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lunedì 15 giugno 2015

Sicurezza, lavoro, nuova solidarietà

Credo che la sinistra del ventunesimo secolo debba muoversi tra tre indirizzi. Sicurezza, lavoro e nuove forme della solidarietà. Il tema della sicurezza è stato troppo a lungo snobbato da una sinistra diventata elitaria, minoritaria e sconnessa con il mondo reale e il proprio tempo. Il diritto alla sicurezza, a non essere rapinati per strada, per le donne a non essere violentate, a non vedere violata la propria abitazione privata, ad avere uno stato che difende i propri confini e regolamenta l'immigrazione è stato troppo a lungo considerato un valore di destra da una "sinistra" salottiera che non vive i problemi reali della gente. Sappiamo che Renzi sta cercando di salvare la sinistra dall'estinzione certa facendola uscire dai fumi dell'ideologia, ma su questo aspetto c'è ancora molto da recepire e le vicende di questi giorni lo confermano. Il secondo tema è il lavoro, e su questo la nuova sinistra di Renzi è partita bene con il Jobs Act, una legge che crea occupazione, non a caso osteggiata da un sindacato di destra, conservatore e schierato con i privilegi come la cgil. L'idea che una società si fonda sul lavoro rimane un'idea valida e patrimonio della cultura di sinistra e della nostra costituzione. Va però intesa come creazione di nuova occupazione e non come difesa di rendite di posizione. Il terzo punto cruciale è la creazione di nuove forme di solidarietà dopo il fallimento dell'assistenzialismo statalista e del volontariato "no profit". Le nuove forme della solidarietà per la costruzione di una nuova sinistra dovranno muoversi in relazione e non in contrapposizione con i valori della sicurezza e del lavoro. Dovranno integrarsi con una società in grado di garantire occupazione e sicurezza e non invece venire incontro all'improduttività e all'insicurezza.

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