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martedì 10 giugno 2014
Psicodramma Tsipras
Sarebbe troppo facile ironizzare sull'ultimo psicodramma della "sinistra" radicale sotto forma di yoghurt greco andato a male ed infatti è quello che farò. Ma prima vorrei soffermarmi su una cosa: nel Pd c'è stata la rottamazione, con Renzi sta nascendo a sinistra una nuova classe dirigente, in Forza Italia è aperto il dibattito sulla successione di Berlusconi e si torna a parlare di primarie, nella destra c'è già stato il ricambio generazionale e ora Salvini guida la Lega Nord e la Meloni Fratelli d'Italia, in Scelta Civica Monti si è dimesso. Solo nella "sinistra" radicale invece continuano a troneggiare i soliti parruconi pasdaran della costituzionepiùbelladelmondo e degli appelli forcaioli, le solite tardofemministe sacerdotesse della buon costume, pure c'è sempre il D'Annunzio dei poveri: Vendola, che pur di superare la fatidica soglia di sbarramento si è ridotto a riesumare ed imbarcare nella Lista Tsipras i fascisti filo-Assad del Pdci e persino il suo vecchio rivale, il neoperonista Ferrero con quel che rimane di Rifondazione, sempre accompagnato dal Breznev della bassa, quel Grassi in odor di brigatismo. Quali meriti possono vantare questi puristi dell'ideologia politica (ma bravissimi nei giochetti di corrente, nelle peggiori tattiche opportunistiche) per rimanere così saldi al loro micropoterino? Come dimenticare il trionfo della sinistra Arcobaleno, o gli eccellenti risultati della lista Ingroia. No, non è per i risultati elettorali, a meno che da quelle parti viga la regola che meno gli italiani ti votano e più si è depositari di una qualche assoluta Verità. Allora li ricorderemo sempre così, a pontificare su cos'è la vera sinistra e a disegnare scenari apocalittici secondo i quali la loro scomparsa dalla scena politica equivale alla scomparsa dell'intera sinistra (quanta modestia), a firmare petizioni nella loro guerra contro la realtà e contro tutto ciò che sa di moderno.
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