Pagine

domenica 20 agosto 2023

La sinistra è sempre più inquietante - Ora siamo tutti diversi, ma qualcuno è più diverso degli altri

La deriva estremista della sinistra, non solo italiana, ma in tutto l'occidente, è sempre più inquietante. La segretaria del Pd sembra uscita ieri dal liceo e parla solo per slogan, trasudando un fanatismo completamente succube dei grillini. Il giornale di riferimento La Repubblica, ormai è solo quotidianamente all'ossessiva caccia di casi di sessismo, omofobia, islamofobia completamente inventati e di un presunto estremismo di una destra che invece al contrario dà sempre più prove di moderazione e rispetto per le istituzioni democratiche. Abbandonato il conflitto capitale-lavoro, la sinistra è alla ricerca di nuovi motivi di conflitto e divisione, ora a livello di genere, sessuale, generazionale, etnico, non potendo accettare che dopo 12 anni la destra è tornata al potere. Ma non solo, anche il disagio psichico dilagante viene strumentalizzato pur di rinfocolare rancori e contrapposizioni sterili nel paese. Si arriva ormai persino a difendere l'oppressione dell'Islam verso la donna con la complicità di pseudofemministe disagiate schiave del terzomondismo, pur di creare "casi" e frizioni nella società.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, nonostante questo governo dopo quasi un anno non abbia fatto granchè, corroso com'è dalle divisioni interne, la sua popolarità aumenta anzichè diminuire, e proprio grazie a questa opposizione isterica e faziosa, che mostra sempre di più il suo odio elitario verso la democrazia e il popolo italiano. Ma anche per via del suo contorsionismo: non ha infatti una posizione chiara sulla guerra Russia-Ucraina, in generale non ha una chiara collocazione geopolitica (ma neanche la destra italiana ce l'ha a dire il vero); arriva contraddittoriamente ad accusare il governo dell'aumento degli sbarchi di clandestini in Sicilia, ma come, non dicevano che bisognava importare un miliardo di africani in Europa? Continua a fregarsene di temi come la sicurezza e la microcriminalità, deridendo l'ansia e la paura degli italiani su questi temi, creando invece artatamente ansia e catastrofismo sui temi ambientali, accusando inquisitoriamente di negazionismo, appellativo infamante, chiunque sollevi dubbi. 

Ma quello che fa forse più impressione e paura è l'approccio verso la storia di questa sinistra. Un tempo la sinistra si era strutturata in una filosofia della storia, seppur avendo sempre strumentalizzato e manipolato la storia per i propri fini politici, oggi ha una visione completamente antistorica, astrattamente moralistica e linearmente schematica, capace solo di condannare 200 anni di sviluppo del mondo occidentale tout court, di millenni di civiltà occidentale, senza nessuna dialettica, abbassandosi ad una cancel culture, ad una gender ideology ed un politically correct da falsi ribelli quindicenni. Il tutto ovviamente corrobato da menose pose da avanguardisti di un ennesimo nuovo progresso e di una presunta nuova modernità, che altro non è che un nuovo totalitarismo, come sempre intimamente tribale e settario.

Non da ultimo in questa regressione c'è il nascondere il proprio vuoto di argomenti non solo con gli slogan e le etichette da appiccicare a chiunque non la pensi come loro (razzisti, fascisti, reazionari, omofobi, sessisti, islamofobi, e via cantando), ma anche con una neoretorica perbenista fatta di un abuso di paroloni quali, li conosciamo ormai, inclusività, equità, ma anche paradossalmente diversità, poi sostenibilità etc etc

Sembra ironico ma sono tutte parole che finiscono per -tà. E' come se il vuoto di argomenti e contenuti venisse coperto da un retorico e martellante battere su un tamburo, -tà-tà-tà-tà. I grillini urlavano solo onestà, ora la sinistra alla Schlein aggiunge qualche variante multicolorata all'ossessività degli slogan manichei. Il multiculturalismo è perciò in realtà una monoideologia manicheo-multicolorata che non tollera tutto ciò che rappresenta l'esperienza giudaico-cristiana, liberale, democratica, patriottica, occidentale, ma allora in cosa consiste il multiculturalismo e la diversità? Alla fine cosa rimane? Neocomunismo, fintopacifismo a senso unico, islamismo, cattocomunismo, falso liberalismo da salotto sottomesso all'estrema sinistra, rossobrunismo, tutto al servizio del regime comunista cinese.

D'altra parte abbiamo visto già più volte su questo blog come il tentativo di coniugare equità con diversità si traduce da un lato in un egualitarismo assoluto ed economico, che si rivolge soprattutto contro i ceti medi e dall'altro lato in determinate e specifiche diversità, non certo tutte, ma solo quelle che corrispondono agli islamici rancorosi, i gay, ma solo esclusivamente se di sinistra, le donne solo se odiano gli uomini, insomma, parafrasando Orwell: siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri, ma ora siamo anche tutti diversi, ma qualcuno è più diverso degli altri.


Nessun commento:

Posta un commento