Ma davvero c'è chi pensa seriamente che il fascismo sia alle porte in questo paese nel 2018? Davvero c'è chi si è bevuto il pericolo dell'onda nera inventato dagli agit-prop d'alemiani? A quanto pare sì. Per dirla alla Pansa, c'è chi crede a queste "fesserìe". L'esperimento sociale dello scienziato politico di professione sembra dare i suoi frutti, i topini da laboratorio rispondono agli stimoli, i cani di Pavlov rispondono al riflesso condizionato.
Di fronte all'eventualità concreta di estinzione il vecchio centro politico rimette le lancette della storia all'indietro e si reinventa un fronte antifascista dove ovviamente loro sono alla testa e detengono l'egemonìa sugli altri, che si devono accodare.
Alla manifestazione contro "razzismi e fascismi" organizzata dall'Anpi, un'associazione che con la resistenza e l'antifascismo ormai c'entra come i cavoli a merenda, una delle tante vecchie cinghie di trasmissione inventate dal Pci per avere l'egemonìa sulla società civile, che il lunedì sfila contro il razzismo e il martedì con chi odia gli ebrei, Renzi in netta difficoltà si ritrova a dover andare e Bersani lo accoglie bonario: "Io sono della vecchia scuola e voglio che in questa piazza non ci sia solo la sinistra e il centrosinistra ma anche tutti i democratici, i liberali, tutto l'arco costituzionale". L'isteria collettiva della base è pari solo al delirio di onnipotenza di chi crede ancora di essere a capo di un partito del 30% e non di un cartellino elettorale del 4%, di chi crede di poter riuscire a fare quello che non è riuscito nemmeno alla "vecchia scuola", ne' a Togliatti, ne' a Berlinguer, riproponendo il vecchio schema politico.
In parole povere, fallito l'assalto al palazzo d'inverno (nel suo caso quel 15% che pensava di poter prendere), il nostro leader maximo D'Alema ora tenta la manovra tattica delle alleanze coi "sinceri democratici", i quali però sottostando ai suoi ricatti morali e ideologici devono di conseguenza sottostare alla sua leadership, mentre sull'altro lato non si rompono i legami ambigui con gli antagonisti.
Ma realisticamente, e lo sanno, quello che possono riuscire a fare è di far perdere voti al Pd e aprire la strada a due opzioni: Una, far vincere il centrodestra e inaugurare una nuova stagione di opposizione dura e pura con le bandiere rosse in piazza, riprendendo - e questo è l'obbiettivo, la propria rendita di posizione e l'egemonìa sul centrosinistra. L'altra, ancora più fattibile e quella a cui puntano, reimbarcarsi anche loro nel grande governo di larghe intese da posizioni ovviamente di maggiore forza. L'obbiettivo strategico, l'unica vera ragione di vita, sia in una opzione che nell'altra, è stritolare il Pd renziano.
Con una mano agitare la bandiera dell'antifascismo, con l'altra occupare posizioni.
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