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sabato 14 novembre 2015

La negazione-giustificazione del terrorismo

Il terrorismo può portare ad una reazione, ma anche ad un processo di sottomissione o di negazione da chi ne è colpito. Il processo di negazione è evidente, si nega la matrice islamica della violenza terroristica, così come negli anni '70 da parte della sinistra si negava la matrice comunista delle brigate rosse. Le "sedicenti" Brigate rosse si diceva, rimandando complottisticamente ad architetture atlantiche o di terzi. Non si capiva come delle persone potessero agire conseguentemente e coerentemente rispetto a quello che fior di intelettuali e cattivi maestri definivano il "regime democristiano" o la "resistenza tradita" in merito al partito comunista togliattiano. Lo stesso discorso lo si può rivedere adesso, la crema della intellettualità ci spiega che è tutta colpa dell'Occidente, che non dovevamo intervenire in Iraq, che Israele è uno stato nazista che opprime i palestinesi, che l'Islam è buono e pacifico, ma siamo noi che ce lo meritiamo.

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