Pagine

martedì 28 maggio 2024

I confini della sinistra del ventunesimo secolo

I confini sono un problema quando sono mentali ed ideologici, non territoriali. La sinistra vorrebbe abolire i confini geografici e territoriali, creare un' unica nazione universale, però con capitale a Pechino o a Mosca, ma è chiusa mentalmente, non è in grado di capire l'altro, il diverso da sè, anela l'amore per i popoli del mondo senza conoscerli e in maniera paternalistica, intimamente razzista, ma odia il suo stesso popolo entro i propri confini. Si riempie la bocca di paroloni come diversità, inclusione, sostenibilità, tutto al servizio di un egualitarismo settario, ma odia chi non la pensa come lei, esclude chiunque esce dai suoi schematismi preconfezionati, è anche malata di un ecologismo selettivo che permette a se' aria condizionata e computer accesi, ai regimi totalitari inquinamento senza limiti, ma ai popoli occidentali chiede sacrifici e spese in nome del cosiddetto ambiente. E' una sinistra elitaria, ma non per questo così illuminata come crede di essere, anzi, estremisticamente faziosa, tifosa, colma di un odio dipinto di un finto e vanitoso buonismo.

Nessun commento:

Posta un commento