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giovedì 10 ottobre 2019

L'abbandono dei Curdi di Trump

Purtroppo dopo un primo annuncio e le seguenti rettifiche e smentite, sembra proprio che Trump abbia deciso di lasciare il Kurdistan. La Turchia non ha perso tempo e ha iniziato l'invasione. Trump ha quindi avvertito Erdogan che risponderà con sanzioni economiche e commerciali che "distruggeranno l'economia turca", ma non con azioni militari.

Mettiamo subito da parte la schizofrenia dei pacifisti europei che hanno urlato per decenni "Yankee go home" e ora che Trump sembra intenzionato a esaudire i loro desideri, gridano al tradimento degli americani. Può urlare al tradimento solo chi ha sempre sostenuto l'alleanza Usa-Kurdi e la presenza americana in Medio Oriente, come gli israeliani, che infatti sono molto preoccupati.

Per intenderci i Kurdi hanno sostenuto la guerra di Bush contro Saddam Hussein, mentre Trump sembra tornare a orientarsi verso la teoria isolazionista (di "destra"), la quale finisce col convergere con il pacifismo di "sinistra" e le politiche di Obama, mentre la teoria della guerra preventiva di Bush (di "destra") convergeva con l'interventismo democratico dei Roosvelt (di "sinistra").

E' un Trump che quindi ritorna alle sue promesse elettorali, dopo una parentesi in cui sembrava rassicurare gli alleati in Medio Oriente e in cui molti, tra cui il sottoscritto, si erano illusi di un cambio di rotta. Gli americani sono stanchi di morire in guerre non loro e dove non hanno nessun interesse economico, a dispetto di teorie sull'imperialismo vecchie di 100 anni e superate dalla storia, mentre gli europei non muovono un dito e gli fanno pure la predica, ma la conseguenza di questa scelta rischia di essere devastante.

La strategia di Trump, invece, è perciò di rifilare il peso militare (con costi economici immensi e vite umane di soldati) dell'area alla Russia, l'effetto sarebbe quello di dividere il campo che ha sostenuto il regime di Assad, perchè l'invasione del Kurdistan (formalmente territorio siriano) da parte di Erdogan potrebbe portare ad un conflitto tra Turchia, Siria e Iran, con patata bollente in mano a Putin. Ma secondo altri analisti israeliani questo non è affatto scontato, ne' le sanzioni economiche sembrano particolarmente scoraggiare le manie imperialiste di Iran da una parte e Turchia dall'altra. Quindi se questa strategia non funzionerà, la situazione diventerà preoccupante e a pagare non saranno i radical-chic, che attaccano l'America e la destra sia che faccia A sia che faccia Z, ma i curdi e gli israeliani.

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