Non c'è sinistra senza destra e non c'è destra senza sinistra. Cosa non funziona allora nel bipolarismo all'italiana? Che uno vuole eliminare l'altro, ma allora non è bipolarismo, ma totalitarismo. Se non c'è la destra allora non c'è neanche sinistra, ma dittatura totalitaria. Destra e sinistra sono due concetti che esistono solo in una democrazia liberale, solo se uno legittima l'altro reciprocamente, in Italia invece il bipolarismo si traduce in opposti estremismi, estrema polarizzazione, delegittimazione reciproca, radicalizzazione, voglia di mettere in galera l'avversario politico dietro il paravento della corruzione, dello spauracchio neofascista, del moralismo sessuale.
Nella fase contingente assistiamo ad una particolare radicalizzazione della sinistra invero, a differenza di una destra che cerca di presentarsi di governo, più centrista, ma è da parte della destra una operazione di reale adesione ai valori liberali o una operazione di facciata contingente? Vedremo.
Molti credono che se c'è un centro allora non è democrazia, ma pensiero unico e la democrazia, invece, sarebbe realizzata in uno scontro irriducibile tra due fazioni, ma democrazia è unità tra diversi nel compromesso dell'involucro della nazione. La diversità in questo modo si mantiene così come il pluralismo e non viene inalterata, mentre la somma di due pensieri unici contrapposti non fa la libertà, ma la guerra civile e la disintegrazione della nazione democratica.