Tutti i media mettono giustamente l'accento sulla forte astensione alle ultime amministrative. La disaffezione dalla politica però per una volta c'entra poco o quanto meno non come si potrebbe credere. Pd e Pdl infatti confermano sostanzialmente i voti di febbraio. Chi viene colpito dall'astensione è solo Grillo, che smarrisce due terzi dei voti e arriva a perdere fino a tre quarti dei voti in Veneto. L'astensione è concentrata tutta qui, tra chi aveva votato 5 stelle tre mesi fa. Cos'è successo in questi tre mesi? Prima di tutto Grillo ha rifiutato ogni soluzione di governo, rendendosi inutile agli occhi della maggioranza dei suoi elettori, che evidentemente non lo aveva votato per mera protesta e antipolitica, ma per portare qualche cambiamento. La favoletta propagandistica di Grillo pronto ad appoggiare un governo Bersani in cambio di Rodotà presidente non è stata creduta dagli elettori. C'è quindi un dato positivo, la protesta sterile non piace agli italiani. Altro aspetto è la tenuta del Pd. Non è riuscita l'opa sul centrosinistra di Grillo, che a questo fine aveva imbracciato la bandiera dell'antiberlusconismo dopo la nascita del governo Pd-PdL. Grillo forse si è fidato troppo di certi commentatori che dipingevano una base elettorale del centrosinistra in rivolta, tradita dall'inciucio e pronta ad abbandonare il Pd. La narrativa un po' isterica dell'inciucio invece non ha attecchito nella base elettorale, che ha capito che non c'era alternativa al governo Letta e lo ha collocato nel giusto contesto. Quella che veniva raccontata come la sinistra tout-court era invece la solita frangia radical-chic dell'antiberlusconismo militante e Grillo è rimasto con un pugno di mosche in mano. Ma la decisa virata verso l'estrema sinistra del leader 5 stelle (Dario Fo, i No Tav, Rodotà, l'antiberlusconismo militante) lo ha privato anche del voto di destra e di quello dei piccoli imprenditori, non a caso in Veneto il tracollo è stato ancora maggiore. Probabilmente ora Grillo cercherà di recuperare da questa parte e il suo ultimo post sull'Italia ostaggio di dipendenti pubblici e pensionati e in favore dei lavoratori autonomi torna già in questa direzione.
Dall'altra parte il Pd non può cantare vittoria, il buon risultato, o più modestamente la tenuta, è data anche dalla credibilità dei candidati locali e non solo dalla popolarità del governo Letta, comunque buona (Letta, Napolitano e Renzi sono i tre politici di centrosinistra che godono di maggiore popolarità).
I voti in termini assoluti nelle principali città e il raffronto con febbraio:
Roma
Centrosinistra - febbraio 539000 maggio 512000
Centrodestra - febbraio 374000 maggio 364000
5 stelle - febbraio 436000 maggio 149000
Brescia
centrosinistra - febbraio 37000 maggio 34000
centrodestra - febbraio 34000 maggio 34000
5 stelle - febbraio 18000 maggio 6000
Ivrea
Centrosinistra - febbraio 5000 maggio 6000
Centrodestra - febbraio 3000 maggio 2000
5 stelle - febbraio 3000 maggio 1000
Siena
Centrosinistra - febbraio 13000 maggio 11000
Centrodestra - febbraio 6000 maggio 6000
5 stelle - febbraio 7000 maggio 3000
Vicenza
Centrosinistra - febbraio 18000 maggio 28000
Centrodestra - febbraio 17000 maggio 14000
5 stelle - febbraio 14000 maggio 3000
Treviso
centrosinistra - febbraio 14000 maggio 17000
centrodestra febbraio 12000 maggio 14000
5 stelle - febbraio 11000 maggio 3000
Imola
centrosinistra - febbraio 19000 maggio 17000
centrodestra - febbraio 7000 maggio 3000
5 stelle - febbraio 11000 maggio 6000
Imperia
centrosinistra - febbraio 6000 maggio 10000
centrodestra - febbraio 5000 maggio 6000
5 stelle - febbraio 8000 maggio 2000
Pisa
Centrosinistra - febbraio 22000 maggio 20000
Centrodestra - febbraio 10000 maggio 4000
5 stelle - febbraio 11000 maggio 4000
Barletta
Centrosinistra - febbraio 12000 maggio 24000
Centrodestra - febbraio 16000 maggio 15000
5 stelle - febbraio 14000 maggio 4000
Avellino
Centrosinistra - febbraio 11000 maggio 9000
Centrodestra - febbraio 7000 maggio 6000
5 stelle - febbraio 6000 maggio 2000
Nessun commento:
Posta un commento