La propaganda sovietica e comunista in generale ha sempre usato il tema dei diritti civili e dei diritti umani in maniera strumentale e unilaterale, per destabilizzare le società democratico-liberali dell'occidente. Mentre i neri erano ormai usciti dalla schiavitù negli Stati Uniti da più di un secolo e nei primi anni sessanta ottenevano i pieni diritti civili e democratici grazie alla amministrazione Kennedy, con il '68 l'Unione Sovietica alimentò un movimento afroamericano razzista e separatista di odio revanscista antibianco per destabilizzare gli Usa, inoltre quando Israele rifiutò di diventare uno stato satellite dell'Urss, i sovietici presero in mano la bandiera degli islamici nazisti alleati di Hitler durante la seconda guerra mondiale, dentro il contenitore di una retorica "anticolonialista" che fosse aderente agli utili idioti dell'opinione pubblica occidentale di sinistra.
Tematiche che sembravano consegnate alla storia, come il razzismo e il colonialismo, vennero rinfocolate per alimentare l'odio interno e generazionale tra i giovani occidentali, inoltre si attuò un rovescismo perverso verso gli ebrei, rei di non aderire alla follia comunista internazionale, dipingendoli come nazisti e colonialisti.
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