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mercoledì 22 luglio 2015

Dalla negazione all'adesione, il processo del terrorismo

La dinamica del terrorismo islamico è la stessa che portò all'espandersi del terrorismo rosso e nero negli anni '70. Si parte da un processo di negazione che, attraverso un'apparente dissociazione, porta all'adesione: Le teorie secondo le quali dietro l'11 settembre o l'Isis ci sia la Cia e il Mossad sono le stesse teorie fantasiose che vedevano nella mano della Cia o dello Stato il mandante della stagione delle bombe iniziata con Piazza Fontana e proseguita con il brigatismo. Si tratta di una camera di compensazione che serve a giustificare la successiva adesione al terrorismo o il stabilizzarsi nella zona grigia nella quale si imputa al nemico gli atti che non si riescono a sostenere. Non è la povertà o l'oppressione, ma la negazione della realtà dei fatti e l'ideologia la base del terrorismo. Si pensi al fatto che al contrario l'occidente nella guerra in Afghanistan degli anni '80 e nella guerra nella ex Jugoslavia sostenne gli estremisti islamici. L'idea che l'Occidente abbia attaccato l'Islam è l'esatto contrario della realtà, che ha visto l'Europa e l'America in certe circostanze sostenere l'Islam anche più radicale per motivi geopolitici, così come a loro volta hanno fatto Russia e Cina. L'aggressione dell'Islam alla democrazia, all'occidente e alla libertà è invece unilaterale e determinata solo dall'Islam stesso. Prima lo si capisce meglio è.

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