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mercoledì 15 maggio 2013

Ricomposizioni e diversificazioni a sinistra

Si stanno delineando due sinistre, ovviamente ci saranno anche posizioni intermedie o viceversa più estreme o altre più controverse o ibride, ma fondamentalmente si stanno delineando due campi ben distinti. A grandi linee questi potrebbero essere i tratti distintivi:

Da una parte c'è una sinistra che unisce le componenti più tradizionali e identitarie della sinistra con la "novità" dell'antiberlusconismo, cioè quella nuova identità secondo la quale basta essere antiberlusconiani per essere di sinistra e nei casi più estremi riduce l'essere di sinistra ad essere antiberlusconiani.
La parte identitario-tradizionale si muove come cinghia di trasmissione del sindacato, ha come blocco sociale di riferimento dipendenti pubblici e pensionati, cioè gli iscritti alla cgil, è per un forte intervento dello Stato in economia, ma non sempre rispetta le istituzioni dello Stato (almeno non nelle sue frange più radicali) e non ha senso dell'interesse generale, ma si fa portavoce di interessi particolari, minoritari, territoriali, di retroguardia. Ha una posizione ambigua sull'Europa, in pratica ostile.

Dall'altra parte c'è l'altra sinistra, che si pone in autonomia dal sindacato, vuole allargare il blocco sociale di riferimento alle parte più dinamiche e innovative della società (borghesia, giovani, piccola e media impresa), vuole superare l'antiberlusconismo e la ventennale divisione dell'Italia tra berlusconiani e antiberlusconiani che ha preso il sopravvento sulla divisione destra-sinistra necessaria ad ogni democrazia. Si propone di sbloccare il mercato del lavoro tutelando gli interessi dei lavoratori non garantiti rispetto al consolidamento della protezione dei lavoratori già garantiti. Non è statalista, ma ha come tassello imprescindibile il rispetto delle istituzioni e antepone l'interesse generale a quello particolare o territoriale. E' per un'intensificazione del processo d'integrazione europea.

Renzi pare già il leader designato di questa sinistra. Sull'altro campo la situazione è più confusa, vuoi perchè la fusione tra identitari-tradizionali e antiberlusconismo militante genera contraddizioni, vuoi perchè la mappa è fatta di tanti leaderini e circoli chiusi, vuoi perchè sono diversamente collocati, vuoi perchè su di loro grava un terzo polo di attrazione che da quando è sorto il governo di larghe intese ha scatenato un'opa sull'antiberlusconismo, cioè il polo del 5stelle. Grillo infatti ha imbracciato la bandiera dell'antiberlusconismo, con la quale conta di attrarre a sè tutti i delusi del Pd e gli orfani dell'antiberlusconismo, cosa che probabilmente gli riuscirà in pieno.


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