Il miglior modo di ricordare Marco Biagi, il professore ucciso dalle brigate rosse nel 2002, è sicuramente leggere Marco Biagi, il suo lavoro, la sua proposta non banale di riforma del lavoro che trovò tanti nemici, non solo tra i brigatisti. Come un tempo i riformisti venivano accusati di essere reazionari di destra, oggi l'accusa infamante è quella di essere liberisti. Marco Biagi era un coraggioso perchè non era un ipocrita, voleva dare a chi lavora in nero o a chi è disoccupato un contratto di lavoro. Per questo, chi dipinge il passato come un eden, lo accusò di aver precarizzato i lavoratori. La perfidìa di chi difende solo una minoranza di lavoratori ipergarantiti si unì alla stupidità dei giovani che non sanno nemmeno individuare chi è il vero nemico. In mezzo tante zone d'ombra, tante zone grigie, a destra come a sinistra e la consapevolezza che in Italia, da 100 anni a questa parte, i riformisti e i liberali sono sempre in mezzo ad un fuoco incrociato.
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