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martedì 17 dicembre 2019

Il 2019 ha chiarito molte cose

Il 2019 ha chiarito molti aspetti della politica italiana. L'alleanza Pd-5stelle non appare tanto tattica, ma strategica. I grillini si sono rivelati quello che sono sempre stati, un partito di sinistra radicale, che hanno saputo per un certo periodo ottenere il voto anche di chi non era di sinistra. Perciò ora la sinistra, seppur in calo verticale di consensi, si è ciomunque ricompattata, anche con altri partitini di estrema sinistra. Dall'altra parte però anche il centrodestra si è riunificato.

Negli ultimi mesi quindi è partita la caccia al voto di centro.

La strategia di Salvini è apparsa chiara, il leader leghista ha abbandonato i toni putiniani, le alleanze strane alla sua destra e ha iniziato a parlare dei temi cari all'elettorato liberale: sviluppo economico, infrastrutture, abbassamento delle tasse, sicurezza. I sondaggi dicono che il politico milanese ha effettivamente sfondato al centro in questi mesi: Gli elettori che dichiarano intenzione di voto alla Lega e si autodefiniscono di centro sono passati dal 10% al 30% dell'elettorato complessivo di questo partito.

La strategia della sinistra è invece apparsa contradditoria, anzi, sembra quasi che sia dettata dal fine di gettare nelle braccia del centrodestra i moderati e gli indecisi. Fondamentalmente si è mossa attraverso due icone femminili, quali Carola e Greta che non potevano suscitare il più totale rigetto dell'elettorato centrista, per motivi che penso non sia nemmeno necessario spiegare, basti solo dire che un messaggio fatto di immigrazione senza limiti, decrescita economica, tasse e burocrazia sembra quasi a voler proprio allontanare quel tipo di elettorato, per non parlare poi degli aspetti antropologici delle due figure. Quasi a voler controbilanciare è stata lanciata la terza figura, quella della Segre. Sopravvissuta all'Olocausto, doveva servire come specchietto per le allodole per attrarre i centristi su un tema a loro molto caro: quello della lotta all'antisemitismo, ovviamente accusando Salvini di essere un antisemita. Il richiamo all'antifascismo è stato smontato dalle ormai note posizioni filoisraeliane di quasi tutto il centrodestra, Salvini compreso, dall'ormai crescente consapevolezza nell'opinione pubblica dell'esistenza di un ben più persistente antisemitismo tra le fila della sinistra e probabilmente in queste ore la stessa Segre si sta rendendo conto di essere stata usata come una figurina da chi alle proprie manifestazioni invita sul palco islamici antisemiti e da sempre va a braccetto con i terroristi di Hezbollah. Sul piano politico poi Calenda, che in un primo momento ci era cascato, si è sottratto alla retorica "del fronte repubblicano contro il neoduce" e così sta facendo anche Renzi.

A questo punto sono cominciati gli abboccamenti, perchè la convergenza tra Renzi, Calenda da una parte e Salvini e Berlusconi dall'altra è alla sua fase di maturazione...


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