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giovedì 30 aprile 2020

Tortura di stato, 60 milioni di innocenti agli arresti domiciliari per 70 giorni

Una professionista milanese ha contratto il virus il 22 dicembre, riporta il corriere della sera. La Cina ha svelato al mondo l'esistenza del virus solo in gennaio. Ha bloccato i voli da Wuhan, la regione colpita, verso il resto del paese orientale, ma non verso il resto del mondo. Ora, di fronte a questo conclamato dolo, i maggiori paesi occidentali stanno pensando alle contromisure, importanti aziende stanno facendo causa al governo cinese, il virus costruito in laboratorio è ormai una tesi non da complottisti da tastiera, ma che circola e avanza ai più alti livelli della medicina occidentale e dell'intelligence.

Eppure questo virus CINESE non è invincibile, uno studio pubblicato dalla rivista Nature spiega come dopo 19 giorni i malati costruiscono gli anticorpi, smentita anche la tesi che ci si riammala due volte, la maggior parte delle persone guarisce. I medici brancolano nel buio, si spera in un vaccino per dicembre, ma è la natura psicologica del virus da indagare, perchè nella maggior parte dei casi i nostri anticorpi funzionano e i malati guariscono. Muoiono purtroppo i soggetti deboli, malati di cuore, pschiatrici, quindi spesso anziani ma non solo, persone fragili, l'effetto panico di fronte ad un virus che i medici non conoscono può influire, ma anche il bombardamento mediatico contradditorio di questi mesi, sopratutto in Italia, dove sul corona si è detto tutto e il contrario di tutto, in primis da parte dei medici (sopratutto i burocrati dell'istituto nazionale della sanità di nomina politica) e dall'organizzazione mondiale della sanità (di nomina statale), a cui capo, pensate, c'è un marxista-leninista etiope di un partito foraggiato dalla Cina.

Nel nostro paese media e medici politicizzati sono passati dalla consapevole provocazione del dire che tanto muoiono solo gli anziani, che non poteva che scatenare un cercato effetto reazione in un paese con un terzo della popolazione over 60 e con forte senso della famiglia (e non potevano non prevederlo) che ha portato in qualche modo ad una richiesta di misure restrittive eccessive da parte della stessa popolazione, che poi il governo ha colto per creare uno stato di polizia mai visto nella storia, che nemmeno Orwell avrebbe immaginato, con 54 milioni di italiani e 5 milioni di immigrati regolari agli arresti domiciliari, mentre in tutti gli altri paesi occidentali le misure erano molto più flessibili, seppur nella cautela, o addirittura in Svezia si puntava all'opposto all'immunità di gregge, che pare abbia funzionato.

Sicuramente, come uno studio di medici di tutti i paesi moderni ha dimostrato, un lock down di due-tre settimane poteva servire, ma secondo questo studio oltre le tre settimane risulta inutile e anzi controproducente, e infatti un quarto della popolazione si è contagiata in casa, in famiglia, la metà nelle case di riposo. L'idea che stare all'aria aperta porta al contagio non ha alcun riscontro scientifico.

Senza senso sanitario e medico anche il fatto di tenere i supermercati aperti dove la gente di fatto sta gomito a gomito agli scaffali e chiudere invece i piccoli esercizi, bar, parrucchieri, ristoranti, pub, abbigliamento, librerie. L'unica motivazione, se non sanitaria, non è altro che politico-economica, dare una bastonata alle piccole-medie imprese, alle imprese individuali, ai negozi, alle partite Iva, ma non solo, c'è un altro aspetto, anche distruggere ogni forma di comunità e circolazione delle idee e delle opinioni che questi luoghi creano al di fuori di un internet sempre più dominata dagli influencers, del tracciamento e del controllo digitale.

In questi mesi di reclusione forzata gli italiani sono stati bombardati da pubblicità dove voci di bambini ci dicevano quanto era bello che ora con il Virus eravamo tutti uguali, facevamo tutti le stesse cose, come dei soldatini cinesi, c'è chi ha esaltato il Virus perchè era senza confini nazionali, ma la più indicativa è la pubblicità di Amazon, non so se l'avete vista, che inneggia alla libertà di NON ascoltare tutte quelle voci dissidenti, sgradevoli, fastidiose, che non si conformano al delirio global-capital-egualitarista filocinese. Ovviamente non è libertà, ma è silenziare, volontà di zittire, censurare tutti quei discorsi che chiamano da bar, da parrucchiera, da pub, da ristorante da stadio.

Nessun media ha parlato dell'attacco alla sfera sessuale e alla libertà di procreare che è stato portato avanti da questo governo, sempre più intenzionato a distruggere la demografia di questo paese per farci invadere da mussulmani e cinesi. L'ultima ordinanza che non permette di non poter nemmeno andare a trovare la fidanzata/o anche dopo 70 giorni di clausura, ma solo i famigliari, anche in questo caso non ha alcun senso medico e sanitario, ma è solo degna di una volontà totalitaria di chi ci governa di controllare le persone, così come la App governativa che vorrebbe tracciare tutti i movimenti e i contatti di tutti gli italiani. Un conto è tracciare chi ha contratto il virus, ma andava fatto tre mesi fa (la tempistica è sempre fondamentale per capire come questo governo faccia sempre le cose magari giuste ma sempre al momento sbagliato). Chi dice che ma tanto siamo già tracciati da carte di credito, tessere del supermercato, iphone, facebook, dovrebbe invece cominciare ad interrogarsi se non dovessimo smettere di farci tracciare anche da loro e non cominciare pure con lo stato e il governo.

martedì 28 aprile 2020

la destra deve imparare a farsi opposizione

Oggi c'è bisogno di una opposizione dura, Rispetto ad un governo antiatlantico e antioccidentale, ma forse tutto è ribaltato. Si è sempre detto che la sinistra è brava a fare l'opposizione e non a governare, non vorrei che la destra per un malinteso senso di patriottismo non capisse che attualmente il ruolo dell'opposizione ora è suo, mentre la sinistra cino-grillinizzata ha ben capito come farsi regime, e allora l'opposizione non si fa in condizioni anomale come queste con costruttività e responsabilità "patriottica", ma con leniniano disfattismo rivoluzionario, e ciò non toglie l'appartenenza al nazionalismo, anzi, di fronte ad un governo nemico del popolo e degli interessi nazionali, le due cose si integrano. Quindi sveglia meloni, salvini, berlusconi, renzi, calenda, zaia o questi ci tolgono 70 anni di libertà. Ora tocca a voi.

Il leader maximo Arcuri

Una mattina mi son svegliato e ho trovato il commissario Arcuri dittatore dell'Italia, 
da D'alema raccomandato i "libberisti da divano" ha scudisciato, 
cioè farmacisti in prima linea che la vita hanno sacrificato, 
facciamo che il loro sforzo non sia stato vano, 
e rimandiamo il commissario leader maximo Arcuri 
nel paese mandorlato da dove il virus ce lo hanno mandato

lunedì 27 aprile 2020

Utili idioti o consapevoli?

Il problema di una certa politica italiana è sempre stato quello di andare in soccorso del vincitore, ma  attenzione, poi la storia dice sempre che quello non era il vincitore, ma quello che aveva vinto la prima battaglia, e allora poi tocca fare le giravolte. Le gattine frettolose fanno i gattini ciechi e la gattina Di Battista dovrebbe contenere le sue moine verso la Cina perchè non è detto che vincerà la terza guerra mondiale come lui con sicumera afferma, proprio come Hitler poi alla fine non vinse la seconda guerra mondiale e alla fine allora, invece di Salvini, come auspicano tanti pseudopartigiani di cartone, potrebbe essere il povero che guevara in infradito Dibba a trovarsi capovolto, ma ovviamente non glielo auguriamo o solo metaforicamente.

Il comportamento di questo governo di vassalli della Cina può apparire schizofrenico, ma se ripercorriamo questi tre mesi un suo senso e una sua logica lo si trova nel fatto che hanno sempre fatto gli interessi della Cina e non del popolo italiano e delle sue realtà sanitarie, produttive ed economiche, ma anche dei suoi diritti democratici e individuali, di cui sono dimostrati giurati nemici, come vedremo.

Prima hanno permesso che il virus cinese entrasse in Italia senza fare nulla e irridendo le grida di allarme o bollandole come razzismo (eh si è un virus CINESE con buona pace di qualche beota imbecille che tira fuori la trita storia del razzismo se lo si definisce così), poi quando ormai era diffuso e aveva ammazzato un po' di gente inabile al lavoro (vecchi, soggetti con patologie, malati psichiatrici) hanno ribaltato il quadro decidendo di chiudere tutto in maniera intempestiva, quando i buoi erano già scappati. Non solo, hanno prolungato il lock down oltre quelle due-tre settimane concepibili distruggendo l'economia italiana e in particolare attaccandola al cuore produttivo, la Lombardia.

Idioti? Possibile. O utili idioti? O criminali consapevoli al soldo di una potenza imperialista?
La Cina ci ha messo di fronte ad un ricatto: o la salute dei vostri anziani e dei soggetti deboli o la vostra economia. Un governo degno di questo nome, cioè difensore della sovranità nazionale e popolare, avrebbe dovuto cercare il giusto equilibrio e compromesso in questo conflitto per neutralizzare il ricatto delle belve orientali allergiche allo stato previdenziale, invece ha colpito sia L'uno che l'altro. E chissà che ora tra qualche mese non propongano una bella supertassa di successione e una patrimoniale, per mettere ancora una volta le loro sinistre grinfie parassite nelle tasche degli italiani e delle famiglie risparmiatrici.

Ma c'è un terzo fattore che è stato sottovalutato, quello della libertà. Una società sana si basa infatti su tre fattori: salute, sviluppo economico (e non delirante decrescita economica), ma prima di tutto questo e alla base di tutto ciò c'è la libertà, degli individui, che si concretizza poi nella democrazia liberale.

Ci troviamo invece di fronte ad uno stato di dittatura senza precedenti, la libertà sacra di spostamento e assembramento è limitata, facciamo entrare i clandestini in Italia e chiudiamo gli italiani in casa. Diamo i sussidi ai clandestini e intanto ancora i lavoratori, gli artigiani, i negozianti, i ristoratori, gli imprenditori, i parrucchieri, gli estetisti, le badanti, le colf, le baby-sitter, i librai, i teatri, i cinema, le palestre, le piscine, le attività sportive non hanno visto un centesimo. Il governo scarcera i mafiosi, gli assassini di Falcone e i suoi fan idioti cosa fanno? Chiedono a gran voce di commissariare la Lombardia e arrestare l'assessore lombardo Gallera e non dicono una parola su questo scempio filomafioso. Una sospensione della libertà sarebbe senz'altro giustificata se fossimo in lotta contro il nostro nemico invasore, la Cina, e invece ce ne troviamo per farne gli interessi di Xi e gli altri burocrati nazional-comunisti.

Tutto il mondo occidentale sta uscendo dal torpore in cui è entrato quando ha permesso vent'anni fa alla Cina di entrare nel WTO, tranne la Germania e il governo italiano a lei succube. Usa, Francia, Gran Bretagna si stanno svegliando. Vedremo come si evolverà la situazione. E allora magari qualche opportunista che si spaccia per rivoluzionario si troverà con nulla in mano. Poi come sempre toccherà al popolo lavoratore, ai ceti medi e agli imprenditori ricostruire il paese, con l'aiuto a fondo perduto dell'America come sempre, e non con l'usura teutonica, mentre gli intellettualucci sinistroidi e radical-chic e i finti ribelli grullini cercheranno di reinventarsi in qualche modo.

P.s. Paragonare Di Battista ad un gatto è chiaramente un involontario complimento, ovviamente s'intende metaforicamente o di un gatto cieco.




mercoledì 15 aprile 2020

Tratti di storia sociale della sinistra

La base sociale rimane una caratteristica principale per analizzare ogni partito e movimento politico. Il partito comunista italiano fino agli anni '40 era composto al 90% da operai e braccianti e da un 10% di intellettuali, che avevano come si diceva allora "tradito" la borghesia per la causa del proletariato. Si trattava di una scelta diametralmente opposta ai tanti intellettuali che scelgono la sinistra oggi, era anzi tutto il contrario, la scelta di una vita di sacrifici per una causa tutt'altro che in divenire, a differenza di una scelta che oggi viene fatta per garantirsi opportunità e carriere.

Quando il segretario del partito comunista Togliatti scrisse il libello "il partito nuovo" alla fine della seconda guerra mondiale pensò invece tra tante resistenze interne ad un partito aperto ai ceti medi, intellettuali, artistici, artigiani e contadini, ma anche urbani dei mondi professionali. L'idea era comunque di una classe operaia che dirigesse questo nuovo blocco sociale, ma il tempo ha pressochè ribaltato le cose. La classe operaia, ma anche i ceti artigiani e contadini, ne sono col tempo di fatto venuti esclusi non solo nella direzione, ma anche nella impostazione politicostrategica.

Di poco si è parlato del dibattito teorico interno al partito comunista che si svolse negli anni '60 dove in una maniera apparentemente paradossale l'ala destra capeggiata da Amendola rivendicava la centralità operaia mentre l'ala sinistra capeggiata da Ingrao riteneva esaurito il ruolo rivoluzionario degli operai e puntava sui ceti intellettuali, professionistici, ma ancor più su studenti (comunque figli della borghesia) e nuove realtà come le femministe e i sottoproletari. L'altra sinistra del partito, capeggiata da Secchia e Longo, rimaneva legata alla concezione operaista, ma era ormai destinata all'isolamento senza quella predisposizione alle alleanze che invece Amendola manteneva sul solco di Togliatti.

La maldestra "sintesi" di Berlinguer porterà di fatto ad una grande confusione, dove il segretario sardo cercherà di tenere tutto insieme ondeggiando prima verso una parte e poi verso l'altra, ma di fatto la storia dirà che dalla fine degli anni '80 la classe operaia e i ceti popolari in generale abbandoneranno il partito, nel frattempo rinominatosi in Pds (partito democratico della sinistra), e la sinistra diventerà sempre più una espressione di ceti professionistici urbani, intellettuali, dipendenti pubblici, ma anche elite statali e private, anche perchè l'altro partito della sinistra, il Psi, verrà spazzato via dalle controverse inchieste giudiziarie. Dall'altra parte nascerà Rifondazione comunista, che per un certo periodo manterrà una base operaia e poi verso la fine degli anni '90 diverrà una realtà eclettica e variegata puntando tantissimo sul movimento no global, che però verso la fine degli anni 2000 verrà assorbito dalla corrente filocinese proglobal da una parte e dall'altra parte da un minestrone neohippy e paraqualunquista-pacifista che finirà con il confluire nel movimento cinque stelle.

L'ultimo gradino, il commissariamento per petizione online

L'ultima trovata del fritto misto-chic con sardine in salamoia è il commissariamento della democrazia per petizione. L'esilarante brigata degli indignati in servizio permanente e a binario unico, ha ancora una volta confermato la sua allergia alla sovranità popolare, anche a livello locale, ma questa volta in salsa comica. A questo giro nessun panegirico pseudodotto sulla costituzione, nessuna pensosa riflessione sui rischi totalitari del suffragio universale e invece sulle magnifiche e progressive sorti della tecnocrazia e delle autoproclamate oligarchie ed elites, ma una bella raccolta firme online su change.org che sa tanto liceo e gruppettarismo d'antan, d'altronde l'età cerebrale di questi ormai ultraquarantenni col cervello in pappa è quella di 15 anni (per non parlare dei 70enni che credono di essere ancora sulle barricate a maggio)

Ma rivediamo, c'è una pandemia mondiale, due miliardi di persone sono chiuse in casa, forse diranno qualcosa sull'origine di questo virus? Sulle cause? Certo che no, anche perchè chiamarlo virus cinese è già razzismo, figuriamoci poi se nelle loro testoline insavianizzate entra qualche dubbio sulle organizzazioni dell'Onu? E il governo? Una volta la sinistra era d'opposizione, chiedeva conto all'operato di chi governa, poi è diventata di lotta e di governo, ora siamo alla piaggeria codina col riccioletto travaglietto verso il conte maximo con gli occhi a mandorla e il suo paggetto casalino.

La caccia alle streghe formate condividete/firmate verso il capro espiatorio non poteva che istericamente riversarsi su quell'orrendo antiabortista di Fontana e quel Gallera che si permette di dialogare in maniera empatica e alla pari tutte le sere coi cittadini lombardi rendendo conto del suo operato invece di cantare bella ciao dai balconi o alzare il ditino saccente e la vocetta garrulla come farebbe qualsiasi politico di sinistra verso il suo elettore nel recinto (recinto, come lo chiamava Bersani, che aveva ben capito che i suoi elettori sono pecore).

I nipotini ignoranti del Robespierre al che c'azzecca hanno già sentenziato che i morti nelle case di cura sono l'orrendo crimine di Gallera, così come tutta la pandemia mondiale, che sembra esistere solo in Lombardia. Un discorso serio vorrebbe che le responsabilità vadano ripartite nelle giuste dosi e a livello mondiale, ovviamente anche a livello regionale e locale (comune di Milano compreso, toh, quello no) e non riversate sull'agnello pasquale. Si potrebbe tener conto su chi ha realmente ritardato gli interventi (la Cina, L'oms, il governo italiano), di come la Lombardia sia lo snodo centrale dei commerci con la Cina in Italia e abbia il quadruplo degli abitanti del Veneto. Ma come nei regimi totalitari da qualche tempo ci si allena a dividere l'opposizione in buoni e cattivi.

Il copione è già visto, il capro espiatorio, la strega, ne beneficerà in popolarità e voti. Ma chi ha il cervello piatto come una sardina e unidirezionale come una lisca di pesce questo non lo capirà mai (Berlusconi e Salvini docet), sperando che qualche oppositore "buono" non si faccia adulare come un certo Gianfranco Fini.

A questi commissari dell'antipopolo non resta che fare i migliori auguri, cioè che non si vada mai a votare.

martedì 14 aprile 2020

I processi kafkiani dei gerarchetti di sinistra ai tempi del corona virus

Il corona Virus 19 girava dall'autunno scorso. Il governo cinese è responsabile di aver nascosto il virus al mondo e l'organizzazione mondiale della sanità è sua complice. Il regime comunista orientale ha blindato Wuhan all'interno della Cina, ma ha permesso che voli da Wuhan continuassero verso il resto del mondo. Ora che in Cina il problema lo hanno risolto la patata bollente l'hanno tirata al resto del mondo, che rischia una recessione economica senza precedenti, mentre loro si rialzano.

Il governo italiano e i suoi lacchè che scrivono sui giornali hanno minimizzato per settimane il virus, accusando di razzismo chiunque lanciava l'allarme. L'occidente è ormai popolato da una mandria di sfigati che non osano muovere la minima critica verso tutto ciò che non è occidentale e amano martellarsi i coglioni per presunte colpe del colonialismo, nonostante la storiografia abbia fatto passi da gigante sull'argomento rispetto alle desuete tesi di Lenin e Mao sul tema.

Quando i governatori lombardi e veneti e i virologi seri chiedevano in gennaio quarantene e zone rosse venivano bollati come fascioleghisti. Il sindaco Sala bulleggiava con slogan come Milano non si ferma in t-shirt e scarpe da tennis mentre il governatore della Lombardia Fontana veniva massacrato per aver fatto una conferenza streaming con la mascherina.

Di maio intanto in conferenza stampa ironizzava sul fatto che la zona rossa di Codogno fosse solo lo 0.001% del territorio nazionale, parafrasando Conte quando ironizzava sulle elezioni in una piccola regione come l'Umbria.

Quando poi molti meridionali residenti al nord hanno iniziato a tornare al sud, allora il premier Conte ha completamente cambiato linea temendo una diffusione del contagio anche al di fuori del nord. A questo punto si è passato da un estremo all'altro, con misure draconiane e dittatoriali che hanno seriamente compromesso l'economia per i prossimi due anni, senza mantenere quel necessario equilibrio tra salute ed economia.

Intanto partiva un processo all'assessore al Welfare lombardo Gallera, reo pare di non aver fatto abbastanza, ma la nuda cronaca dice che invece era quello che chiedeva misure stringenti per primo e a suo tempo, ma il ministro della sanità Speranza in un discorso al parlamento sempre a suo tempo intimò le regioni del nord ad attenersi al governo centrale senza fughe egoiste. Poi due mesi dopo si è girata la frittata e qualche emulo di Che Guevara in salsa pseudopadana ha accusato Gallera di non aver usato tutti i suoi poteri federalisti. Un vero e proprio processo kafkiano, di una sinistra che assomiglia sempre più ai romanzi di Orwell e all'inquisizione cattosovietica, in cui prende tutte le parti in causa a secondo del concentrico attacco che si vuole muovere al nemico e non conta la verità, ma il momento opportuno alla propria parte politica di dirne una o l'altra, a seconda della convenienza del momento.

Oggi la situazione nel lodigiano è normalizzata, migliora a Bergamo e Cremona, rimane in difficoltà invece Milano, eppure il sindaco Sala e l'ineffabile assessove Majovino, invece di dare risposte ai loro cittadini sulle loro responsabilità, come dei piccoli gerarchetti sovietici chiedono il commissariamento dell'assessore Gallera.

Chi ha letto Kafka, Orwell, Koestler si ritroverà sicuramente in questa storia.