Undici milioni di voti alle europee del 2014, sei milioni di voti alle politiche del 2018. Questo il risultato di Renzi e del Pd, così che l'istituto Cattaneo ha analizzato dove sono finiti quei 5 milioni di voti scomparsi: Ebbene, quasi due milioni di voti sono andati ai 5 stelle, altri quasi due milioni all'astensione, quasi un milione al centrodestra, solo quattrocentomila sia alla lista Bonino che a Leu. Quindi, ricapitolando: Prima ai grillini, poi agli astenuti, terzo al centrodestra (più Lega che Forza Italia vien da pensare visti certi travasi nelle ex regioni rosse) e solo per ultimo alle alternative di centrosinistra e alla sinistra antirenziana.
Per anni commentatori, presunti esperti, ci hanno raccontato che Renzi stava andando troppo a destra, che stava abbandonando i valori di sinistra, che la base del Pd era in rivolta, poi Renzi sì perde, ma in favore di Cinque stelle e Lega, mentre molti si astengono, ma è astensionismo di sinistra o cinismo snob e un po' dadaista? Ad ogni modo l'antirenzismo di sinistra, pompato da media tradizionali e nuovi, si riduce al 3% ad andar bene. Quindi il problema non è Renzi, e nemmeno un discorso di destra e sinistra, come ci hanno raccontato, ma qualcosa di più profondo, che bisognerà indagare.
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