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martedì 12 luglio 2022

I becchini della democrazia

Gli intellettuali alla moda ci dicono che la democrazia liberale è ormai sorpassata e fallita perchè il popolo non vota bene, mentre i sistemi autoritari come la Cina sono efficienti e meritocratici. La disastrosa gestione del Covid da parte del regime cinese ha impietosamente fatto piazza pulita di queste prezzolate tesi, così come il fallito blitz in Ucraina della Russia di Putin. 

Gli stessi intellettuali neocomunisti ci dicono che nei sistemi liberali i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e sembra sempre che il ceto medio non esiste più, invece è vivo e vegeto. In realtà se andiamo a vedere gli uomini più ricchi dell'occidente sono nati dal nulla, come Bill Gates, Jeff Bezos, Zuckerberg. Questo è un dato di fatto al di là del giudizio personale su queste figure e la loro opera. Nei regimi marxisti-leninisti come la Cina e fasciocomunisti come la Russia d'altrocanto il sistema è puramente dinastico invece. I capi sono figli del partito o dei servizi segreti, gli oligarchi della nuova Russia figli della nomenklatura sovietica, la società è rigidamente divisa in caste, altro che l'occidente e le caste vagheggiate dai populisti di casa nostra, supini poi alle caste orientali.

Le ricchezze dei Putin e degli Assad fanno sembrare miseria lo stipendio di un parlamentare di una qualsiasi democrazia occidentale, ma per la sinistra chi guadagna anche 3mila euro al mese è un riccastro da tartassare di tasse, poi chissà quanti soldi hanno loro nel loro conto corrente, speriamo tanto quello ricco di Emergency e di Carola Rackete.

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