Blog che si occupa di geopolitica, politica italiana, storia del comunismo, della sinistra italiana e osservatorio sui movimenti estremistici e sul nuovo antisemitismo
giovedì 31 maggio 2018
Chi ha aperto le porte al cavallo di troia
Il travaso di voti avvenuto in questi anni da Forza Italia a Salvini e i grillini ci dice di una estremizzazione del popolo del centrodestra. All'inizio degli anni '90 Eugenio Scalfari accusò Berlusconi di aver sdoganato i fascisti, poi divenne un fan di quel fascista, Gianfranco Fini. Intanto in questi anni innumerevoli intellettuali e rivoluzionari da salotto ci hanno spiegato che i grillini erano una costola della sinistra, che il patto del Nazareno era il patto del diavolo, intanto Renzi e Berlusconi, con il loro populismo soft, facevano da argine al nuovo fascismo, ma ora l'argine si è rotto, distrutto da chi ha aperto il varco ai nuovi barbari. Da una parte il cavallo di Troia, dall'altra chi gli ha aperto le porte.
mercoledì 2 maggio 2018
Lo scontro dei secoli
Perchè si dice che un leader di sinistra come Renzi è di destra? Per rispondere a questa domanda bisogna conoscere la storia della sinistra e sapere che sono sempre esistite due sinistre: una utopista, massimalista, populista e un'altra riformista, revisionista, ma poi da 100 anni e oltre a questa parte è esistita una terza sinistra, che occupa tatticamente lo spazio della sinistra riformista, ma porta avanti le istanze e la natura della sinistra utopista e massimalista. Per questo la nascita e lo sviluppo di una sinistra riformista è sempre stato soffocato, bollato come destra, mentre tutto ciò che è il pauperismo, la rabbia e l'invidia sociale, l'egualitarismo, il totalitarismo, il terzomondismo, sono comunemente considerati "la vera sinistra". Perchè la sinistra tattica teneva a bada la sinistra massimalista, ma aveva come nemico ultimo la sinistra riformista. Ma allora cosa distingue la sinistra riformista dalla destra? In realtà bisognerebbe chiedersi cosa distingue la destra più radicale dalla "vera sinistra", perchè hanno molte più cose in comune. Dall'odio verso l'America e i valori occidentali, passando per l'odio per gli ebrei e la simpatìa per l'Islam, all'idea dirigista, corporativa e statalista dell'economia e della società, fino al giovanilismo, il ribellismo, l'odio per le istituzioni e la democrazia rappresentativa, ma anche l'ecologismo radicale, il mito di un'età dell'oro perduta e la nostalgìa del passato, il primitivismo, il cameratismo, fino non da ultimo all'anticapitalismo, inteso anche come sospetto verso i mass-media "ufficiali", la retorica antisistema e il vittimismo correlato. In un paese come l'Italia esiste sempre più un trasversalismo, dove chi rimane ancorato alle idee del '900 tende a convergere, mentre chi le supera tende a convergere a sua volta. Oggi lo scontro appare sempre più di natura storica, da una parte chi vuole allungare il secolo breve, dall'altra chi vuole entrare nel secolo nuovo.
Antirazzismo o censura?
La dichiarazione del rapper afroamericano Kanye West, secondo il quale i negri sono stati deportati in catene, ma poi sono stati schiavi per 400 anni senza esserne obbligati ha suscitato grande scandalo. Siamo di fronte ad un attacco verso la libertà di parola? Sempre più affermazioni vengono definite inaccettabili, muovono scandalo, riprovazione pubblica, richieste di censura. Eppure chi ha studiato la storia degli afroamericani sà che i gruppi e i leaders più radicali del movimento afro come Malcolm X definivano il negro medio o anche leaders importanti come Martin Luther King quali "negri da cortile", "zio Tom", seppur da un punto di vista che rivendicava apertamente la superiorità della razza negra, così come è noto come gli afroamericani fino agli anni '50 odiassero il colore della loro pelle e si stirassero i capelli per renderli lisci. Perchè tanto scandalo per un'affermazione che invece dovrebbe stimolare il dibattito e mostrare quante sfumature ci siano in ogni dichiarazione? Cosa sta succedendo alla sinistra americana, sempre più politically correct?
Dati economici e percezione ideologica
Gli ultimi dati Istat parlano di un paese che non è ancora tornato ai livelli precrisi, ma continua a crescere. Il tasso di disoccupazione è ai livelli più bassi dal 2012 e il rapporto occupati-popolazione è già superiore al 2008. Anche la cosidetta disoccupazione giovanile (15-24 anni) è scesa ai livelli del 2011. perchè dico cosidetta, perchè in questa fascia vengono conteggiati anche gli studenti, che come si può immaginare sono una percentuale molto alta. Piuttosto bisognerebbe occuparsi della situazione dei 35-49 anni, a quanto pare ben più critica, sempre secondo i dati e dove l'occupazione cala. Cresce invece anche tra gli over 50, un'altra categoria di cui si fa un gran parlare a sproposito. Anche l'occupazione femminile non è mai stata così alta nella storia d'Italia. Invece tutta questa retorica dei giovani senza futuro e degli esodati disperati e mandati sul lastrico dalla Fornero è una delle grandi puttanate catastrofiste in cui siamo avvolti da anni, da parte di chi continua a dipingere un paese allo stremo manco fosse l'ultimo dei paese africani (tra l'altro un continente che sta crescendo tantissimo) e continua ad alimentare rancore, rabbia sociale, divisione e destabilizzazione. A che pro?
C'è poi la grande sfida epocale della demografia: per anni ci hanno detto che non fare figli era giusto, laico e progressista e chi lo negava era un retrogrado reazionario, ora si scopre che non fare figli fa male all'economia di un paese, che l'Italia sta invecchiando troppo, che dobbiamo importare immigrati per sopperire..
C'è poi la grande sfida epocale della demografia: per anni ci hanno detto che non fare figli era giusto, laico e progressista e chi lo negava era un retrogrado reazionario, ora si scopre che non fare figli fa male all'economia di un paese, che l'Italia sta invecchiando troppo, che dobbiamo importare immigrati per sopperire..
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