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sabato 20 maggio 2017
Più che contro i muri contro il Pd
Come può un esponente del Pd aderire a una manifestazione come quella "contro i muri" del 20 maggio a Milano, che contraddice totalmente tutta la linea del Pd degli ultimi mesi sui temi dell'immigrazione, della sicurezza e dell'identità, portata avanti anche dal governo e che si compone nel tentativo di coniugare solidarietà e sicurezza, diritti e doveri, integrazione e legalità? Basta leggere l'appello della manifestazione per rendersi conto di come le parole d'ordine siano totalmente monche: diritti senza doveri, totale assenza di ogni riferimento alla sicurezza, al terrorismo, ai poliziotti aggrediti, totale mancanza di complessità e semplificazione manichea, da una parte i migranti discriminati e i loro paladini, dall'altra i cattivi razzisti che li discriminano. Dicevamo, che ci fa il Pd ad una manifestazione del genere, dove viene definito "peggior destra", dove gli slogan sono tutti contro i ministri Orlando e Minniti, dove si inneggia all'immigrazione clandestina ("nessuno è illegale"): Schizofrenia? Masochismo? Appare evidente il tentativo della borghesia rossa milanese di usare i migranti (sfruttati due volte, prima dai trafficanti e ora dai loro padroni solidali) per mettere in difficoltà Renzi, la convergenza tra Sala, i vecchi burocrati dell'ex Pds e i rivoluzionari da salotto, l'accozzaglia di Radio Popolare, Feltrinelli, tutto quel mondo che negli anni '20 sfilava in camicia nera, negli anni '70 sognava Mao Tze Tung e negli anni '90 si dava al giustizialismo manettaro, con un unico obbiettivo di sempre, colpire il riformismo.
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