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lunedì 10 ottobre 2011

Bienno rosso o bienno rossonero?

(Vedi anche post precedente)

Bienno rosso o bienno rossonero? Analisi di un movimento dialettico storico fondamentale, fautore del piede sbagliato con il quale il Pci nascerà, che verrà corretto e cambiato attraverso le tesi di Lione e in seguito con l'espulsione del fascista rosso Bordiga (Bordiga: "Peggio del fascismo c'è l'antifascismo".)



Da GIORGIO AMENDOLA

INTERVISTA SULL'ANTIFASCISMO

A CURA DI PIERO MELOGRANI

EDITORI LATERZA

PAGINA 36-37

D: Tutto ciò si accorda molto bene con i giudizi limitativi da te stesso espressi a proposito del bienno rosso del 1919-20, un bienno che preferisci chiamare addirittura bienno "rosso-nero".



Il cosidetto bienno rosso in realtà è un bienno di grande confusione, nel quale due processi avanzano intrecciati: il processo di radicalizzazione a sinistra e il processo di reazione a destra. Direi che l'iniziativa è presa dalle forze di destra: la chiassata alla scala contro Bissolati è del gennaio 1919, l'incendio dell' "Avanti!" ha luogo in aprile.
Ossia già in un primo momento ha luogo lo scatenamento di una violenza contro la quale il movimento operaio che cosa oppone, a parte tutte le farneticazioni e le illusioni? Oppone, di fatto, soltanto una tattica elettorale nella quale la fedeltà delle adesioni popolari si fa sentire. Nelle elezioni del '19 si fa sentire, ma con limiti geografici, molto netti, con un mezzogiorno che ragguinge a malapena il 10% dei voti socialisti. Tuttavia ci furono i 153 deputati al parlamento, che sono un fatto importante, e ci fu la conquista di una serie di comuni e via di seguito.
E poi che cosa oppone? Oppone una tattica sindacale, più prudente di quella che si dava a vedere, perchè poi i sindacati erano in mano ai riformisti: con certe forzature, come il patto agricolo della valle padana del '20*, con certe conquiste del tutto legittime nelle fabbriche, sopportabili dal capitalismo (le punte più avanzate del capitalismo , come agnelli, le sopportavano), e con un disordine - ecco - un disordine generale, che alimentava le paure della destra; ma le alimentava senza costrutto. Poi questi disordini in cosa si manifestavano: si manifestavano nei moti per il carovita del luglio '19, in cui i fascisti giocarono lal loro parte come la giocarono, e in violenze sporadiche, molto sporadiche, dei massimalisti.

Quindi l'immagine di un'Italia che è sconvolta dalle violenze sovversive è un'immagine che il fascismo ha creato e che la storiografia ha molto speso accettato con una visione di comodo, e che invece bisogna correggere. Bisogna dire che gli interventisti democratici concorsero ad ingigantire la leggenda di una "minaccia bolscevica" in realtà inesistente.




*Nel marzo '20 le leghe socialiste di Ferrarra riuscirono ad imporre patti molto onerosi ai proprietari terrieri. Cfr. P. R. Corner, il fascismo a Ferrara. 1915-25, Laterza, Roma bari1974, e A. Roveri, le origini del fascismo a Ferrara, feltrinelli, milano 1974.

Estremismo malattia infantile del comunismo, infantilismo malattia estrema del comunismo

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