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venerdì 18 gennaio 2019

Potere alla parola

Potere alla parola diceva un gruppo rap di qualche anno fa e chi pensa che le parole non contino si sbaglia. E non parliamo delle parole sui blog grillini, a cui credono solo gli elettori grillini, ma quelle che vengono dai giornali neutrali, accusati dagli stessi grillini di essere propaganda di regime anti5stelle ma in realtà certificano la egemonìa culturale del Di maio team. Pensiamo infatti a tutti quei media che annunciano l'istituzione del reddito di cittadinanza in queste ore. Ora reddito di cittadinanza significa che chiunque abbia la cittadinanza italiana ha diritto ad un redditto, ma questo non è stato istituito. Non ci saranno infatti 1000 euro al mese per tutti, come promettevano i pentafelpati in campagna elettorale, ma una media di 200 euro per un milione di persone, che tra l'altro dovranno spenderli e che scadranno tra 18 mesi se non verranno accettate fantomatiche offerte di lavoro. Proviamo allora a dire reddito di inclusione, la norma istituita dal precedente governo del Pd, abolita dall'attuale governo, che dava più o meno lo stesso alla stessa platea, e non a termine, ma che con questo nome appare alquanto modesta, oltre al fatto che nessun giornale ne ha parlato.

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