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sabato 22 luglio 2017

La natura del Pd

Si può essere a favore di Renzi o contro Renzi, tutto ciò chiaramente è legittimo e valido reciprocamente, ma quello che è oggettivamente irreale è l'idea che Renzi abbia snaturato il Pd e la sinistra. Il Pd non è il Pds e non è nemmeno un Pds che ingloba la Margherita, ne' la fusione a freddo dei due partiti, non lo è mai stato. Il Pd, la cui fondazione trovò la strenua opposizione di D'alema, nasce per superare un partito che si limitava a presidiare il territorio della sinistra ortodossa, ricucendo i rapporti con l'estrema sinistra e infine alleandosi con il centro per mere questioni di somme algebriche elettorali. Il Pd, nell'idea del suo fondatore e primo segretario Veltroni, nasce per superare questo schema, per creare un partito dalla dimensione nazionale in grado di farsi carico delle domande che vengono anche dai ceti moderati e da quelli popolari non riconducibili ad un'idea stereotipata di popolo, per esplorare nuovi territori, un partito non statico, non fedele allo schema di gioco di sempre, ma aperto, mobile. Questo è il Pd. Lo è sempre stato. Organismo di una sinistra capace di non ridurre il concetto di uguaglianza ad un mero odio per i ricchi, ad un pauperismo intriso di invidia sociale e rancore, ma metterlo in relazione con il vero valore della sinistra: la libertà. Una sinistra non prigioniera di parole d'ordine perentorie e astratte, ma capace di dare concretezza ai valori.

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