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venerdì 23 febbraio 2018
Il mare che il Pd ha paura di navigare
Mancano 9 giorni al voto e nessuno può dire come andranno queste elezioni, se è vero che ci sono dieci milioni di indecisi. In questa campagna elettorale inizialmente Il Pd ha cercato di dare un'immagine di sè profondamente diversa da tutte le altre forze politiche. Un'immagine di una forza seria, tranquilla e responsabile che fa delle proposte credibili e ha fatto delle cose di sinistra quando era al governo, in mezzo ad un mare di demagogìa, populismo e irresponsabilità. Negli ultimi giorni però la campagna si è trascinata attraverso una serie di interpretazioni emotive e irrazionali della realtà e dei fatti: Per la destra il Pd è il partito che ha aperto le porte all'invasione degli immigrati, è complice della violenza dei centri sociali e succube dei diktait dell'Europa, mentre per la sinistra massimalista e centrista il Pd è un partito di destra e razzista, che ha abbandonato gli storici valori dell'antifascismo e del cosmopolitismo europeista. E' chiaro che qualcosa non quadra in queste due rappresentazioni opposte, a cui però il partito sembra non riuscire a rifuggire. In particolar modo, i fatti di Macerata e le violenze che ne sono seguite hanno visto il partito democratico prima cercare di dare una immagine di responsabilità nazionale e di condanna di ogni violenza, poi inseguire affannosamente l'antifascismo, che però ben presto si è rivelato non quello dei Matteotti e degli Amendola, ma quello degli autonomi e dei gruppettari. Una bella fregatura per il partito di Renzi, che ha così dato l'idea nell'elettorato moderato di essere ancora il vecchio partito post-togliattiano che prima condanna l'estremismo e poi lo recupera in chiave antiriformista, mentre alla sua sinistra chi lo considerava un partito razzista e di destra continuerà a considerarlo tale. L'impressione è che il Pd sia incastrato in una manovra a tenaglia degli opposti estremismi, fatichi ad uscirne e abbia degli enormi problemi di comunicazione. E' un partito nuovo, ma con ancora tanti retaggi del passato e incrostazioni ideologiche e non ha il coraggio di essere sè stesso. Più orgoglio e meno paura negli ultimi giorni di campagna elettorale potrebbero convincere qualche indeciso, c'è un mare in mezzo ai centri sociali e le Boldrini da una parte e i Salvini e Casa Pound dall'altra, bisogna avere il coraggio di navigarlo.
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