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domenica 19 agosto 2018

Forche e tifo

Io onestamente ho appena visto un video dei funerali di Genova in cui c'è un gruppo di gente che acclama Salvini e Di Maio con un tifo da stadio, io non so se erano parenti delle vittime, ma non credo, penso che a un funerale di un parente si ha una maggiore compostezza, poi ho visto la stessa gente fischiare Martina, che mi è sembrato un gesto gratuito, in fondo è l'ultimo arrivato. Io non so cosa sta succedendo a questo paese, sopratutto al popolo, mio nonno era un operaio, ha fatto la quarta elementare e poi è andato a fare il garzone, si è specializzato come saldatore, fabbro e ferramenta, dopo la guerra insegnava negli istituti professionali, non l'ho mai conosciuto ma ne ho conosciuti i racconti e so per certo che non era così, non avrebbe fatto il tifo ad un funerale, era comunista e il suo motto era "fare del bene", anche i comunisti avevano la giustizia tra i loro valori, il chè è discutibile, ma avevano anche un certo stile distintivo, ma che giustizia è questa, di chi un minuto dopo la strage ha deciso che è colpa dell'Europa, di Renzi, di Benetton e della società autostrade, che faccia di tolla ha chi agita il cappio quando si opponeva con toni violentissimi alla Gronda, che avrebbe alleggerito il traffico sul ponte Morandi. Di certo sarebbe ingenuo pensare che è un rigurgito che viene solo dal basso, ci sono imprenditori come Cairo, ci sono intellettuali molto furbi, che stanno agitando le acque, ci sono ambiguità, c'è una situazione internazionale che corrisponde a quello che stiamo vivendo in Italia, per Lenin il popolo era una massa informe, solo gli intellettuali borghesi potevano plasmarlo al comunismo, per Gramsci invece esisteva una cultura popolare, forse non è un problema di classi sociali, ma quello che sappiamo è che c'è un consenso popolare a questo nuovo corso vendicativo e forcaiolo.

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