Pagine

mercoledì 15 febbraio 2017

Breve glossario della minoranza dem

Il linguaggio della minoranza dem non è sempre comprensibile, risponde a liturgie assodate agli iniziati, meno agli altri, parole alate si mischiano a proverbi di oscura provenienza, le espressioni sono serie e pensose, i toni profondi e studiatamente meditati, di chi ha a lungo riflettuto nel solco di una lunga tradizione e scuola politica. Ma ecco un breve glossario per districarsi nel dibattimento:

Serve una profonda riflessione al nostro interno = Renzi fai una profonda autocritica.

No al congresso cotto e mangiato = La cuocitura del segretario dev'essere lenta e dolorosa.

Stiamo perdendo la connessione sentimentale con il nostro popolo = Vogliamo rifare l'alleanza con la sinistra radicale.

E' una sinistra senza idee, servono contenuti non slogan = Le idee liberali non ci piacciono, dobbiamo ancora digerire gli anni '80.

No al leaderismo = Il segretario non deve fare il leader, ma prendere ordini da noi.

Serve un congresso che duri almeno sei mesi = Ora ti logoriamo ben bene, caro Renzi.

Prima del congresso ci vuole una conferenza programmatica = Prima decidiamo noi, poi facciamo credere agli iscritti ed elettori che decidono loro.

Dobbiamo pensare prima di tutto al paese, non al partito. = Non vogliamo andare alle elezioni, ma fare un congresso di sei mesi.

Serve un partito plurale = Vogliamo il diritto di veto su tutto, Renzi affogherai nella nostra palude.

Una vera sinistra non può non pensare alle diseguaglianze della società = Il sindacato non si tocca.

Non dobbiamo copiare la destra = Vogliamo alzare le tasse.

Renzi sii meno arrogante = la Ditta è cosa nostra.

Nessun commento:

Posta un commento