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lunedì 30 luglio 2018

Ricordi di LondonDerry

Mi presento a LondonDerry carichissimo, mi accoglie una camionetta militare, le strade deserte e un ostello lungo una strada in salita. I padroni dell'ostello non sembrano molto interessati alla parata unionista che si svolgerà l'indomani, "non me ne frega niente del nazionalismo e della religione", mi dice la proprietaria e anche il folto gruppo di turisti israeliani non nasconde lo schifo per le bandiere palestinesi lungo le strade. Io cerco di far da paciere, ma non c'è verso, quando la doccia gelata arriva dal racconto di una donna locale in un pub della città il giorno dopo, "mio fratello non lavora e lo stato inglese gli dà una casa e un sussidio, ma vi sembra giusto"? Alla faccia dell'imperialismo. La padrona dell'ostello al momento del mio addio mi congeda con un "take it easy", mentre un gruppo di turiste finlandesi non sembravano apprezzare molto le mie simpatìe comuniste, memori dell'invasione sovietica degli anni '40.

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