Blog che si occupa di geopolitica, politica italiana, storia del comunismo, della sinistra italiana e osservatorio sui movimenti estremistici e sul nuovo antisemitismo
mercoledì 22 luglio 2015
Tsiprismo
Dello tsiprismo non mi piace nulla, a partire dalla loro estetica senza cravatta e con lo zainetto da studenti, da un punto di vista marxista invece il loro tatticismo opportunista spacciato per movimentismo al potere meriterebbe un viaggio premio in un gulag, per non parlare del loro sciovinismo sudista e terzomondista spacciato per marxismo. D'altronde negli slogan di Grillo e Varoufakis riecheggiano parole d'ordine dal sapore leninista come "potere al popolo" e "staniamo i nemici del popolo". Manca però uno slogan fondamentale della tradizione comunista, che andava forte nei primi anni della Repubblica dei Soviet: "Chi non lavora non mangia". E che dire delle analisi dei giornali italiani di questi giorni: "Merkel brutta e kattiva, fai piangere il popolo greco e le bambine palestinesi. Tsipras, bello, buono e bravo, con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale".
Dalla negazione all'adesione, il processo del terrorismo
La dinamica del terrorismo islamico è la stessa che portò all'espandersi del terrorismo rosso e nero negli anni '70. Si parte da un processo di negazione che, attraverso un'apparente dissociazione, porta all'adesione: Le teorie secondo le quali dietro l'11 settembre o l'Isis ci sia la Cia e il Mossad sono le stesse teorie fantasiose che vedevano nella mano della Cia o dello Stato il mandante della stagione delle bombe iniziata con Piazza Fontana e proseguita con il brigatismo. Si tratta di una camera di compensazione che serve a giustificare la successiva adesione al terrorismo o il stabilizzarsi nella zona grigia nella quale si imputa al nemico gli atti che non si riescono a sostenere. Non è la povertà o l'oppressione, ma la negazione della realtà dei fatti e l'ideologia la base del terrorismo. Si pensi al fatto che al contrario l'occidente nella guerra in Afghanistan degli anni '80 e nella guerra nella ex Jugoslavia sostenne gli estremisti islamici. L'idea che l'Occidente abbia attaccato l'Islam è l'esatto contrario della realtà, che ha visto l'Europa e l'America in certe circostanze sostenere l'Islam anche più radicale per motivi geopolitici, così come a loro volta hanno fatto Russia e Cina. L'aggressione dell'Islam alla democrazia, all'occidente e alla libertà è invece unilaterale e determinata solo dall'Islam stesso. Prima lo si capisce meglio è.
venerdì 17 luglio 2015
Lacrime ipocrite
Il tentativo di Casa Pound di strumentalizzare i cittadini in rivolta contro una gestione folle e irresponsabile dell'immigrazione è orrendo. Tanto quanto quello delle cooperative rosse e bianche che lucrano sull'immigrazione e tanto quanto quello di chi vede negli immigrati un nuovo bacino elettorale o una nuova militanza antisistema. Le parole più giuste e sagge le ha dette la Merkel alla piagnucolosa bambina palestinese, aiutiamo chi possiamo, ma non possiamo accogliere tutti, il resto è ideologia, falsa coscienza.
Chi vuol rifar la DC
L'accusa mossa a Renzi di voler rifare la democrazia cristiana è paradossale dal momento che viene mossa da chi, persa da tempo la tradizionale base operaia, ha ereditato la base sociale della democrazia cristiana e si trova ancorato ad essa, rifiutando il tentativo di Renzi di allargare la base ai nuovi ceti produttivi, recuperando al contempo il voto operaio. E sarà un caso gli stessi che accusano Renzi di voler rifar la Dc sono quelli che vedono in Papa Francesco l'unico leader di sinistra in circolazione?
lunedì 13 luglio 2015
Accordo EU-Tsipras, soldi in cambio di insulti
Quattro anni fa il pensiero unico della politica italiana, perseguendo l'obbiettivo di far cadere Berlusconi, era tutto schierato dalla parte dell'Euro, della Germania e dell'Austerity. Oggi invece è schierato in blocco dalla parte di Tsipras perchè l'orizzonte del provincialismo è ora mettere in difficoltà Renzi facendo leva sulla crescita del qualunquismo di estrema sinistra antitedesco, che in queste ore tocca vette di isteria collettiva e razzismo mai viste. Chi ci va di mezzo sono come sempre i risparmiatori che devono sottostare al gioco delle tre carte del baro Tsipras e del suo losco compare Varou fake, e gli italiani, gli spagnoli e gli irlandesi che hanno fatto i sacrifici e le riforme per stare alle regole dell'Europa, mentre ora i greci si mangiano altri 86 miliardi dalla cattiva "Europa dei banchieri, dei terroristi e dei mafiosi" dando in cambio chissà quali garanzie? Ma il pavido Obama può essere contento, la Grecia non è finita nelle braccia di Putin, come se non lo fosse già.
mercoledì 8 luglio 2015
Negri e Rodotà
La presenza di Toni Negri e altri brigatisti al festival dei Beni comuni di Rodotà&c. non mi stupisce per niente. Le affinità ideologiche sono tantissime, ma anche gli schemi politici. La selvaggia campagna d'odio portata avanti dal Fatto quotidiano nei confronti del Pd in questi anni ricalca quella che le Br e i gruppi affini portavano avanti nei confronti del Pci. Quello che è meno noto è l'ampiezza dei contatti e degli scambi che le Br avevano con ciò che si muoveva alla "sinistra" del Pci e anche al suo interno in alcune componenti antiberlingueriane e filobrezneviane. Ora che vengono meno alcune divergenze di natura tattica e organizzativa, nonchè le pendenze giudiziarie, questi rapporti avvengono da quattro-cinque anni sempre più alla luce del sole e le convergenze politiche maturano. Certi compagni non sbagliano più, ma ora si danno al più efficace sabotaggio, mentre altri hanno smesso di mediare nel partito, sulla strada del movimentismo e della paranoia complottista si possono incontrare. Obbiettivo non è più la presa del potere e la costruzione di una società socialista, ma innescare un processo nichilistico di disgregazione e autodistruzione dei paesi sviluppati opprimendo le forze produttive, paralizzando ogni governo e ogni processo di riforma, difendendo le sacche burocratiche, parassitarie, alimentando il disordine lumpen e strumentalizzando l'emarginazione giovanile.
martedì 7 luglio 2015
Eurasia
Come scrivevo qualche mese fa, il governo di Atene è il primo governo rosso-bruno d'Europa, ispirato dalle teorie di Dugin, secondo le quali non è più la destra e la sinistra a connotare un movimento politico, ma la geopolitica. Su questo piano Tsipras si schiera con la Russia di Putin, il cui obbiettivo è conquistare l'Europa, assorbendone più territori possibili o portandone i più possibili sotto la sua influenza allontandoli dagli Stati Uniti. In futuro uno dei prossimi obbiettivi sarà anche l'Italia, da sempre anello debole della Nato e paese doppiogiochista, dove quasi tutti i movimenti e partiti politici sono già stati comprati da Putin (5stelle, lista Tsipras, minoranza Pd, gran parte di Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia).
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