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lunedì 22 luglio 2019

L'egemonìa culturale in quattro righe

L'egemonia culturale è un parolone, ma in un certo senso si può spiegare in due righe. I neo"liberal"comunisti dicono che Trump e Salvini sono due fascisti, i neofascisti gli credono (e qui sta l'egemonìa, far sì che i tuoi nemici credano alla tua narrazione) e quindi inneggiano a loro come i nuovi duci, intanto i pecoroni "antifascisti" si preparano alla resistenza, in realtà ne' Salvini ne' Trump sono fascisti, ma l'isteria è innescata e se Salvini e Trump ingrossano le fila del loro gregge, la sinistra serra i suoi recinti.

La battaglia per l'egemonìa culturale però si arricchisce di un nuovo capitolo, nasce la figura del troll, Trump e Salvini si divertono a trollare i demosinistri, ritorcono l'isteria a loro vantaggio, ci sguazzano nell'ambiguità e acquisiscono consenso da destra, ma anche dal centrodestra, centro e dalla sinistra dissidente, perchè qui c'è anche il capitolo dell'idiozia masochistica della sinistra sull'immigrazione, la sinistra si suicida con il suo accoglientismo fuori dalla realtà, getta ulteriormente i moderati nelle braccia dei populisti.

Prossimo capitolo l'economia, ora la gente dice va bene Salvini sull'immigrazione, ma vogliamo la Tav, le riforme, le infrastrutture, il federalismo, lo sviluppo economico (altro che decrescita infelice), ma anche lo stato sociale, Trump infatti in America va a gonfie vele sull'economia, ora Salvini deve passare alla fase due, intanto a sinistra c'è Franceschini, il capitano può dormire sonni tranquilli.

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