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giovedì 31 agosto 2017
La deriva estremista
Stiamo assistendo ad una deriva estremista da parte della sinistra radicale e anche di una parte della sinistra che si definisce riformista? Io credo proprio di sì. Guardiamo alle cose di dieci-quindici anni fa e confrontiamole con l'oggi. Partiamo dal conflitto israelo-islamico, centrale nel definire l'identità delle sinistre. Fino a dieci-quindici anni fa la posizione di un partito come Rifondazione Comunista, da molti considerato estremista e radicale, era quello di due popoli due stati, caro più alla sinistra israeliana che alle fazioni palestiniste, oggi Rifondazione non c'è più (o ne permane solo la sua corrente più populista) e tutto quel mondo centrifugato che ne ha preso il suo posto nega il diritto ad Israele di esistere, è appiattito sulle posizioni di Hamas, una organizzazione terroristico-fondamentalista che perseguita i gay e le donne. Spostandoci più in là vediamo come quando esplose la rivoluzione verde in Iran contro il regime islamico-fascista degli Ayatollah sciiti, gran parte di Rifondazione era schierata a favore di quella rivoluzione, anche se già si avvertivano degli smottamenti. Oggi quel campo è tutto schierato a favore degli Ayatollah, in buona compagnìa con ampi settori della classe dirigente italiana e della destra. Potrebbero fare eccezione i fischiettamenti rispetto al regime fasciocomunista di Maduro, ma qui ci troviamo di fronte all'ipocrisia di chi non ha il coraggio di difendere l'indifendibile e comunque il silenzio non è una presa di distanza da un regime a lungo sostenuto. Passiamo ai temi di politica interna, quello principale: l'immigrazione. Dieci-quindici anni fa nemmeno Rifondazione comunista avrebbe apertamente appoggiato l'immigrazione clandestina, oggi navighiamo nell'aperta illegalità, nella sfida al cuore dello Stato. Chi cerca di governare il fenomeno come il governo Gentiloni è definito un nazista, un genocida. La guerra al terrorismo? Certo, Rifondazione era contraria ad ogni intervento militare, ma Bertinotti dopo l'11 settembre parlò di unità dell'occidente contro i talebani, oggi Di Battista giustifica l'Isis. Potremmo andare avanti per ore, quello che è necessario capire è che quello che quindici anni fa veniva considerato, a torto o a ragione, estremista e radicale, oggi verrebbe considerato di destra anche da chi si considera riformista. Ce ne è abbastanza per parlare di deriva estremista.
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