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sabato 28 ottobre 2023

Le falsità storiche della sinistra cattocomunista

Veniamo da 100 anni di falsità storiche, come che la prima guerra mondiale fosse stata solo frutto di nazionalismi contrapposti uguali e contrari e non ci fosse stata in campo invece la rivolta di indipendentismi nazionali contro gli imperi, a rimorchio le assurdità di Lenin sui nazionalismi equivalenti e imperialisti che poi facevano il gioco della Prussia, e i finti piagnistei del papa sull'assurda carneficina hanno gonfiato la retorica pacifista arrivando a dipingere la seconda guerra mondiale come una risposta del povero impero tedesco sconfitto e umiliato, come se fosse colpa degli anglosassoni. I comunisti col senno di poi in seguito si sono accreditati come i veri antifascisti della prima ora quando non lo erano mai stati, prima equidistanti poi anche alleati col nazismo, poi nel postbellico il terzomondismo ha preso piede come valvola di sfogo da parte delle autocrazie che avevano nazionalizzato le materie prime di quei paesi decolonizzati, il 68 alla stregua si è spacciato come un movimento progressista, il fondamentalismo islamista come una lotta anticolonialista, da sceicchi finti oppressi, la caduta dell'Unione Sovietica come la fine del comunismo e l'inizio una dittatura di un inesistente liberismo, le delocalizzazioni come una apertura succube dell'orgoglioso nazionalcomunismo cinese al mondo liberale. Tutti questi poteri fingono di non avere più il potere, di averlo perso, di essere colonizzati, così possono dirottare il malcontento delle loro popolazioni sui nemici esterni, continuare a mantenere il vero potere dietro un falso ribellismo, dare la colpa agli ebrei, alle patrie democraticoliberali e intanto avanzano, mentre l'Occidente arretra in preda ai sensi di colpa, all'autoecodistruzione. La nazione, la patria, per i nuovi perbenisti e benpensanti dei salotti occidentali è il nuovo paria, mentre i nuovi imperi avanzano, il panarabismo, il panslavismo, l'impero cinese, il bolivarismo, il panafricanesimo, l'europeismo, impongono le loro leggi dall'alto opprimendo i popoli e le singole nazioni in nome dell'antiamericanismo e dell'antisemitismo e di una falsa solidarietà reciproca. Gli Stati Uniti intanto a destra si rinchiudono nell'isolazionismo, a sinistra invece scambiano i sovranismi europei come populismi o neofascismi, ma il buon rapporto instaurato tra Biden e Meloni è però un fattore di speranza e anche dal partito repubblicano può arrivare qualcosa di interessante che sia un compromesso tra la fase neocon e la fase isolazionista trumpista. L'astensione del governo italiano contro la vergognosa risoluzione dell'Onu che rifiuta di condannare Hamas, non rispetta il diritto ad esistere di Israele, è un ottimo segnale.

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