Dopo il voto per Grasso al senato sembravano essere sorte delle contraddizioni tra i deputati grillini, invece oggi i due capigruppo Crimi e Lombardi hanno mosso il loro netto no alla fiducia a Bersani. I grillini ora sembrano tornare monolitici e tra i corridoi non si carpiscono più voci dissidenti. In realtà la situazione in questo caso era più difficile, dopo il voto per Grasso infatti Grillo ha lanciato una caccia all'infiltrato in rete che osa chiedere l'accordo col Pd, che era in realtà una minaccia ai dissidenti, ai quali il despota ha fatto capire che un voto discordante sarebbe costato l'accusa di alto tradimento e l'espulsione. Dall'altra parte l'offerta del Pd non è apparsa irrinunciabile, gli otto punti sono apparsi più dei titoli a tema che delle chiare proposte di legge nel merito, ne' è stato messo in risalto che stava passando l'occasione storica di liberarsi di Berlusconi dalla scena politica. Inoltre mentre Bersani tentava questa strada già si ventilavano nel Pd le larghe intese e ciò intimidiva ulteriormente i grillini dissidenti. Crimi e Lombardi si sono presentati così all'incontro ripetendo le frasi fatte concepite dal loro capo, confermandosi due burocrati. Tra queste l'immagine che destra e sinistra hanno governato ugualmente negli ultimi vent'anni, al quale si poteva facilmente rispondere che dal 2001 al 2011 Berlusconi ha governato per otto anni e mezzo con delle schiaccianti maggioranze e che perciò appiattire a metà le responsabilità è un buon modo per alleggerire quelle di Berlusconi.
Ma perchè Grillo ha opposto un così netto rifiuto? Certo, rifiutandosi costringe il Pd ad accordarsi con il PdL e potrà urlare all'inciucio aumentando i consensi. Ma in fondo anche accettando l'offerta di Bersani poteva presentarsi come quello che agendo nel merito e non in maniera ideologica costringe il Pd a venire sulle sue posizioni, uscendone da vincitore e aumentando anche così i consensi. Il fatto è che Grillo non vuole solo annullare la distinzione destra-sinistra, ma sostituendola con quella grillini-antigrillini vuole eliminare i partiti e svuotare la democrazia. La sua non è solo propaganda elettorale, ma una dichiarazione di guerra (come più volte ha detto "siamo in guerra"), il suo non è solo un movimento di protesta, ma un movimento di fanatismo.
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