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giovedì 24 aprile 2025

Quando la sinistra comunista non era antifascista

Quando il fascismo nacque il partito comunista d'Italia non si oppose ad esso. l'allora leader Bordiga chiarì fin da subito che per i comunisti i nemici erano i socialdemocratici e i liberali, non i fascisti. Le prime organizzazioni antifasciste erano composte da liberali, repubblicani e anarchici, ai militanti del partito comunista fu invece vietato tassativamente di parteciparvi dalla dirigenza. I comunisti scelsero una via tra l'indifferenza al fascismo e una sua aperta agevolazione, la dittatura mussoliniana infatti avrebbe abolito lo stato liberale, aprendo secondo loro poi la strada alla rivoluzione e alla dittatura del partito del proletariato e non andava ostacolato. Il solo Gramsci si oppose a questa linea, mentre un giovane Togliatti aderì alla politica bordighista. Solo quando Gramsci riprese il controllo del partito si attuò un programma antifascista, seppur come linea politica e tattica intesa al pari di fase intermedia verso la dittatura del partito rivoluzionario. Ma ormai era tardi e fu solo una parentesi. Con la crisi del '29 il comunismo internazionale riadottò una strategia di "disfattismo rivoluzionario" convinto che la fine del capitalismo fosse alle porte, Gramsci era di nuovo totalmente isolato, nel confino in cui era recluso dal regime fascista venne preso persino a sassate dai compagni, ma dopo la fine del fascismo i comunisti ne fecero una icona e un santino, Togliatti fece in modo di appropriarsi dell'antifascismo, ma finchè Hitler non aveva invaso l'Unione Sovietica i comunisti avevano sempre incolpato della guerra i paesi anglosassoni sposando le ragioni della Germania hitleriana. Solo dopo la rottura da parte di Hitler del patto con Stalin i comunisti divennero antifascisti. Ma anche la parte antistalinista del comunismo, quella troschista, aveva sempre considerato l'antifascismo come un compromesso deteriore con la borghesia democratica, rifiutandola in toto, a differenza dello stalinismo che finì con l'accettare questo compromesso per motivi contingenti. L'odio dei troschisti per Togliatti e Stalin non era certo dovuto ai motivi di difesa della libertà, ma al contrario perchè essi erano scesi a compromessi coi liberali e i democratici, loro malgrado però. La schizofrenia e la doppiezza della sinistra contemporanea è figlia di queste scissioni storiche e di queste contraddizioni, oggi la sinistra si presenta come baluardo della democrazia liberale e artefice dell'antifascismo, ma non perde occasione per dimostrare il suo odio per i liberali, le democrazie anglosassoni e il mondo occidentale in generale. Di fatto pretendono di tenere insieme in un unico polpettone tutte le linee di fase del passato.

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