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martedì 12 febbraio 2019

Le elezioni in Abruzzo del 2019

Le elezioni in Abruzzo ci hanno sostanzialmente confermato quanto ci arrivava dai sondaggi. Un forte travaso di voti dal movimento 5 stelle a Salvini, che da una parte conferma il sostegno generale al governo, ma dall'altra un forte riposizionamento interno. Il Pd tiene se si considerano per voti del Pd anche quelli della lista civica di sostegno al candidato presidente, ma la dispersione diffusa di voti alle altre liste di centrosinistra ha ridato fiato ai nostalgici dell'Ulivo allargato. I politologi ci ricordano che comunque un voto locale non può essere sovrapposto alla realtà nazionale, ma non si può nemmeno pensare che la realtà sia fatta a compartimenti stagni. Da questa dialettica bisogna sicuramente considerare il tracollo di venti punti dei grillini, da una parte fisiologico per un partito che, a parte le eccezioni di Roma, Parma, Torino e Livorno, ha sempre fatto male a livello locale, essendo un partito di opinione, molto più ideologico di quanto si pensi e privo di amministratori locali o idee pragmatiche, ma dall'altra un segnale di perdita di consenso anche a livello politico. D'altronde cosa divide Salvini dai 5 stelle? In realtà molto poco a differenza di quello che sostengono i nostalgici del centrosinistra e del centrodestra, ma quel molto poco dovrebbe essere indicativo del travaso: per primo la Tav, Salvini a favore e i pentastellati contro. In secondo luogo il Venezuela. Null'altro, altro che "divisi su tutto". Cosa significa il discorso sulla Tav a livello abruzzese? Forse si ritiene che una volta portato a casa il reddito di cittadinanza o forse delusi dalla mancata generalizzata diffusione di esso, ora ci si rivolge a chi parla di opere pubbliche, infrastrutture, lavoro? Sul Venezuela sarebbe bello credere che la vergognosa posizione dei cinque stelle abbia indignato l'elettorato abruzzese, ma forse è sopratutto il tema della Tav e quindi dello sviluppo economico a interessare. Rimane il fatto che c'è un recinto interno Salvini-5stelle ben definito e che da quello gli altri partiti non prendono nulla, ma chiaramente devono rivolgersi alla fortissima astensione.

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