parte che voterà a destra sempre e comunque, una parte fluida e mobile disposta a spostarsi, una parte clientelare, e infine il nuovo presidio liberale centrista e atlantista del terzo polo.

A livello territoriale il movimento 5 stelle è sempre più la nuova lega Sud, con picchi del 40% a Napoli e 30 a Palermo e praticamente inesistente a Milano. Viceversa Calenda e Renzi fanno il miglior risultato a Milano e vanno poco al Sud. Le regioni rosse sono sempre meno rosse, ma anche questo già si sapeva.

lunedì 3 ottobre 2022

Meloni lanci una campagna patriottica antiPutin

Ha vinto la Meloni. Hanno vinto i patrioti. Bene, ora dimostrate di essere patrioti. La Meloni lanci una campagna patriottica antiputin, contro l'invasione non solo dell'Ucraina, ma di tutta l'Europa occidentale, contro i "franza o spagna purchè se magna" che come i papisti pacifinti ci dicono che con Putin bisogna trattare e non bisogna far arrabbiare l'orso. Ma noi contro chi ingrassa l'orso, invece, facciamoci vedere autentici patrioti, cioè disposti a rinunciare al ricatto del gas russo per l'onore e l'indipendenza dell'Italia, di essere disposti anche a patire il un po' il freddo per la Patria. Siete pronti fratelli d'Italia? Siete patrioti? 

domenica 25 settembre 2022

Le ragazze iraniane muoiono, ma in Italia ci si scandalizza per Renzi in Arabia Saudita

Ammazzate per le strade, le ragazze iraniane che dimostrano contro il regime khomeinista che tanto piaceva alla sinistra francese dove ha studiato Letta, sono ignorate dalle femministe e dalla sinistra di casa nostra, che tanto si scandalizza se Renzi va ospite del principe dell'Arabia Saudita, che invece sta facendo riforme a favore delle donne, intanto intellettuali di sinistra ci dicono che tanto le donne in occidente sono oppresse uguale, ma quale imbecillità può arrivare a dire queste cose. E' l'imbecillità dei Di Battista, del Pd grillinizzato, dei fascocomunisti rossobruni, gente ipocrita, che trova sbagliato combattere per l'Ucraina, che condanna i volontari come mercenari, che combattono per la nostra libertà occidentale. Onore a questi volontari, combattenti per la democrazia, invece.

mercoledì 10 agosto 2022

il paradosso del centro, della destra e della sinistra italiana

Gli editorialisti d'alemiani lo hanno già definito un matrimonio di convenienza. Stiamo parlando del nuovo polo di centro Renzi-Calenda-Pizzarotti. In realtà ciò appare quanto di più omogeneo sul piano delle relazioni internazionali, dell'identità politica, e della cultura storico-contemporanea che si veda nel panorama italiano. Atlantismo, liberalismo, idee economiche e radici storiche coincidono per l'appunto in questa nuova realtà. Certo, lo stereotipo fasullo vuole che il centro sia un ibrido, un compromesso deteriore, invece niente di tutto ciò, anzi, siamo di fronte ad un qualcosa di totalmente autonomo dalla destra e dalla sinistra attuale. Mentre queste ultime? Ci si aspetterebbe d'altro canto qualcosa di identitario, invece sono due ammucchiate per fare somma aritmetica e vincere le elezioni, pronte a scannarsi al loro interno il giorno dopo. Nessuna omogeneità geopolitica, geonazionale, politica, culturale, nemmeno nessuna chiarezza sull'agenda economica. Una destra sempre meno liberale e occidentale e sempre più fasciocomunista e putiniana, dove i liberali dovrebbero fare da foglia di fico e gli autonomisti del nord portatori di voti. Dall'altra parte una sinistra con dentro gli antiNato e chi vuole rimanere nella Nato, i Notav e Notutto e i poveri riformisti che non si sa che ci stanno a fare, la decrescita ecotriste e lo sviluppo economico allo stesso tempo, l'universalismo e il chilometro zero ammassati insieme per una compagine tutto tasse, politically correct e scafismo dentro la quale, secondo i deliri di Letta, i liberali dovrebbero fare da magnete (ipse dixit) di voti, cioè portatori d'acqua per dirla all'antica. 

Ecco allora la solita schematica e stantìa riproposizione della gioiosa macchina da guerra del '94, dell'Ulivo del '96, del circo arcobalenato del 2008 in nome del se non ci votate "arriva l'uomo (ed ora la donna) nero!". Ma Letta, tutti questi anni a Parigi a insegnare politica per scopiazzare come uno studente fuoricorso? E quello di Renzi e Calenda sarebbe un "matrimonio" di convenienza?

Ma allora il centro esiste se tutti vogliono i loro voti! Basta dargli una rappresentanza autonoma politica credibile per non fargli fare la minoranza e la stampella dentro la destra trogloditica o dentro la sinistra puzzasottoilnaso. Eureka!


giovedì 21 luglio 2022

Eravamo 4 amici al bar, Confalonieri, Santoro, Salvini e Silvio

Leggere l'ultima intervista di Confalonieri al corriere dice molto della politica italiana degli ultimi 30 anni. Eccoli lì, gli egocentrici protagonisti del provincialistico dibattito italico degli ultimi 30 anni che si ritrovano a pensarla uguale su Putin, l'antiamericanismo, e un certo odore di schizofrenia. Confalonieri prima si definisce un bossiano che crede che l'unità d'Italia sia stata un errore, ma poi dice che Berlusconi deve puntare sulla Meloni.. Schizofrenia? Demenza senile? Santoro difende Salvini dopo che hanno fatto finta di scannarsi sulla Sea Watch e su Carola Rackete, in nome del comune odio per l'occidente e amore per la Russia autocratica e dittatoriale. Ecco l'Italia da operetta, che punta sulla caciarona venditrice di meloni, odia la serietà, la competenza, il senso vero di solidarietà verso il popolo, ma il popolo usare nelle sue acredini e rancori, godendo ovviamente di tutti gli agi che il popolo non gode e di quell'occidente che disprezzano che gli dà, a cominciare da Beppe Grillo, vero infimo giullare che vuol farsi regime. Clown, cabarettisti, ex leoncavallini, uniti contro l'Italia che lavora, che produce, che soffre, che subisce, ma a volte è anche un po' scema e gli va dietro. Due volte va bene, la prossima basta? 

Draghi, ne' politico calcolatore alla Letta ne' freddo tecnocrate alla Monti, ne' ovviamente demagogo alla Conte-Salvini-Berlusconi, uomo di servizio, messo lì non dall'Europa ma da Renzi e Mattarella, orgoglioso di essere italiano e atlantista, ma l'Italia lo merita?

mercoledì 20 luglio 2022

Putin fa cadere Draghi attraverso i suoi emissari Conte, Salvini e Berlusconi (e un pezzo del Pd)

Lo zar Putin non gradisce Draghi al governo dell'Italia. I suoi servi obbediscono. Conte fa saltare la maggioranza, Draghi chiede la fiducia degli altri partiti ma Salvini e Berlusconi, gli altri due servi di Putin, si sfilano, mentre Letta pontifica di campo largo e fa finta di nulla. Un sondaggio della Ghisleri dice che solo il 30% degli italiani (putiniani) vuole il voto anticipato, allora i furbacchioni incolpano l'uno con l'altro di averlo fatto cadere. A sostenerlo rimangono Renzi, Calenda, Giorgetti e Di Maio, gli altri sono antioccidentali o filoatlantisti per finta come Berlusconi e Letta, Quindi in Forza Italia è spaccatura, ma anche nella Lega, nel Pd. Le prossime elezioni decideranno se questo paese fa ancora parte dell'occidente liberale o farà la fine dello Sri Lanka. Con Putin ci sono Di battista, Conte, Letta (anche se fa finta di no), Salvini, Berlusconi, Meloni, dalla parte dell'occidente Renzi, Calenda, Giorgetti, Di Maio, questi i veri schieramenti, i partiti sono ormai nella maggior parte frantumati, lo scontro è ormai geopolitico.

giovedì 14 luglio 2022

Letta il principale responsabile della crisi del governo Draghi

C'è un responsabile della crisi del governo Draghi, il quale nessuno dice. Si chiama Enrico Letta, è lui, infatti, che ha voluto imbarcare Conte nel governo Draghi, è lui che ha cercato a tutti i costi l'alleanza coi grillini, pretendendo d'imporla al nuovo centro di Renzi e Calenda. Letta e al pari Salvini hanno continuato a fronteggiarsi come se il bipolarismo esistesse ancora e non fossimo in un'epoca di collocazioni di campo geopolitiche, di riforme che con la destra e la sinistra novecentesche non c'entrano più nulla, di grandi coalizioni. Non a caso nelle ultime ore nelle cronache di stampa spunta D'alema con l'idea di un governo Amato. Conte fa cadere il governo su imput di Putin, come accade a Jonhson in Inghilterra, ma poi spunta sempre fuori il postsovietico D'alema e l'amico di Putin Berlusconi rimane silente.

Draghi i numeri al senato li ha ancora, anzi è l'occasione di buttare fuori Conte e Salvini (e D'alema e Berlusconi) portando a sè Di Maio e Giorgetti, speriamo si comporti da politico e non da tecnico e porti avanti il governo fino alla fine della legislatura.

martedì 12 luglio 2022

I becchini della democrazia

Gli intellettuali alla moda ci dicono che la democrazia liberale è ormai sorpassata e fallita perchè il popolo non vota bene, mentre i sistemi autoritari come la Cina sono efficienti e meritocratici. La disastrosa gestione del Covid da parte del regime cinese ha impietosamente fatto piazza pulita di queste prezzolate tesi, così come il fallito blitz in Ucraina della Russia di Putin. 

Gli stessi intellettuali neocomunisti ci dicono che nei sistemi liberali i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e sembra sempre che il ceto medio non esiste più, invece è vivo e vegeto. In realtà se andiamo a vedere gli uomini più ricchi dell'occidente sono nati dal nulla, come Bill Gates, Jeff Bezos, Zuckerberg. Questo è un dato di fatto al di là del giudizio personale su queste figure e la loro opera. Nei regimi marxisti-leninisti come la Cina e fasciocomunisti come la Russia d'altrocanto il sistema è puramente dinastico invece. I capi sono figli del partito o dei servizi segreti, gli oligarchi della nuova Russia figli della nomenklatura sovietica, la società è rigidamente divisa in caste, altro che l'occidente e le caste vagheggiate dai populisti di casa nostra, supini poi alle caste orientali.

Le ricchezze dei Putin e degli Assad fanno sembrare miseria lo stipendio di un parlamentare di una qualsiasi democrazia occidentale, ma per la sinistra chi guadagna anche 3mila euro al mese è un riccastro da tartassare di tasse, poi chissà quanti soldi hanno loro nel loro conto corrente, speriamo tanto quello ricco di Emergency e di Carola Rackete.

lunedì 11 luglio 2022

Quegli anticlericali che la pensano al 75% come la chiesa Cattolica

E' scontro, è scontro durissimo tra la chiesa cattolica e il nuovo anticlericalismo tutto fatto di Gay pride, adozioni gay, e poi? Beh null'altro, in realtà questi due movimenti contrapposti condividono l'ideologia terzomondista e anticolonialista, la visione messianica e salvifica degli immigrati, l'ostilità verso gli ebrei e Israele, l'anticapitalismo, l'antisovranismo, il giustificazionismo verso le "ragioni" della Russia e dell'integralismo islamico, l'odio per il consumismo, l'indifferenza verso la microcriminalità nelle periferie, ma allora? Beh, considerato che molti preti e suore sono gay presto troveranno un accordo. Pace fatta, come tra comunisti e democristiani negli anni 70. Sarà il nuovo compromesso storico. Evvai!

giovedì 30 giugno 2022

Il bipolarismo in Italia non c'entra nulla con quello anglosassone

Veltroni, povero Veltroni, fu accusato di essere un liberale, persino un agente della Cia, uno chissàche che voleva istituire il modello bipolare anglosassone in Italia. In realtà proporre il modello bipolare in Italia ha sempre voluto dire al contrario riproporre il fittizio scontro rossi-neri, uccidendo il centro atlantista e creando una convergenza rossobruna de facto tra presunti nemici che si spartiscono il potere, mettendo nei rispettivi recinti le proprie pecore.

Ecco allora che la stessa accusa era rivolta a Togliatti, comunista tutto d'un pezzo come Veltroni, ma accusato di essere riformista per aver capito che il comunismo si crea con la politica e l'egemonia culturale, non con le armi.

In Italia i comunisti hanno preso il potere senza colpo ferire, le Brigate Rosse quindi erano d'impaccio, rischiavano di creare una reazione popolare contraria, per questo il Partito comunista le osteggiava, non per altro, invece occupando sul piano culturale l'identità liberale, democratica, territoriale, europea, distorcendola a loro uso e consumo, i comunisti hanno preso il potere statale, nella magistratura, nella burocrazia, nella scuola, negli asili, nelle università, nei giornali, su internet, nelle caste professionali, tra gli avvocati, gli architetti, tra i manager etc etc

Allo stesso tempo creando un antagonista "nero" a suo uso e consumo, buono a mobilitare le pecore rosse in chiave anti e mettere in un cul de sac la maggioranza liberale.

Nel frattempo la classe operaia non serviva più, è stata mandata al macero, ma per ingrossare le fila si punta sui gay autoghettizzati, gli immigrati non integrati, le donne frustrate, tutto fa brodo per il proprio potere e il controllo sulla società.

sabato 18 giugno 2022

Lo scontro storico

Volendo dare una distinzione storica alle componenti sociali, invece che classista o politica, ma nemmeno geopolitica o territoriale, pur tenendo conto dell'importanza di questi due ultimi aspetti, sopratutto quella geopolitica, possiamo vedere quattro assembramenti storici che travalicano gli altri tipi di distinzione:

Da una parte abbiamo i "rivoluzionari" che vorrebbero fare tabula rasa del passato e del presente, la cancel culture, il polo dell'ideologicamente corretto nutrito di giustizialismo e moralismo. Dall'altra abbiamo i "reazionari", nostalgici del passato che lo vorrebbero restaurare, ma quindi pure loro con l'obbiettivo di cancellare il presente, seppur per ricostituire il passato (ma anche loro intrisi di spunti giustizialisti e moralistici), mentre dall'altra parte come detto per costituire un futuro astratto e ideologico. In realtà il punto saliente è che questi due poli si attraggono e si rimescolano trovando terreno comune nel fanatismo ecologista, nell'odio per il presente e nel nemico comune composto dagli altri due centri che andiamo a vedere, quello riformista e conservatore. Anche tra questi due poli, pure loro apparentemente antitetici come i precedenti, divisi tra chi vuole cambiare, riformando, migliorando il presente reale e i conservatori dall'altra parte che lo vogliono mantenere, ma l'antitesi si trasforma subito in un rimescolamento, unito dal terreno comune del presente e del pragmatismo, che è proprio quello che invece "rivoluzionari" e "reazionari" odiano. Infatti i riformisti vogliono cambiare e migliorare il presente senza distruggerlo, i conservatori vogliono mantenere il presente però adattandosi ai cambiamenti capendo che qualcosa va cambiato. Ecco l'alleanza e le alleanze.

Allora la tesi-antitesi "rivoluzionari" e "reazionari" converge in una sintesi, al contempo la tesi-antitesi "riformisti" e "conservatori" converge in una altra sintesi rompendo gli schemi e scompaginando le carte. Per questo gli stereotipi di destra e di sinistra per come li abbiamo conosciuti in passato decadono, mentre le collocazioni geopolitiche prendono quota, ma appunto con alle spalle la collocazione storica.

La politica italiana è perciò nel frattempo ormai disintegrata, perchè all'interno del movimento 5 stelle, della Lega, di Forza Italia, del Pd, si apre lo scontro tra filooccidentali e antioccidentali, come tra reazionari-rivoluzionari contro conservatori-riformisti, mentre appare più unito invece il centro di Calenda e Renzi in chiave filooccidentale conservatore-riformista, anche più unite estrema destra e estrema sinistra in chiave antioccidentale reazionaria-rivoluzionaria, mentre riesce a mantenere una posizione ambigua Fratelli d'Italia, ma per quanto tempo? 

 

domenica 22 maggio 2022

La ruota che gira del centrodestra

Mai il centrodestra è stato così diviso, ma più che una divisione sembra una ruota che gira, vediamo perchè: la componente liberale, rappresentata da Forza Italia, ha paradossalmente parole ambigue sull'autocrate Putin e l'invasione dell'Ucraina attraverso il suo leader Berlusconi, mentre al contrario la destra-destra della Meloni, storicamente tendenzialmente antiamericana, si schiera invece decisamente con l'Ucraina e quindi con la Nato. In mezzo la Lega che dovrebbe rappresentare una forza territoriale, antiideologica dei ceti produttivi. Pensate, ha invece posizioni anch'essa antioccidentali che vanno proprio contro gli interessi economici dei ceti produttivi, chiaramente legati all'import-export con i nostri maggiori partners commerciali, che non sono certo la Russia, con cui c'è un interscambio minimo, ma gli Usa; quindi tramite il suo leader Salvini sembra il partito comunista degli anni '50.

Inoltre, come ha giustamente fatto notare Crosetto, la Lega dovrebbe essere il partito della difesa dei confini, come può giustificare un'invasione territoriale di centomila carroarmati che attacca la sovranità nazionale ucraina? La risposta sembra essere banale, il dittatore imperialista Putin ha dei crediti verso il liberale Berlusconi e il sovranista Salvini(?)

E' chiaro che Berlusconi e Salvini sono figure ormai compromesse non in grado di portare avanti le loro legittime idee liberaldemocratiche e sovraniste, ma anche la Meloni non esce del tutto dalle ambiguità col passato fascista e non basta strabuzzare gli occhi di fronte alle richieste di chiarezza. 

Come sempre allora la sinistra posttogliattiana, postberlingueriana e postdemocristiana va all'incasso, di fronte ad un centrodestra non credibile cerca di attrarre la maggioranza senza rappresentanza dei moderati liberaldemocratici laici dalla propria parte, ecco che cattolici di estrema sinistra e comunisti lanciano la scialuppa di salvataggio, ma anche da parte loro la credibilità atlantista e liberale è pari a zero, la storia parla da sola, ma anche gli ultimi anni, tra sostegno agli scafisti, pseudopacifismi assortiti, strizzate d'occhio alla Cina.

Ma veniamo all'ultimo paradosso, con tutti i suoi errori Renzi appare la figura più credibile sul piano geopolitico e politico per la domanda di un partito liberale e atlantista di massa, seppur con qualche riserva, eppure risulta totalmente screditato agli occhi degli italiani anche moderati, contaminati forse anche loro dal falso moralismo purista, dal fanatismo politico associato ad un falso disinteresse, impiccato al "stai sereno", ma anche al conformismo ribellista di quei italiani che dicono di non credere ai media ma poi sono imbottiti della propaganda mediatica.

Tutte le critiche a Renzi sono legittime, ma i fatti sono chiari, il Jobs act ha creato lavoro, il reddito di cittadinanza ha distrutto lo sviluppo in Italia. Se ci siamo liberati di Salvini e Conte e abbiamo Draghi al governo lo dobbiamo a Renzi, non al leone da tastiera Calenda.

sabato 14 maggio 2022

Il tovarish Salvini

Vi racconto una storia strana, tu ti becchi del fascista se tra Carola Rackete e Salvini preferisci Salvini, se proprio non c'è alternativa. Ma poi Salvini sull'invasione dell'Ucraina da parte del dittatore nazisovietico Putin ha la stessa posizione dell'Anpi, di Landini, dei grillini, dei professorini comunisti, dei pacifinti. Ma questo va bene, perchè loro non sono fascisti, sono compagni, sì però compagni rossobruni, compagni di Salvini, compagni di Dugin, compagni del Togliatti che scriveva la lettera "ai fratelli in camicia nera", (chi se la ricorda?) del Bordiga che diceva che peggio del fascismo c'era l'antifascismo. Conoscere la storia per capire l'ipocrisia e la doppiezza comunista e dei pacifisti è importante, parallela a quella di una destra antioccidentale e costola della sinistra e delle sue diaspore.

domenica 1 maggio 2022

Se vuoi la pace devi resistere e combattere

C'è tutta una massa di rimbecilliti, imbottiti di sensi di colpa per aver portato il progresso nel resto del mondo, però ci teniamo ancora a dirci progressisti, solo che deve essere quello primitivista dei nativi, come bambini aristocratici ecologisti di 12 anni vogliamo salvare il mondo dall'industrializzazione, se poi però la Cina inquina, ci dà di carbone, copia la tecnologìa occidentale per creare la sua autarchia, colonizza l'Africa e il resto dell'Oriente allora va bene, nonostante i metodi usurai che non mi pare l'occidente usò, colonizzano l'Africa ma sono benefattori perchè costruiscono quattro strade. 

La doppia morale masochista di chi gode ad essere odiato, ma se la Russia ci invade andiamo al 25 aprile a fare gli inermi pacifisti e a dire agli ucraini che devono arrendersi, ma i partigiani non si arresero e combatterono con le armi date dagli americani e dagli inglesi, questa è la realtà storica oggettiva che ruga i rosssobruni e i pacifisti. Putin è il nuovo Stalin, inutile negarlo, veniamo dal patto Merkel-Putin dopo il patto Stalin-Hitler (Molotov-Ribentropp), l'equidistanza ipocrita è di chi non ha il coraggio di dire apertamente che sta con Putin. No alla guerra? Siamo già in guerra, e non l'abbiamo dichiarata noi, cari pacifinti, cogliomunisti dell'Anpi, fascisti, euroterzaposizionisti e fasciosovietici. 

martedì 26 aprile 2022

Sulla buona fede e la malafede

In passato c'era chi sosteneva la Russia e poi chi la Cina, perchè c'era una leggenda utopistica che questi paesi erano la patria dei lavoratori, il territorio del progresso, i campioni puri dell'antifascismo, e via dicendo, ma la storia in seguito ci ha dimostrato che non era così, purtroppo. Sfruttamento dei lavoratori, stagnazione economica, disuguaglianze sociali e alleanze con fascisti e nazisti connotavano invece l'Unione Sovietica. Ma chi sostiene la Russia e la Cina oggi? da una parte c'è un'autocrazia ultranazionalista, mafiosa e neozarista difesa dai pacifinti di casa nostra, che replicano in maniera caricaturale nei confronti dell'Ucraina il pacifismo di Stalin del patto Molotov-Ribbentropp che invitava Francia e Inghilterra ad arrendersi alle a suo dire giustificate richieste di Hitler (si legga Angelo Tasca in tal senso), dall'altra in Cina l'alleanza tra il capitalismo antioperaio e la burocrazia comunista difesa da pseudoprogressisti e altra truppaglia comunista, e non si può dire con le informazioni e i dati che abbiamo oggi rispetto a 15-20 anni fa di non saperlo cosa sono questi due paesi.

Poi c'è l'Anpi l'associazione dei finti partigiani, perchè quasi tutti i partigiani sono morti e questi sono impostori, residuati della guerra fredda che usano l'antifascismo in chiave strumentale, per andare contro gli Stati Uniti e l'Inghilterra, cioè i due principali paesi che hanno combattuto il nazismo. Dove finisce la buona fede e dove inizia la malafede? Io penso che ci sia tanta malafede tra chi tesse le fila, tanta confusione tra chi ancora gli va dietro, incapaci di distinguere il periodo antifascista dei comunisti antifascisti della seconda guerra mondiale rispetto alla precedente equidistanza filonazista dei comunisti del periodo bordighiano e del patto con Hitler, ma anche della susseguente guerra fredda antiamericanista. 

L'Anpi come la Cgil fanno il paio ad ogni 25 aprile con i brigatisti che insultano la brigata ebraica che sfila legittimamente in piazza, con le bandiere israeliane, americane, inglesi e della Nato, come giusto che fanno.


lunedì 28 marzo 2022

Il gioco delle parti

Peggio della sinistra antiamericana c'è solo la destra antiamericana, scimmiottano i comunisti in nome di un terzaposizionismo che non esiste, in quanto l'Europa non esiste, ma esistono solo la Francia e la Germania che odiano l'America, e la destra italiana che si spaccia antifrancese e antitedesca ma alla fine ne replica le posizioni riflettendo le posizioni di un colonello del Kgb che si finge antieuropeo ma alla fine collude con Germania e Francia. L'Ucraina finisce nel mezzo, il popolo italiano la sostiene aprendo le sue case ai profughi, ma i fasciocomunisti già lavorano a spezzare l'alleanza perchè il gas va bene se lo compriamo dai russi, ma è uno scandalo se lo compriamo dagli americani e guai a trivellare il mediterraneo o fare gasdotti con Israele.

domenica 27 marzo 2022

Pacifisti, i migliori amici della guerra

Io sono cresciuto nel mito della resistenza antifascista, sentire l'Anpi dire che gli ucraini devono arrendersi ai russi senza resistere mi fa sentire strano. Sentire il papa condannare l'aiuto militare agli ucraini e l'aumento di spese militari dell'occidente, senza dire una parola sul guerrafondaio Putin e l'esercito più grande del mondo cinese mi fa specie. Ma in fondo questa è la realtà: i comunisti infatti non furono sempre antifascisti, perchè quando nacque il fascismo i comunisti erano impegnati a combattere i socialdemocratici definendoli socialfascisti, una equiparazione che poi alla fine faceva il gioco del fascismo in una convergenza antiliberale. In seguito ci fu il patto Molotov-Ribentropp, spacciato a posteriori per una manovra tattica, ma in realtà vera e propria alleanza antianglosassone tra comunisti, fascisti e nazisti. Il vaticano fu alleato dell'occidente in chiave anticomunista, ma una volta caduta l'Unione Sovietica si è rivolto contro l'occidente. Togliatti cercò l'alleanza del Vaticano in nome di un principio dichiarato nei suoi discorsi, la dittatura. 

Poi i sapientoni ci dicono che le guerre vengono fatte esclusivamente per motivi economici, certo cari amici, per difendere le nostre case riscaldate, le nostre connessioni internet, dobbiamo fare anche le guerre, sono gli interessi di voi che scendete in piazza con le vostre bandierine della pace e mettete sullo stesso piano aggrediti e aggressori. Facciamo le guerre anche per voi e per i Vostri interessi, ipocriti.

venerdì 25 marzo 2022

Solo il popolo può sconfiggere la burocrazia

Una ragazza vittima di nonnismo nell'esercito italiano decide di combattere per la libertà dell'Ucraina, quindi della libertà di tutti noi europei e occidentali. Un generale della Folgore la minaccia di conseguenze penali al suo ritorno come se fosse una mercenaria, questa è la realtà dell'apparato statale-militare-mediatico-accademico-culturale-politico dell'Italia, ma solo dal popolo e per il popolo può arrivare la risposta, quel popolo italiano che sta inondando di aiuti materiali ed economici il popolo ucraino.

Biden in continuità con Trump

In Italia si parla dello scontro tra democratici e repubblicani in Usa come se fosse una replica dello scontro tra sinistra e destra in Italia. La verità è che la grandezza dell'America sta nel fatto che Biden sta completando con altri modi la politica estera di Trump. L'ex presidente, infatti, chiedeva un maggiore impegno nella difesa e nella Nato da parte dell'Europa, ed ecco che Biden raccoglie i suoi frutti, con grande incazzatura del papa antioccidentale e del grillino filocinese Conte. L'Europa si riallinea dopo i giochini della Merkel e di Conte proRussia e proCina. Poliziotto buono e poliziotto cattivo, Biden e Trump, l'Europa invece, o meglio Francia e Germania, è un bambino viziato che gode della libertà e della democrazia e del benessere grazie all'America, ma a cui piace flirtare coi regimi orientali. Trump ha umiliato i tardocolonialisti francotedeschi, Biden gli dà il contentino facendogli credere di essere importanti. Quello che lascia sconcertati è il comportamento di una certa destra italiana, d'altronde da sempre costola della sinistra comunista, malata di antiamericanismo almeno dal 1973 tanto quanto la sinistra postcomunista, che dicono di essere contro l'arroganza francotedesca, ma di fatto ne replicano i deliri di onnipotenza. Il cuore dell'Europa oggi è in Ucraina, in Polonia, nei paesi baltici. Cosa farà la sinistra italiana? Le vecchie cinghie di trasmissione del Pci come l'Anpi, la Cgil e i vari centri studi sono più lealisti del Re russo, il pacifismo è l'arma laterale dell'imperialismo cinorusso, come è stato un fiancheggiatore del terrorismo interno e islamico, Il Pd appare come un campo di battaglia, che identità avrà nei prossimi anni? Anche Renzi e Calenda devono chiarire molto meglio le loro posizioni geopolitiche, come Forza Italia e la lega e fratelli d'Italia. L'Italia deve decidere se continuare a tenere i piedi in due scarpe o essere un alleato affidabile dell'atlantismo. I nostri interessi economici, democratici e liberali ci legano agli Usa, ma un certo apparato politico, culturale, accademico, mediatico e professionale ed anche statale spinge per avventurismi antioccidentali, una parte del popolo si fa irretire e indottrinare, un'altra mantiene salda la barra.

lunedì 28 febbraio 2022

La pattumeria del 900

Fasciocomunisti, rossobruni euroasiatici duginiani, cattocomunisti, terzomondisti filoislamici e filopalestinesi, grullopidioti, paranoici novax, fintipacifisti pseudoequidistanti, d'alemiani proHamas, destroidi proRussia, falsi liberali, sinistroidi gretini, l'Italia è infestata da una minoranza trasversale rumorosa e invadente, unita dall'odio per gli ebrei e l'America e dall'ammirazione per le dittature convinti che le democrazie siano finite, ma l'avventata mossa dello zar alcolizzato gli può dare una ripassata per i prossimi venti anni. La democrazia liberale, quella vera e non quella parasocialista-comunista della costituzione togliattiana, vince sempre, alla faccia dei profeti di sventura, degli opportunisti, dei falsi amici dell'occidente e dei cavalli di troia.

Gli ucraini rimangono e resistono

Tre milioni di mamme con bambini piccoli su una popolazione di 44 milioni lascia il paese, decine di migliaia arrivano in Italia accolti come figli dal grande cuore italiano, ma tutto il resto rimane a combattere contro la protervia russa, scoperti alle spalle dalla vigliaccheria dei burocrati europei, ma coperti dalle armi inglesi e americane e in parte italiane, questa è una resistenza di popolo di cui non possiamo neanche capire, possiamo solo inchinarci, siamo di fronte alla vera Europa, con capitale a Leopoli e Kiev. La Kiev dell'anno mille è roba del passato che non può essere strumentalizzata dai politici, che dimenticano la carestia genocida del grano imposta da Stalin e la lotta per la indipendenza dalla Russia. L'Ucraina di oggi è un'altra cosa, è Europa, più della Prussia attuale russificata e cinesizzata e gretinizzata, dominata per anni da una agente della Stasi come Merkel, o dell'Italia dei Conte, dei Prodi, dei D'alema e dei Salvini come sempre coi piedi in due scarpe. Draghi riporti l'Italia e l'Europa nell'alleanza atlantica e difenda l'Ucraina. 

domenica 27 febbraio 2022

Ucraina resiste, Europa codarda o si sveglia?

Non si può dire solo stop war, ma serve schierarsi col popolo ucraino che combatte, condannando l'invasione russa. Noi siamo degli europei codardi, l'America e l'Inghilterra quantomeno schierano gli uomini in consistente numero ai confini, mentre la Germania faceva i gasdotti con la Russia, l'ex leader socialdemocratico Schroder è un dipendente di Gazprom, l'Italia ha frenato sulle sanzioni. Gli ucraini sono eroi, baluardo dell'Europa vera, che non viene fatta entrare in Europa dai burocrati che volevano far entrare la Turchia in Ue. Noi siamo solo dei bambocci con un esercito virtuale di nerds di sfigati e falliti che dietro una tastiera tifa per la Russia o di ipocriti pacifisti. Ma qualcosa si muove anche in Europa, l'uscita di scena della migliore amica di Putin e della Cina in Europa, la ex DDR Merkel, ha portato al blocco del gasdotto Russia-Germania grazie al nuovo premier tedesco, mentre in Italia Draghi denuncia l'imprudenza dei governi precedenti (per dabbenaggine o voluta) di legarsi mani e piedi al gas russo e finalmente rifornisce di armi gli ucraini dopo i primi tentennamenti.

Ma come dice qualcuno ora forse questa situazione ci può chiarire che Greta e tutto il mondo retorico della sostenibilità-inclusività-transizione eco è un nemico dell'occidente, e finalmente si torna a parlare di carbone, trivellazioni nel mediterraneo, centrali nucleari, per uscire dall'assurda e come detto imprudente dipendenza dal gas russo. Il prossimo step sarà riportare la produzione materiale e tecnologica dalla Cina all'Europa.

Attenzione anche a quei pacifisti che dichiarano solidarietà al popolo ucraino ma non vogliono rifornirgli di armi per difendersi. Non dimentichiamo che il pacifismo contemporaneo fu una invenzione di Stalin ai tempi del patto Molotov-Ribbentropp per sostenere l'invasione di Hitler dell'Inghilterra.

Il comunismo è morto, ma l'egemonia culturale comunista è più viva e vegeta che mai, ci dicono che bisogna rispettare l'autodeterminazione del popolo del Donbass, ammesso e non concesso che il Donbass sia russo o i filorussi non abbiano cacciato tutti gli ucraini in questi anni, che giustificazione avrebbe invadere tutta l'Ucraina e non "liberare" solo il Donbass?

"Denazificare" l'Ucraina dice Putin, ma il presidente ucraino è ebreo, i russi bombardano il memoriale della Shoah, l'estrema destra in Ucraina conta il 2%, mentre i fascisti e i nazisti di casa nostra fanno tutti il tifo per Putin. Siamo in pieno patto Molotov-Ribbentropp rosobruno, coi fascisti proPutin, i comunisti giustificazionisti, poi c'è l'area cuscinetto dei finti pacifisti, dall'altra parte un centrodestra confusionario che non ha mai avuto bussola.

giovedì 10 febbraio 2022

Basta odio, tanto odio

La sinistra imputa tutte le disgrazie del mondo al nazionalismo, quindi eliminato quello, a suo dire, vivremmo nel mondo del candore e dell'amore. Il richiamo a fascismo e nazismo è però antistorico, perchè ambedue i movimenti potevano definirsi alle origini costole della sinistra, non certo come nota di merito, ma nei suoi più retrivi aspetti demagogici, sia in senso anarcoide che in senso socialista-comunista. Il nazionalismo altresì si ricongiunse a loro dopo o come reazione al pacifismo integralista che dipingeva e tutt'ora dipinge in maniera riduttiva la prima guerra mondiale come un'assurda carneficina o uno scontro interimperialistico. Le fallaci tesi del Vaticano e di Lenin portarono tanti liberali e sinceri patrioti democratici nelle mani dei fascismi, poi Togliatti e Stalin riuscirono a riportarli nelle loro mani, riappropriandosi del patriottismo, ma solo per strumentalizzarli. Il '900 vide così i liberali estromessi dalla centralità politica che avevano avuto nell'800 e sballottati tra opposti radicalismi e melliflui democristianismi.

Ma ci sono tanti odi che, oltre al revanscismo nazionalistico, certamente da stigmatizzare, al contrario da parte sua la sinistra alimenta, senza probabilmente nemmeno accorgersene: l'odio di classe, o più in generale l'invidia e l'odio sociale, che non è solo contro i supericchi, ma spesso ancor di più contro i ceti medi, anzi coi superricchi la sinistra condivide una visione beata della globalizzazione e l'universalismo; poi l'odio ideologico, dato dall'incancrenimento e l'affezione intellettuale alle proprie tesi distrutte dalla Storia, ma anche l'odio razziale cammuffato da terzomondismo e lotta anticoloniale (le ultime nauesabonde dichiarazioni di Whoopi Goldberg sugli ebrei ne sono una certificazione ultima e a prova di smentita), che ci riportano ai tempi del fanatismo religioso.


martedì 1 febbraio 2022

C'è colonialismo e colonialismo

La grande capacità dell'Inghilterra di mantenere rapporti amichevoli con le sue ex colonie, dagli Stati Uniti all'India, dall'Australia alla Nuova Zelanda all'Irlanda, dimostra come c'è colonialismo e colonialismo, e come ammetteva lo stesso Marx, seppur dal suo punto di vista in chiave classista, il colonialismo non è sempre reazionario ma può essere fonte di progresso, portatore di diritti civili , individuali, democrazia, come la stessa "invasione" americana dell'Italia durante la seconda guerra mondiale dimostra, anche se questo manda in cortocircuito la sinistra italiana, ma anche la destra per due versi opposti. Ma c'è colonialismo e colonialismo, quello tedesco portò morte, distruzione, sterminii, quello francese razzismo, schiavismo, quello arabo-mussulmano anche schiavismo, sottosviluppo, come quello ottomano. Il colonialismo cinese invece porta sfruttamento del lavoro, bassi salari, quello russo fanatismo paranoico, violenza.

In termini di principio il colonialismo e l'imperialismo sono sempre sbagliati, come la stessa globalizzazione in termini universalistici, oltre il normale rapporto di import-export e interconnessione, ma intesa come utopismo assolutistico, però poi bisogna saper distinguere, come abbiamo visto, in base a quali contenuti ci sono al suo interno.

domenica 30 gennaio 2022

Generazioni, classi sociali, territorio, famiglie politiche, geopolitica

Dare addosso ai giovani è la moda del momento e di sempre da secoli. Io invece non sopporto i 70-80enni postsessantottini catastrofisti e apocalittici, i 50-60enni no vax ignoranti e beceri, i quarantenni frustrati perchè guadagnano meno dei loro genitori, i quindicenni scemi e arroganti alla Greta Thunbergh, viva i venti-trentenni, tecnologicamente avanzati, liberi e fuori dagli schemi. Il futuro è loro. Spaccate tutto.

In realtà il tema generazionale non mi ha mai molto interessato, anche le categorie sociali sono riduttive, intanto la politica è sempre più trasversale e il territorio e la nazione non si può negare, che che ne dicano i cantori dei continenti e della globalizzazione, ma siccome ci vogliono inquadrare allora è giusta una ridefinizione, che ci riporti alla famiglie politiche tradizionali ma al di fuori dello schema destra-sinistra: cioè prima liberali o socialisti, ma questi due al loro interno devono chiarificare molto, perchè ci sono liberali succubi dell'egemonia culturale dei comunisti, dall'altra parte socialisti che non sanno se aderire al liberalismo o essere dei comunisti riformisti. La destra invece non appartiene a nessuna famiglia politica, non puoi definirla fascista, questo è sciocco, rivendica giustamente la sovranità nazionale e la lotta all'invasione islamica, ma questo dovrebbe essere patrimonio comune dei popoli europei. Identitari, ma in realtà portatori del senso comune e del buon senso, ma allo stesso tempo senza una chiara collocazione geopolitica e frastagliati tra democrazia e populismo.

E poi la geopolitica, questa Europa eterna terza via, un po' patetica, senza un esercito, fa la voce grossa giustamente con la Russia, però le strizza l'occhio con le vie del gas, rifiutando il gas israeliano, e poi pretende di fare a meno dell'America. Tedeschi e francesi, si facciano da parte, l'Italia sia sempre atlantista, come l'Inghilterra, la vera rovina dell'Europa sono i francesi e i tedeschi, arroganti e microimperialisti. Sogno un Europa trainata da Italia e Inghilterra.

venerdì 14 gennaio 2022

Il grande paradosso che si potrebbe creare

Renzi quando era al 40% fece un referendum per creare una repubblica semipresidenziale con un sistema elettorale maggioritario, tutti i partiti si opposero e la maggioranza degli italiani, a parole antipartito, ma nei fatti no, andarono dietro ai partiti e siamo rimasti in un sistema semiproporzionale. Ma ora che Renzi è dato al 3-5%, proprio lui in questo sistema elettorale proporzionale potrebbe diventare l'ago della bilancia nella prossima legislatura quando nessuno sembra più in grado non solo di raggiungere il 40%, ma nemmeno il 25.

Il rigurgito grillo-fascio-comunista antiliberale degli ultimi cinque anni sembra finito, ma la riscossa liberale ancora tarda a venire, ne consegue una frammentazione in cui i liberali possono usare le armi degli antiliberali, come il proporzionalismo, a proprio vantaggio.