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giovedì 29 maggio 2025

La sicurezza è un diritto dei più deboli, il governo Meloni lo difende coi fatti

Il decreto legge per la sicurezza del governo Meloni, al voto in questi giorni in parlamento, si occupa della difesa dei più deboli, dei più indifesi, di chi soffre. Non entro nel merito della sua efficacia ne' nei dettagli della legge, che vedremo nella sua applicazione e nella sua lettura più approfondita, ma è chiaro l'intento politico e sociale. Difendere i poveri che si vedono occupata la loro casa popolare dai prepotenti e dagli abusivi, difendere gli anziani e gli indifesi, rapinati da persone che poi per il fatto magari di essere madri si vedono scarcerate impunemente, difendere i lavoratori che vanno al lavoro e che si trovano la strada bloccata da perditempo che la occupano violentemente per manifestazioni ideologiche, difendere i poliziotti dai neoterroristi che contrastano violentemente la costruzione di opere pubbliche di interesse nazionale. 

In particolar modo mi sta a cuore la questione delle case popolari, la sinistra pensa di cavarsela pilatescamente parlando di guerra tra poveri, ma da una parte ci sono i poveri che hanno diritto ad una casa popolare, che hanno rispettato le regole, si sono messi in graduatoria, dall'altra invece ci sono solo dei furbi e dei ladri che violano quanto ci sia di più sacro per una persona e la sua libertà, la casa. Ma il vero problema è questa sinistra border-line che sta con un piede nella sovversione e un piede nella legalità, ma alla fine sotto sotto ha tutti e due i piedi nella violenza e nell'illegalità, usando però tutti gli strumenti legali per portare avanti le sue violazioni.

Insomma, questo decreto è una legge che una sinistra degna di questo nome dovrebbe avallare o al massimo emendare per migliorarla, non certo contrastarla con strepiti isterici o peggio ancora coprendo i fanatici che occupano da anni con tracotanza il suolo pubblico, le università, i licei, perfino i convegni culturali e le fiere del libro, luoghi in cui si dovrebbe studiare, dibattere e non starnazzare, tanto meno aggredire. Bisogna condannare sempre tutte le violenze, anche la violenza passiva cosiddetta gandhiana, che a ben vedere è il tipo di sopraffazione peggiore, quella più vigliacca, perchè si nasconde dietro il vittimismo e la retorica gonfia di slogan e piagnistei, che in Italia ha pure goduto finora dell'avallo invece di norme legislative e di una costituzione pensata apposta per sovvertire il sistema democratico dall'interno. Ma ora i tempi stanno cambiando, bene, molto bene.

Era ora che questo governo agisse in questo senso, finora è stato perfetto in politica estera, nonostante certe sottigliezze dell'alleato Tajani che fa di tutto per mettere in difficoltà la premier, ma ora bisogna aiutare la vita concreta delle persone, in primis quelle più indifese, agire sull'insicurezza, che non è affatto percepita, come dicono i tronfi soloni al caldo, ma al contrario reale; in più abbassare le tasse, contrastare il potere dei giudici, della burocrazia e delle sovrintendenze varie e ridare potere al popolo italiano è e rimane una priorità, senza togliere al contempo nulla alla altrettanto giusta posizione atlantista di questo premierato, che non deve cambiare. E non dimenticando la riforma in senso federalista dello stato italiano, altro punto cardine di questo governo, che se ce la farà, cambierà l'Italia in meglio e secondo i reali interessi degli italiani.

Atlantismo, difesa dello stato di Israele e lotta al radicalismo islamico ed a ogni forma di radicalizzazione, sicurezza nelle strade e nelle case, lotta alla burocrazia ed al potere dei burocrati non eletti da nessuno, diminuzione delle tasse, federalismo, questo chiedono gli elettori di centrodestra, cioè la maggioranza degli italiani, bisogna venirgli incontro senza timore delle chiassate di pseudostudenti, attori e comici di serie B, sessantottini rincoglioniti, tecnocrati, media faziosi, piccole ma potenti elites arroganti, disconnesse dalla realtà produttiva e dai bisogni reali della gente.

lunedì 12 maggio 2025

Faccette nere e faccette sceme

La sinistra allo sbando ormai se la prende con tutto ciò che gli italiani amano. Non so se sono più masochisti o stupidi in questo senso, ma forse confidano nella fine della sovranità popolare per mano dell'Unione Europea, perchè avanti così le elezioni non le vinceranno mai, a parte che non le hanno quasi mai vinte. L'ultima della capa dell'autogestione del liceo infatti, Elly Schlein, è prendersela con gli alpini. Sì, avete sentito bene, gli eroi di tutti gli italiani cosa sono per la capetta in crisi mistica della sinistra? Ma è ovvio, dei fascisti, cos'altro potrebbero essere, tanto ormai vedono fascisti ovunque e se li sognano di notte e di giorno. Ma cos'è succeso per creare il caso? Succede che al raduno degli alpini a Biella un gruppetto a notte fonda avrebbe cantato faccetta nera. A parte l'irrilevanza della cosa, qui viene comunque fuori tutta la ignoranza degli "antifascisti" da movimento studentesco. Questa canzone infatti, non era affatto una canzone del regime, ma una prosa spontanea nata dal popolo che voleva significare che gli italiani avrebbero liberato le donne nere dall'oppressione degli uomini neri, basta leggere il testo. Un testo che, basta conoscerlo, potremmo quasi definire femminista. Secondo molti storici infatti il duce non amava affatto questa canzone, nata spontaneamente tra la gente. Ma ovviamente bastava questo appiglio per gridare allo scandalo e all'emergenza nera - in questo caso non del colore della pelle - ora con chi se la prenderanno, con le mamme italiane, col campionato di calcio, con la pasta? Fascisti anche quelli?

sabato 10 maggio 2025

Gli haters di sinistra

La sinistra è divisa su tutto, l'unica cosa che li unisce è l'odio. Gli haters di sinistra indirizzano l'odio sul piano personale. E' sempre il leader dello schieramento avversario ad essere il bersaglio, che talvolta può essere anche un leader interno quando qualcuno a sinistra cerca di portare un po' di ragionevolezza pragmatica, allora va accusato di essere un infiltrato, in pieno stile sovietico. Attenzione, il leader avversario prima lo irridono, dipingendolo come un idiota, ma questo accresce i suoi consensi, allora lo demonizzano dipingendolo come un mostro, il nuovo Hitler o Mussolini, ma anche questo accresce i suoi consensi, allora cercano di ammazzarlo, usando qualche pazzo o qualche terrorista, da cui ovviamente prendono immediatamente le distanze perchè loro sono pacifisti e gandhiani, ma intanto il lavoro sporco è fatto. Se nemmeno questo riesce c'è sempre la via giudiziaria, nel frattempo di raggiungere l'obbiettivo e se non lo raggiungono si dipingono come la faccia triste e contrita di una minoranza illuminata, buona, colta, in un mondo brutto e cattivo, anche se sono solo un'associazione di mediocri organizzati, burocrati, tecnocrati rancorosi, con le pecore al seguito, che fanno al contempo leva sul populismo deteriore, l'altra faccia della loro medaglia che nel momento del bisogno viene in loro soccorso dopo aver finto di attaccarli.

giovedì 8 maggio 2025

L'uso dei bambini, della terra e dei poveri nella propaganda antisemita

La propaganda antiisraeliana e l'odio contemporaneo verso gli ebrei si muove su alcune coordinate molto semplici e perciò molto efficaci, ma che forse non spiegano tutto, vedremo perchè. Le coordinate molto semplici della propaganda sono gli ebrei uccidono i bambini (e le donne) in maniera gratuita e deliberata, rubano la terra ai palestinesi e sono tutti ricchi che perseguitano i poveri palestinesi. Un tipico metodo sovietico di rovesciare sul nemico i suoi temi forti, gli ebrei i cui bambini sono stati deportati dal nazismo, gli ebrei a cui era negato di poter possedere la terra, gli ebrei poveri nel ghetto, ora li si accusa delle stesse cose di cui sono stati vittime per renderli odiosi agli occhi del ventre molle dei benpensanti non riflessivi.

Andiamo con ordine, i palestinesi hanno più volte negli ultimi 75 anni massacrato donne e bambini ebrei, eppure questo non ha generato nessuna empatìa verso gli ebrei, quindi non è questa coordinata propagandista che spiega tutto e a fondo il rinnovato odio antisemita. Anche di terre contese ce ne sono mille nel mondo e nella storia del mondo, eppure solo l'accusa (falsa) agli ebrei di aver rubato la terra ai palestinesi suscita questa indignazione rarefatta e al contempo viscerale. Anche la rappresentazione che gli ebrei sarebbero tutti ricchi e i palestinesi tutti poveri non trova riscontro nello schierarsi in altri conflitti. Quindi tutto ciò rappresenta l'elemento superficiale e ipocrita dell'odio verso gli ebrei, seppur pavlovianamente istintivo. 

Allora perchè tutto questo odio alla sua radice profonda? A mio modo di vedere si coagulano tre elementi, religiosi, storici e uno generazionale-ideologico più recente. Il primo elemento è l'antisemitismo cristiano, potrà sembrare strano, in un mondo che sembra sempre più secolarizzato, ma nel sottopancia di molta gente permane questo odio di matrice religiosa, soprattutto all'interno del cristianesimo ortodosso e in una parte di quello cattolico, meno in quello protestante. Poi c'è quello storico, per la sinistra di derivazione comunista gli israeliani sono quelli che hanno tradito l'Unione Sovietica, dopo che la Russia aveva sostenuto la nascita dello stato ebraico, il quale poi però ha rifiutato di diventare un satellite dell'Urss, diventando invece alleata degli Stati Uniti, uno dei veri peccati originali di Israele, da quel momento dipinto come appendice dell'imperialismo occidentale. Infine c'è l'elemento generazionale, per molti giovani di sinistra che però vogliono ribellarsi alla vecchia sinistra andare contro gli ebrei significa rompere un tabù, dire che i sionisti sono i nuovi nazisti è un modo di scavalcare la vecchia sinistra che si ricollegava al risorgimento ottocentesco, in quella rincorsa all'essere sempre più di sinistra di quelli che c'erano prima, tipica di una certa mentalità ultraprogressista. Quello che era di sinistra ieri ora deve essere bollato come reazionario in una rincorsa alla radicalizzazione perpetua. Questi tre elementi però si mischiano insieme, perchè negli ultimi decenni la chiesa Cattolica è andata sempre più a sinistra, contaminandosi coi comunisti italiani, così come la chiesa ortodossa russa si è contaminata coi sovietici, la sinistra inoltre negli anni si è fatta sempre più troschista che stalinista (Stalin, pur essendo andato poi contro Israele. infatti era comunque quello che aveva liberato i campi di concentramento e sostenuto la fondazione di Israele, il troschismo invece era quello più a sinistra e contro ogni alleanza con la socialdemocrazia), il ribellismo sessantottino generazionale è poi diventato un elemento fondante della sinistra contemporanea. Un appunto in più sulla sinistra, lo stalinismo rompe con Israele dopo l'alleanza iniziale, ma non è terzomondista, è la sinistra terzomondista e cattocomunista che poi annega completamente nell'antisemitismo, infatti Stalin oggi è il capro espiatorio di tutte le malefatte della sinistra per i buonisti, per poter sacralizzare le idee "buone", immutabili ma sempre più radicalizzate.

Quindi c'è un sovrastrato ipocrita, che in maniera unilaterale piagnucola, usandoli, sui bambini, le donne, la terra, i poveri palestinesi, e poi c'è il vero substrato nei tre elementi storico-religiosi-ideologicogenerazionali sopra brevemente descritti. L'antisemitismo cristiano, l'antisemitismo post e semi stalinista ma soprattutto come abbiamo detto, troschista, terzomondista, cattocomunista e sessantottino, poi postsessantottino nell'ultima versione ormai degenerata in uno stato di subprogressismo emotivo, irrazionale e isterico.


lunedì 5 maggio 2025

La sinistra oggi

La sinistra oggi, progressisti che odiano il progresso, democratici che odiano la democrazia e la sovranità popolare, femministe che se ne fregano della condizione delle donne nei paesi islamici, pseudoliberali che odiano la libertà d'espressione e il libero mercato, antinazisti che odiano gli ebrei, multiculturalisti che odiano la cultura occidentale, anticlericali che la pensavano in tutto come il Papa peronista, l'unica cosa in cui sono coerenti è nel loro odio verso il popolo italiano.

Eccoli qui, la loro idea di progresso è tornare all'età della pietra, con le pale eoliche e i pannelli solari facendo vincere la dittatura comunista cinese, la loro idea di democrazia è negare la sovranità del popolo, in nome di un dispotismo illuminato e paternalistico che chiamano Europa, la loro idea di femminismo è nella loro sottomissione al maschilismo islamico, la loro idea di libertà è nel bollare ogni opinione non conformista come razzismo e nell'orientare l'economia in maniera dirigista, il loro multiculturalismo è a senso unico, disprezzando tutto ciò che è occidentale, il loro antifascismo è nell'odio verso il sionismo e verso il popolo ebraico, sostengono poi di essere anticlericali, ma dicono le stesse cose che diceva il Papa Bergoglio, non possono inoltre sopportare come il popolo italiano ha votato democraticamente nel 1948, nel 1994, nel 2008 e nel 2022. Parlano per slogan superficiali e banali ma si si atteggiano a grandi intellettuali, demonizzano gli imprenditori, disprezzano il popolo lavoratore, sono pecore dentro un recinto che si riempiono la bocca di belle parole che ripetono ossessivamente, sono figli di una storia sbagliata che nemmeno conoscono e che ripetono nevroticamente in maniera inconsapevole senza imparare nulla, riverniciandola di colori ibridi, sono pacifisti al servizio delle dittature, omologati in nome della diversità, inclusivi che escludono, globalisti a chilometro zero, nonviolenti che giustificano il terrorismo, antiputiniani che vogliono disarmare gli ucraini, insomma, poi si stupiscono se stanno sulle scatole a tutti?


domenica 4 maggio 2025

Il problema del fascismo e la pseudoscienza di sinistra

Il vero problema del fascismo non era il nazionalismo, ma il socialismo. Questo movimento aveva infatti una idea dirigista dell'economia, che è già di par suo dittatoriale, un'idea collettivista della patria, nemica dei territori locali, degli individui e della iniziativa privata, ma anche della famiglia, perchè i fanciulli dovevano essere educati dallo stato, come in Unione Sovietica. Tutto diverso dal nazionalismo liberale, conservatore e democratico che costruisce la patria nella libertà, nel rispetto del particolare e del popolo così com'è e non in un popolo immaginario. Anche l'imperialismo del fascismo nasce dall'incapacità del governo e dello stato di risolvere i problemi economici del popolo, data dalla sua idea socialista dell'economia. Questo succede quando lo stato diventa un fine dove tutti devono realizzarsi anzichè un mezzo per favorire l'iniziativa privata. La sinistra pasticciona e banale invece confonde il nazionalismo con il fascismo, con il quale invece ha tante cose in comune, lo statalismo, l'indottrinamento dei bambini e dei giovani, l'antifederalismo, l'odio per i valori occidentali, l'idea della costruzione di una umanità nuova e perfetta. La megalomanìa ingovernabile del globalismo della sinistra, di fronte al suo fallimento, si riduce poi nel cercare un patriottismo "buono", magari continentale, ma sempre ideologico. La storia della sinistra è sempre la stessa, si parte da un'idea, del tutto scollegata dalla realtà, si va al popolo con il nuovo verbo, ma il popolo pragmatico la rifiuta, allora si pretende di farne una scienza elitaria, è stato così col marxismo-leninismo, è così col neoecologismo, ma sempre ideologia e pseudoscienza è.