Il governo 5 stelle-Lega è pieno di contraddizioni, ma non sono quelle che immagina Zingaretti. L'enorme contraddizione non è insita nel partito di Casaleggio, ma in quello di Salvini. La turnè in Italia di Steve Bannon chiarisce le sfumature del populismo. L'ex ideologo di Trump non è affatto quel neonazista e seguace del Klu Klux Clan che dipingono. La sua posizione è invece apertamente prooccidentale e anticinese, certo, il suo punto debole è la mancanza di proposta, il suo attacco distruttivo all'Unione Europea, ma le questioni che pone sono reali: il tema dell'immigrazione incontrollata, il radicalismo islamico, i monopoli, lo sfruttamento delle nuove generazioni, dei lavoratori, seppur poste in maniera grossolana e manichea e senza soluzioni, puntando ai target sbagliati.
Allora è l'America che deve trovare un punto di contatto e uscire dalle divisioni in cui è caduta. Affrontare la minaccia cinese può voler dire, come pensa Trump, staccare il fasciocomunista Putin dal regime imperialcomunista cinese, a costo di inimicarsi l'Europa, oppure come pensava Obama ammansendo il nuovo impero orientale, facendo la guerra a Putin e tenendo buona l'Europa? Il giusto equilibrio va trovato. Ma poi, da che parte sta l'Europa nello scontro Cina-Usa?
In Italia l'esperimento populista sta franando, ma non è ai delusi dai 5 stelle che bisogna parlare, che poi sarebbero i No Tav, i No Tap, gli utopisti esaltati dell'immigrazione senza regole, ma al mondo produttivo deluso da Salvini, il quale appunto si è messo in mano al nuovo clientelismo democristiano a 5 stelle, a chi vuole farci colonizzare dalla Cina, a chi sostiene il dittatore Maduro, a chi non vuole i treni, le trivelle, i gasdotti, i vaccini, lo sviluppo delle forze produttive, in una parola il progresso, la modernità, cioè quello che un tempo era la bandiera della sinistra. Come può Salvini accettare tutto ciò e tenere i piedi in due scarpe?
Come vedete le categorie di destra e sinistra nel senso tardonovecentesco e bobbiano dei termini non hanno alcun significato in una analisi del genere, oggi stiamo entrando nel ventunesimo secolo e nei prossimi mesi le cose si delineereanno sempre di più.
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