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sabato 2 maggio 2015
Le lettere dei partigiani condannati
Leggendo le lettere dei condannati a morte della Resistenza emerge come quei partigiani, che di lì a poche ore sarebbero stati fucilati dai nazisti, rivolgevano i loro ultimi pensieri affidati alle carte a due cose in particolare: i propri cari (la famiglia, la fidanzata, i figli) e la patria. Patria e famiglia. Oggi credo che l'80% di chi sfila il 25 aprile considererebbe i valori dei partigiani retrogradi, xenofobi, omofobi. Il 25 aprile, nel nome del superamento della retorica, è passato negli anni attraverso tante strumentalizzazioni di chi se lo cuce addosso a proprio uso e consumo. L'ultima è quella di metterelo in relazione con l'ondata di immigrazione selvaggia a cui stiamo assistendo impotenti in questi mesi. Ma come la penserebbero i partigiani? Credo ci sarebbero delle sorprese.
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