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martedì 12 gennaio 2016

Populisti ovunque

A differenza di Benedetto Croce, che considerava il fascismo una parentesi superficiale nella storia d'Italia, un qualcosa che non aveva realmente attecchito nell'humus degli italiani, che vi avevano aderito senza reale convinzione, ma per paura del pericolo rosso, la maggior parte dei leaders della resistenza e dei fondatori della repubblica definì il fascismo invece come un fenomeno di massa profondamente entrato nelle viscere dei popoli italiani. Questa convinzione ha portato ad una doppia soluzione. Da un lato, in alcuni casi e per certi aspetti, rari a dire il vero, una (auto)critica del minoritarismo, dell'autoreferenzialità, dell'elitarismo, ma dall'altro lato anche la profonda convinzione che la sovranità popolare porti inevitabilmente al plebiscitarismo e vada riequilibrata con poteri costituzionali, legislativi e giudiziari molto forti, talora più forti dell'esecutivo, così come è seguito l'immediato sospetto verso qualunque leader che abbia avuto un largo seguito popolare, considerato un possibile nuovo duce. Da qui l'ossessiva critica ai populismi, ai plebiscitarismi, all'uomo solo al comando, anche nella sua forma più o meno accettata di "populismo soft" renziano. E' la sclerotizzazione del costituzionalismo e dell'antifascismo, figlie anche di quel razzismo antropologico che le "elites culturali" esprimono verso il popolo. L'accusa di populismo si rivolge così praticamente a tutti i movimenti politici. E' populista Forza Italia, la Lega, il Movimento 5 stelle e persino il primo Renzi rottamatore. Nessuno si salva, tranne le mitiche forze progressiste. Ma più l'accusa di populismo viene mossa, più la popolarità dei "populisti" sale. Sarebbe invece meglio sottolineare la deriva neototalitaria della democrazia diretta grillina, il comunitarismo coniugato in salsa putiniana di Lega e parte di Forza Italia, l'incompetenza ancora dei grillini e la loro retorica fatta di decrescita economica, avventurismo utopista e deliri antioccidentali, tutti argomenti che passano in secondo piano, coperti dall'accusa controproducente di populismo.

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