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domenica 20 marzo 2016

Elogio dei muri

Non mi ha mai convinto la retorica del dobbiamo abbattere i muri e costruire i ponti. Per questo vorrei scrivere un elogio dei muri. Un muro è qualcosa di solido, servono competenze e manualità per costruirlo, serve a ripararsi dal freddo ed è il primo bastione della libertà individuale. Un muro crea uno spazio, è perciò un simbolo di libertà, che è quella cosa che finisce dove inizia la libertà dell'altro, quindi è delimitata da un confine, non esiste libertà senza confini. Il muro è il primo segno della civiltà rispetto al primitivismo, al nomadismo. La grande muraglia cinese proteggeva la Cina dalle incursioni dei mongoli e delle tribù nomadi, le mura hanno sempre protetto le comunità e le famiglie dalle incursioni dei barbari. Nel '900 il Muro di Berlino garantì 40 anni di pace all'Europa e ancora oggi è rimpianto a Ovest come a Est. Il muro che divide Israele dalla Palestina mussulmana è servito a salvare migliaia di vite umane dal feroce terrorismo palestinese, il muro che divide il Messico dagli Stati Uniti serve a proteggere il grande paese americano da un'immigrazione selvaggia e incontrollata, oltre che illusoria prima di tutto verso gli immigrati. L'Italia è sempre stata protetta a Nord dalle Alpi, ma è scoperta a Sud, per questo propongo la costruzione di un grande muro lungo tutta la dorsale mediterranea. Sarebbe un grande segno di civiltà, costruiamo la fortezza Europa, è in ballo la nostra libertà.

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