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sabato 2 febbraio 2019

Il carrista Cofferati

Nel 1956 comunisti come il leader sindacale della Cgil Di Vittorio e il dirigente del partito Giorgio Amendola si schierarono contro l'invasione dell'Ungheria da parte dei carri armati dell'Unione Sovietica. Oggi, leader cosidetti riformisti come Giorgio Cofferati non hanno il coraggio di condannare il regime sanguinario nazicomunista del Venezuela e al parlamento europeo si astengono dal riconoscere il leader democratico Guaidò. Sono gli eredi dei "carristi", quella componente del partito socialista più stalinista di certi comunisti che si schierò con i carri sovietici. Una peculiarità della sinistra italiana che serve a capire anche molti aspetti della nostra attualità. Comunisti capaci di politiche riformiste da una parte e socialisti pseudoriformisti e ottusamente massimalisti dall'altra. D'altra parte il consulente della commissione Mitrokhin, Paolo Guzzanti, chiarì come il Kgb lavorò, più che con i comunisti, con gli esponenti dell sinistra pseudoriformista e democristiana.

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