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venerdì 15 febbraio 2019

Renzi e il Pci

"Il Pci vinceva perchè stava in mezzo alla gente? Il Pci non vinceva mai". Questa risposta di Renzi ai neonostalgici del Pci gli costerà la solita nomea di arrogante da parte delle eterne prefiche offese, ma chi dovrebbe offendersi è la storia del Pci a sentire che il Pci "stava in mezzo alla gente", una stronzata detta da chi negli anni '70 vomitava fango sul Pci, rigorosamente "da sinistra", dicendo le stesse identiche cose che oggi dice di Renzi e della sinistra riformista e che oggi si reinventa depositario di una storia e di una inesistente età dell'oro che non gli appartiene e che non conosce.

Ridurre la storia del Pci ad una storia sociale e comunitarista da piccolo borgo medioevale è un insulto ad un partito che era prima di tutto internazionale con una precisa collocazione geopolitica, poi era strettamente POLITICO, con una linea tattica e strategica, una politica delle alleanze, una strategìa parlamentare, poi era un partito culturale, con una casa editrice, riviste, quotidiani, un'azione costante a costruire l'egemonìa culturale, quindi era un partito della classe operaia, non della gente, ma aperto al rapporto con i variegati ceti medi, i piccoli imprenditori, ovviamente gli intellettuali, un partito produttivista, sviluppista, non certo della decrescita (in)felice, che certamente sarebbe stato a favore della Tav, e che, è vero, non vinceva mai.

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