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mercoledì 21 agosto 2019

Altro che nuovo Hitler, Salvini fregato come un pollo

Altro che nuovo Hitler, come pretendeva la propaganda dell'antifascismo per babbioni drogati, Salvini si è fatto fregare come un pollo, lo han fregato i vecchi (D'alema) e giovani (Renzi) marpioni, disposti a tutto per il potere e per mantenere quello status quo che oggi va di moda chiamare stabilità dei mercati e che significa dipendenza dell'Italia dal gas russo, dal petrolio sciita, dalla burocrazia europea e sottomissione alla Cina.

I problemi nel governo giallo-verde sono sorti proprio quando Salvini ha iniziato a rinsavire e degrillinizzarsi, cioè a parlare di Sì Tav, Sì Trivelle in Basilicata, no alla dittatura in Venezuela, no alla via della seta, ma sopratutto di Sì Tap e Sì Eastmed, il gasdotto che da Israele dovrebbe arrivare in Italia passando per Grecia e Cipro e che allenterebbe la dipendenza dell'Italia dal gas russo ricollocando il paese nella sua posizione naturale, l'alleanza con gli Stati Uniti, Israele, Inghilterra e i paesi dell'Est mediterraneo.

L'altra alleanza invece, quella legata all'EuroTurchia che tiene in pugno l'Italia tra capitale monopolistico, settori dello stato, elite comunista e Vaticano, non poteva accettare tutto ciò, anche se il mondo va da tutt'altra parte, l'Europa entra in recessione, la Cina è attraversata da duri conflitti, mentre l'economia Usa vola grazie a Trump, ma i padroni-schiavi vogliono tenerci legati ad un cavallo perdente, la beffa delle beffe farlo in nome della "democrazia liberale" e dell'antiputinismo, nel nome della vecchia formula togliattiana dei "sinceri democratici". E Putin e i suoi servi se la ridono.

Ora se andrà in porto l'inciucio giallo-sozzo prepariamoci al governo della decrescita infelice, agli psicodeliri ecologisti, a farci invadere da milioni di musulmani e africani, al dominio della casta dei magistrati e dei giudici e dei gruppi parlamentari. Padroni a casa nostra, speriamo presto. Siamo in mano a Mattarella e a quella pattuglia di parlamentari grillini che potrebbero discostarsi dal piano, ma anche dalle lune di Berlusconi.

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