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martedì 31 dicembre 2019

Ventunesimo secolo è 2020

Inizia il 2020, inizia un nuovo decennio, inizia una nuova epoca, un nuovo secolo, finisce l'epoca degli intellettuali saccenti che credono di saper tutto, dei politici e dei rivoluzionari di professione, dei pedagoghi che spiegano al popolo cosa deve pensare, del catastrofismo programmatico, la politica oggi si regge sulla legge della domanda e dell'offerta, la sovranità popolare e nazionale è il futuro, finisce definitivamente l'epoca in cui siamo tutti uguali ma qualcuno è più uguale degli altri, la diversità si coniuga con la libertà e non con l'uguaglianza, la Patria non è più una bestemmia, quello che si archivia è il socialismo, nazionale o globale che sia.

venerdì 27 dicembre 2019

Ecco come inizia il nuovo decennio

Il 2019 ha dipanato molti aspetti dell'ultimo decennio. Con una puntualità curiosa, proprio alle soglie del nuovo decennio si è chiarito il significato di molte cose. La rottura tra populismo e demosovranismo e il passaggio del populismo nel campo delle elite non è tattico, ma è la logica conseguenza oggettiva di una situazione già esistente in America, Inghilterra e in parte in Francia.

Demosovranismo e populismo sono due cose molto diverse. La domanda di più democrazia rispetto a istituzioni sempre più distanti dal cittadino e in particolare i giovani, è stata in questo decennio incanalata in un movimento come i 5 stelle che si è visto poi essere al servizio delle tecnocrazie e del capitalismo monopolistico e di Stato. La velleitaria ed estremistica retorica della democrazia diretta non ha fatto altro che il gioco di chi vuole sottrarre sempre più sovranità popolare e nazionale.

La promessa di più mercato, più spazio alla libera iniziativa individuale, più libera concorrenza e più libertà d'impresa che dopo la caduta dell'Unione Sovietica era stata pronunciata in Occidente, si è invece tradotta in un tradimento dei ceti medi e in una compressione delle classi lavoratrici.

Queste domande vengono ora raccolte dal demosovranismo, che infatti drena consensi in precedenza passati al populismo, ma anche di quei liberali che si rendono conto che un certo presunto liberalismo dei vari Blair, altro non era che acqua al mulino del capitalismo-comunismo di stato cinese.

Il grande merito dei Trump, dei Boris e dei Salvini è infatti aver smascherato sia il falso liberalismo della sinistra moderata sia la natura antidemocratica del populismo di estrema sinistra. Ora sta a loro dare quello che il popolo chiede: Patria, libertà e democrazia.

Dall'altra parte la sinistra intermedia che si colloca a metà tra populismo di estrema sinistra e falsi liberali si trova o a rifugiarsi in un ritorno al marxismo ortodosso e/o ad annichilirsi in un tatticismo perenne.





giovedì 26 dicembre 2019

Salvini, che dici?

In questo momento la vera perplessità verso Salvini risulta essere certe sue citazioni di Pasolini contro il consumismo fatte l'altro giorno su rete 4. Altro che consumismo e lotta ad esso, al contrario bisogna rilanciare il potere d'acquisto degli italiani. Il problema principale della nostra economia è che nessuno consuma più, o perchè non ha i soldi o per paura e per necessità di risparmio. Altro che consumismo. Non si può essere per lo sviluppo economico e contro il consumismo. lo scontro è tra crescita e decrescita infelice. Il popolo deve avere potere d'acquisto. Lasciamo l'elogio dell'austerità ai nipotini di Berlinguer, certo, rivolgiamo possibilmente il consumo verso le aziende occidentali e che producono in Occidente (dove per Occidente oggi si intende l'Italia sovranista che verrà, Israele, gli Usa, l'Inghilterra), ma appunto lasciamo da parte certe teorie superate e passatiste e guardiamo al futuro, sempre nel rispetto della storia e della tradizione.

Lo scoop del Wall Street Journal e la pelosa equidistanza del Sole24ore

Altro che libero mercato e liberismo, la Cina è la convergenza tra capitalismo di stato e capitalismo monopolistico, lo scoop del Wall Street Journal che dimostra come l'azienda Huawei ha ricevuto decine di miliardi di aiuto dallo Stato cinese, cioè il Partito comunista cinese, è solo un tassello tra i tanti che ci dà l'idea di come siamo di fronte ad un mostro che unisce il peggio del capitalismo al suo stadio supremo con il peggio del socialismo e del comunismo al suo stadio burocratico.

Non ci può essere equidistanza, come vorrebbe fare il peloso articolo del Sole24ore che parla per controbilanciare di agevolazioni fiscali alle aziende americane da parte dello Stato Usa, come se le due cose si potessero equiparare. D'altronde i trust europei continuano a fare il doppio gioco e l'Unione Europea non fa altro che confermarsi come un secondo polo imperialista, dopo quello cinese, in competizione-alleanza con la Cina, mentre l'America sovranista di Trump risulta il bastione liberaldemocratico a cui Italia, Inghilterra, Israele e chi si aggiungerà sono la vera alternativa.

mercoledì 18 dicembre 2019

Il mondo alla rovescia

Gli intellettuali, gli artisti, i magistrati, la burocrazia statale, i professori universitari e gli studenti aderirono entusiasticamente al fascismo, oggi sembrano essere i campioni dell'antifascismo e dell'antisalvinismo. Cosa non quadra?

martedì 17 dicembre 2019

Il 2019 ha chiarito molte cose

Il 2019 ha chiarito molti aspetti della politica italiana. L'alleanza Pd-5stelle non appare tanto tattica, ma strategica. I grillini si sono rivelati quello che sono sempre stati, un partito di sinistra radicale, che hanno saputo per un certo periodo ottenere il voto anche di chi non era di sinistra. Perciò ora la sinistra, seppur in calo verticale di consensi, si è ciomunque ricompattata, anche con altri partitini di estrema sinistra. Dall'altra parte però anche il centrodestra si è riunificato.

Negli ultimi mesi quindi è partita la caccia al voto di centro.

La strategia di Salvini è apparsa chiara, il leader leghista ha abbandonato i toni putiniani, le alleanze strane alla sua destra e ha iniziato a parlare dei temi cari all'elettorato liberale: sviluppo economico, infrastrutture, abbassamento delle tasse, sicurezza. I sondaggi dicono che il politico milanese ha effettivamente sfondato al centro in questi mesi: Gli elettori che dichiarano intenzione di voto alla Lega e si autodefiniscono di centro sono passati dal 10% al 30% dell'elettorato complessivo di questo partito.

La strategia della sinistra è invece apparsa contradditoria, anzi, sembra quasi che sia dettata dal fine di gettare nelle braccia del centrodestra i moderati e gli indecisi. Fondamentalmente si è mossa attraverso due icone femminili, quali Carola e Greta che non potevano suscitare il più totale rigetto dell'elettorato centrista, per motivi che penso non sia nemmeno necessario spiegare, basti solo dire che un messaggio fatto di immigrazione senza limiti, decrescita economica, tasse e burocrazia sembra quasi a voler proprio allontanare quel tipo di elettorato, per non parlare poi degli aspetti antropologici delle due figure. Quasi a voler controbilanciare è stata lanciata la terza figura, quella della Segre. Sopravvissuta all'Olocausto, doveva servire come specchietto per le allodole per attrarre i centristi su un tema a loro molto caro: quello della lotta all'antisemitismo, ovviamente accusando Salvini di essere un antisemita. Il richiamo all'antifascismo è stato smontato dalle ormai note posizioni filoisraeliane di quasi tutto il centrodestra, Salvini compreso, dall'ormai crescente consapevolezza nell'opinione pubblica dell'esistenza di un ben più persistente antisemitismo tra le fila della sinistra e probabilmente in queste ore la stessa Segre si sta rendendo conto di essere stata usata come una figurina da chi alle proprie manifestazioni invita sul palco islamici antisemiti e da sempre va a braccetto con i terroristi di Hezbollah. Sul piano politico poi Calenda, che in un primo momento ci era cascato, si è sottratto alla retorica "del fronte repubblicano contro il neoduce" e così sta facendo anche Renzi.

A questo punto sono cominciati gli abboccamenti, perchè la convergenza tra Renzi, Calenda da una parte e Salvini e Berlusconi dall'altra è alla sua fase di maturazione...


sabato 14 dicembre 2019

Il razzismo intellettuale, l'ultimo rifugio dei razzisti

In una società in cui ogni forma di discriminazione è stata vietata, dove è vietato affermare ogni legittima differenza di razza, nazionalità, censo, religione, pena l'infamante accusa di razzismo, per un vero razzista perbenista come quelli di un tempo, per non passare per un discriminante, l'unico modo per sfogare la propria voglia di affermare, non la propria differenza e discriminazione, ma la propria superiorità e di trovare un capro espiatorio per tutti i mali della realtà non potrà che essere il campo della politica e dell'intelletto, gli unici rimasti esenti dall'egualitarismo imperante.

Ecco quindi che la sinistra dà un rifugio agli ultimi razzisti rimasti sulla terra: chi è razzista o ha incosapevolmente un subconscio razzista, per origini famigliari o quant'altro, trova sfogo nel definire come moralmente, culturalmente e intellettualmente inferiori tutti quelli che non la pensano politicamente e culturalmente come lui e la sinistra è qui per questo. Il razzismo politico è l'ultimo razzismo socialmente accettato, qui solo potrai dire che se uno è di destra è perchè "ragiona con la pancia o col cazzo", se è sovranista, probrexit, proTrump o proSalvini è perchè è stupido, cattivo, inferiore, non perchè è mosso da motivazioni sociali, culturali, economiche, come si leggerebbe in qualsiasi libro di storia rispetto a qualsiasi fenomeno storico, anche il più nocivo e criminale. Ecco allora che Salvini, Trump, Jonhson non sono avversari e nemmeno nemici, ma il male assoluto, la causa dei mali del mondo, che se venissero eliminati (anche fisicamente) il mondo sarebbe un mondo migliore. Ovviamente tutto ciò non è altro che la dimostrazione che il razzismo è stupido, oltre che pericoloso e fanatico.

No al razzismo, sì alla discriminazione

Una società che abolisce ogni distinzione di classe, nazionalità, religione, cultura, politica è una società dove tutto è nulla e il nulla è tutto. L'individuo, convinto di realizzarsi e di liberarsi dei pregiudizi, delle tradizioni e delle discriminazioni, si annienta e annichilisce nel totale azzeramento e conformismo.

Carpito dall'illusione megalomane e narcisista di essere un autoprodotto e non il prodotto della storia, di essere speciale e diverso, si ritrova ad essere un automa in mano al guru e al santone new age di turno, che possiede il necessario carisma per elevarsi, lui solo, rispetto agli altri. Un carisma completamente privo di contenuti, ma dettato proprio dalla promessa di affermazione personale e risoluzione di ogni conflitto che il guru offre in cambio della assoluta devozione e venerazione nei suoi confronti.

Questa è la differenza rispetto ai movimenti e partiti totalitar-nichilisti ed ultraegualitaristi del passato. Prima il leader muoveva i passi e otteneva seguito da considerazioni che avevano comunque legami storici, sociali, economici, culturali e da una personale capacità, oggi sono del tutto psicologici. Prima i leaders promettevano sia sacrifici che gratificazioni a tutti i militanti, oggi promettono una gratificazione individuale ad ogni singolo militante, ma dando solo sacrifici.

La propaganda delle innumerevoli psicosette, dai grillini agli ecologisti, dagli umanisti a quelle di stampo religioso, fa leva su uno dei capisaldi della società liberaldemocratica di mercato: l'individualismo e l'individuo. E lo fa per distruggerla e distruggerlo.

Una società fondata sull'iniziativa privata e individuale, presuppone la possibilità di successo e fallimento, oltre ad una serie di intermedi, ma il rifiuto del fallimento o del nonsuccesso altrettanto interiore a questa società o agli individui di questa società, dettato da cause che non conosco, porta a questo cortocircuito ed a gettarsi nelle braccia del neototalitarismo-nichilismo.

Tutto ciò inevitabilmente non può che essere al servizio di interessi geopolitici, ovvero di quegli stati che hanno interesse a distruggere l'occidente liberaldemocratico, dalla Cina all'Iran, alcune dittature sudamericane, in parte la Russia, la Turchia e gli integralisti islamici in generale, oltre ovviamente a quelle elite occidentali che vogliono farla finita con la democrazia, la sovranità popolare e nazionale.

Le elites economiche che vogliono distruggere ogni forma di eguaglianza democratica e sovranità nazionaldemocratica hanno bisogno dell'egualitarismo per raggiungere questo obbiettivo, gli egualitaristi che vogliono raggiungere il potere politico hanno bisogno delle elites economiche per raggiungere il loro obbiettivo.   

La setta dei gretini è però già ad un livello superiore, perchè ormai l'individuo è già stato annientato, ha forse già passato anche la fase della decrescita, ora si passa alla fase dell'autodistruzione.








venerdì 13 dicembre 2019

Go Boris, go Tories

Non conoscevo molto Boris Johnson, ma è bastato poco per innamorarmi di lui. Persona estremamente colta, meticcia, mezzo ebreo, russo, inglese, turco, americano, circasso, invece sistematicamente dipinto come un buzzurro, ignorante e razzista dai mediocri e rancorosi egualitaristi. Autore di una biografia di Churchill di cui è un ammiratore, degno esponente del partito conservatore inglese, storicamente fatto di persone fuori dagli schemi come lo stesso Churchill, la Thatcher; amante della goliardia, del politicamente scorretto, orgogliosamente eterosessuale, virile, e amante delle donne in un'epoca in cui sembra quasi ci si debba vergognare di esserlo, ma estremamente rispettoso di tutte le tendenze sessuali da buon liberale, guida un governo composto da ministri che sono quasi tutti figli di immigrati e come tali sono contro una immigrazione incontrollata e una società universalista che distrugge le identità e le differenze culturali, nazionali, sociali, religiose, politiche.

La sua vittoria è schiacciante, dettata principalmente dai suoi meriti. E' già partito invece il processo all'avversario Corbyn e ai suoi presunti demeriti, accusato di essere stato troppo stalinista, quindi nazionalista, e non abbastanza europeista. In realtà il leader laburista in questo senso ha forse limitato i danni, mentre i demeriti degli avversari vanno ricercati in quella spocchia rosa-comunista e radical-chic di chi tratta le persone come stupide, in quell'esaltazione acritica della globalizzazione tutta a vantaggio della Cina e dell'Europa tutta a vantaggio di Francia e Germania, in quella svolta apocalittico-catastrofista-green semplicemente delirante e aristosinistronza che nega il diritto al consumo, alla scelta e allo sviluppo proprio ai ceti più bassi e medi.

lunedì 9 dicembre 2019

Il capolavoro comunista

Da circa 100 anni a questa parte, alla base della linea del principale partito della sinistra c'è la profonda convinzione-consapevolezza di essere una minoranza nel Paese. Ciò ha comportato la necessità di limitare sempre e comunque la volontà popolare e di accrescere il potere degli organi non eletti dal popolo dello Stato, unitamente all'azione organizzata di occupazione di questi stessi organi e del loro controllo.

Il grande capolavoro comunicativo è stato quello di convincere buona parte dei liberali, dei "sinceri democratici" e dei moderati che questo non fosse altro che la trasposizione in Italia di quello che è l'equilibrio dei poteri tipico negli Stati liberali occidentali e non la versione soft delle dittature est-europee.

Questo capolavoro messo in piedi da Togliatti, dapprima accusato da molti supercomunisti ed estremisti di sinistra di essere revisionismo socialdemocratico, oggi è l'ultimo baluardo per questi stessi, oggi incanutiti, che si riscoprono strenui difensori della "democrazia costituzionale" e dall'altra parte continua a irretire tanti "sinceri democratici" e liberali.

lunedì 2 dicembre 2019

Ironia della storia

Io mi ricordo all'inizio degli anni '90 come i giornalisti dell'Espresso coniarono la definizione di "dinosauri" e "veterocomunisti" per descrivere quelli come Cossutta che fondavano Rifondazione Comunista. Beh, ironia della storia oggi i dinosauri in via d'estinzione sono loro e a mandarceli è un ex leoncavallino e comunista padano come Salvini. Non è buffo tutto ciò?