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mercoledì 17 giugno 2015
Nazioni e nazionalismo
Le mie idee politiche si sono sempre mosse tra nazionalismo, liberalismo, anarchismo e marxismo. Di quest'ultimo ho sempre ripreso il rifiuto della teoria della fine della storia, l'idea che il capitalismo non sia lo stadio finale dello sviluppo umano, ma che del marxismo ne sia la base, sapendo ben respingere ogni anticapitalismo reazionario, antimoderno, ecocentrico, terzomondista. Del liberalismo invece l'importanza data ai diritti individuali, tanto più in un'epoca dove sono sostituiti dall'ambiguità e dalla vaghezza dei diritti umani e dal lobbismo dei diritti civili. Dell'anarchismo il concetto di autonomìa locale, indipendenza e critica alla burocrazia statale e di partito, mentre il nazionalismo è alla base di tutto, una società senza patria apre la strada alla barbarìe come stiamo vedendo in questi giorni ed anche la maggior parte dei leaders comunisti nel corso del secolo scorso ha rivalutato il concetto di patria e si possono tranquillamente definire nazionalisti o nazional-comunisti. Ogni società non può che agire nell'involucro della nazione, ogni idea politica, sistema economico e modello politico ha bisogno di una patria entro quale agire. Per Gramsci e Togliatti il partito comunista doveva completare la fase risorgimentale dell'unità d'Italia, per Stalin il nazionalismo, così come il linguaggio, non può essere liquidato come sovrastruttura e solo attraverso al richiamo alla patria sconfisse l'invasione hitleriana, mentre il patriottismo di Che Guevara e Fidel Castro è palese, d'altronde qui siamo già in un periodo storico dove il nazionalismo terzomondista e anticoloniale richiama più la nazione proletaria mussoliniana piuttosto che la teoria dell'imperialismo di Lenin. Senza spingersi a una tale deriva, ma rimanendo in un contesto nazionalista europeo e eurocentrico, appare chiaro che in un mondo dove la Cina è ultranazionalista, dove la Russia è ultranazionalista e riscrive la storia in chiave unitaria, dove i paesi del Sudamerica sono aggressivamente nazionalisti, dove la nazione mussulmana ci ha dichiarato guerra, solo l'occidente pare aver perso l'importanza moderna del patriottismo. Non lasciare in mano il patriottismo a gruppuscoli di nostalgici, ma riportarlo al centro della modernità e dei partiti della nazione sarà assolutamente necessario per la soppravvivenza della nostra parte di mondo.
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