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sabato 24 febbraio 2024

Brutto clima antisemita e filoislamico in Occidente, come ai tempi del nazismo

L'Occidente sta diventando come l'Iran, la Russia e la Cina? Dal punto di vista delle grandi multinazionali dell'intrattenimento, del mondo universitario, della sinistra politica, si direbbe di sì, meno per fortuna in altri aspetti. Netflix non vuole più trasmettere serie tv israeliane, non si contano casi di professori universitari che vomitano odio verso lo stato ebraico, per non parlare dei movimenti studenteschi, la sinistra contemporanea poi è ormai l'epicentro del nuovo antisemitismo, avendo al contrario la destra moderna abbandonato questa forma di cannibalismo umano, eccetto per i rimasugli dell'estrema destra, i quali ormai dicono le stesse cose della sinistra su tanti argomenti, dalla geopolitica, ai rapporti tra stato e cittadino, passando ovviamente all'odio per Israele, senza dimenticare il fanatico corporativismo alimentare a kilometro zero.

Per fortuna la realtà è ancora variegata in Occidente, il popolo è meno malato dell'intellettualità, il ceto medio imprenditoriale ha più testa del capitalismo di stato, la destra politica si sta liberando di questa malattia chiamata antisemitismo, come per le altre sopracitate rispetto all'estrema destra, con alcune resistenze interne però, ma basti sentire le parole di Meloni alla conferenza stampa di capodanno, ma anche di Salvini, seppur con le sue consuete ambiguità sul fronte ucraino. Un grande merito va ad Oriana Fallaci e il suo lascito, che ha fatto progredire la destra, mentre la sinistra - per reazione forse, ma sicuramente per imput geopolitici - è regredita in un filoislamismo, ma non da oggi bensì già almeno dalla guerra dei sei giorni del '67, il grande contrordine compagni quando l'Urss disse che Israele non era più amico ma nemico e i pecoroni tutti dietro, ma già da poco dopo il '48, dopo che Israele rifiutò di essere una propaggine dell'Urss e si alleò agli Usa. Ma basti pensare alla femministe odierne, che parlano come i mullah e gli imam sul corpo delle donne, fingendo di difenderlo e in realtà volendo opprimerne la bellezza e la sua indipendenza col burka neocomunista. Sono bigotte travestite da progressiste, succubi di Hamas e degli Ayatollah, antisemite fino al midollo, neoschiave dei neoschiavisti islamici.

Addirittura il corriere della sera si lancia in un parallelismo paragonando la risposta di Israele all'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 con l'invasione russa ai danni dell'Ucraina, roba che sarebbe assurda se non fosse in malafede. Per il corriere e i sinistroidi pseudoliberali è Israele che sta diventando come la Russia, per me sono gli pseudoliberali che stanno diventando come la Russia, ma questo già dai tempi di Montanelli, che meritoriamente denunciò la deriva filocomunista del grande giornalone della borghesia e se ne andò fondando Il Giornale. Facendo bene. Allora rimettiamo ordine nelle teste confuse, Hamas è alleata della Russia, Israele è l'Ucraina invasa dagli stupratori islamici, ma che ha più mezzi e armi dell'ucraina per reagire.

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